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12 maggio

Giornata infermiere, medaglia Presidente Repubblica alla Fnopi

di Redazione

Nella Giornata internazionale dell'infermiere è stata conferita la medaglia del Presidente della Repubblica all'evento conclusivo del secondo Congresso nazionale itinerante Fnopi che si è svolto a Palermo (la prima tappa è stata il 12 maggio del 2021 a Firenze, città Natale di Florence Nightingale, madre dell’infermieristica moderna). Riconoscimento di grande significato, il commento della presidente Barabara Mangiacavalli, che però ha sottolineato il problema della carenza di infermieri: Ne mancano all’appello 70 mila. Senza infermieri non decolla il Pnrr. È necessario che il Governo intervenga in modo incisivo, sia sui numeri, sia sulla formazione e il riconoscimento professionale.

Conferita la medaglia del Presidente della Repubblica alla Fnopi

Medaglia conferita dalla presidenza della Repubblica a Fnopi

Come le altre adesioni presidenziali, la medaglia di rappresentanza è un atto che rientra nella piena discrezionalità del Capo dello Stato ed esprime l'ideale partecipazione del presidente della Repubblica a iniziative ritenute particolarmente meritevoli.

La medaglia di rappresentanza del presidente della Repubblica è dunque un riconoscimento istituzionale che premia gli infermieri in conclusione del loro congresso dove sono state messe in evidenza 72 best practice per una nuova assistenza sul territorio (tutte replicabili anche a livello nazionale) e che conferma la valenza degli obiettivi dell'iniziativa e la loro rilevanza a livello nazionale.

È un riconoscimento di grande significato - afferma Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche - che onora sia la Federazione sia tutti gli infermieri d'Italia che durante la pandemia non hanno mai fatto mancare la loro presenza, la loro assistenza e la loro vicinanza alle persone. Come Comitato centrale della Fnopi, siamo felici di aver programmato e sostenuto l'iniziativa fin dalla sua gestazione e produrremo il massimo sforzo, insieme tutti gli infermieri, anche per proseguire a testa alta la nostra attività: la medaglia del Capo dello Stato è uno stimolo e un incoraggiamento molto importante.

Fnopi: Senza infermieri non decolla il Pnrr. Ne mancano 70mila

La stessa pandemia da Covid-19 ha reso evidenti, però, anche le lacune ancora pesanti a livello di assistenza territoriale. Quello che davvero è necessario per far decollare l’assistenza sul territorio – ha detto la presidente della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche Barbara Mangiacavalli - è l’interprofessionalità: oggi lavoriamo uno accanto all’altro per il paziente, ma non basta, ogni professione sanitaria deve essere interconnessa con le altre e tutte devono essere tarate solo sui reali bisogni dell’assistito.

Barbara Mangiacavalli durante la tappa conclusiva del congresso itinerante

È necessario che il Governo intervenga in modo incisivo, sia sui numeri, sia sulla formazione e il riconoscimento professionale - continua Mangiacavalli - È quindi auspicabile l’avvio di un processo di riforma dei percorsi accademici, che dovrà tradursi in un graduale ampliamento dei numeri programmati e, in particolare, nell’accesso a lauree magistrali a indirizzo clinico, con l’obiettivo di sviluppare e valorizzare le specificità della professione infermieristica ampliando formalmente le competenze dell’infermiere sia in termini di autonomia e responsabilità, sia per la capacità di programmazione, regolazione e autocontrollo sulle attività di propria competenza nei diversi ambiti.

E il peso degli infermieri - che oggi celebrano la giornata internazionale della loro professione - è riconosciuto a livello internazionale. Secondo studi internazionali (come Rn4Cast, pubblicato su The Lancet), ipotizzando che si riuscisse ad avere un rapporto di un infermiere ogni sei pazienti (ma oggi la media italiana è 1:11) potrebbero essere evitate 3.500 morti l’anno. Nella dotazione organica, rapporto infermiere/pazienti, a ogni aumento di un’unità paziente per infermiere, la probabilità di morte del paziente aumenta del 7%. A ogni aumento del 10% di personale infermieristico laureato corrisponde una diminuzione del 7% di mortalità. Per questo è indispensabile anche un intervento sulla formazione.

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