Truffa aggravata ai danni di Ente pubblico, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, abuso d'ufficio e peculato: sono i reati contestati a vario titolo a trenta persone indagate nell'ambito di una inchiesta condotta dalla guardia di finanza a Molfetta, nel Barese, che ha portato all'arresto di 12 persone. Secondo quanto accertato dalle indagini, medici, infermieri e amministrativi dell'ospedale "don Tonino Bello" timbravano il cartellino per poi lasciare il posto di lavoro. Tra gli indagati figurano dirigenti medici, infermieri, impiegati amministrativi, tecnici manutentori e un soggetto esterno all'Azienda sanitaria locale.
Molfetta, Gdf: 30 indagati per truffa aggravata a danni ente pubblico
Ci sarebbero anche un infermiere e una coordinatrice infermieristica al centro delle indagini che hanno portato la Guardia di Finanza di Bari ad eseguire 13 ordinanze di cui 12 di custodia cautelare degli arresti domiciliari e 1 obbligo di dimora nel Comune di residenza nei confronti di alcuni "furbetti del cartellino" in forze al Presidio Ospedaliero “Don Tonino Bello” di Molfetta.
Le indagini, durate oltre due anni, hanno fatto emergere circa 300 episodi di assenteismo, un sistema di condotte fraudolente che hanno riguardato sistematiche assenze dal luogo di lavoro in orario di ufficio, spesso formalmente autorizzate da permessi sindacali o da Legge 104/92, per svolgere attività presso altre strutture o per motivi privati, anche utilizzando le autovetture di servizio.
In alcuni casi è stata constatata la collaborazione di un soggetto esterno all’Azienda Sanitaria Locale, il quale si presentava per “smarcare” ai rilevatori la presenza.
Furbetti del cartellino, Emiliano: Mele buone scaccino le marce
Chi trucca i registri delle presenze per assentarsi commette un reato gravissimo che può portare al licenziamento e quindi mi auguro che le mele buone scaccino quelle cattive
. Così alla Dire il governatore della Puglia, Michele Emiliano, commentando l'operazione della guardia di finanza Quinto piano che ha fatto luce su un modo di operare di medici, dirigenti, amministrativi e sanitari dell'ospedale don Tonino Bello di Molfetta che timbravano il cartellino per poi lasciare il posto di lavoro.
Noi - continua Emiliano a margine della conferenza di servizi La nuova medicina del territorio - abbiamo collaborato con la guardia di finanza per ottenere questi arresti, ci siamo riusciti. Rivolgo un appello a tutto il personale della sanità pugliese, che è fatto da persone bravissime nella stragrande maggioranza dei casi, di denunciarle direttamente
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