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Cure primarie

Ocse: investire di più sull'assistenza sanitaria di base

di Silvia Ancona

Il 16 maggio a Parigi si è aperto il G7 della Salute ossia un meeting tra i Ministri della Salute dei 7 "Grandi" Paesi allo scopo di confrontarsi sui nuovi obiettivi da raggiungere in tema sanitario. A tracciare la rotta del G7 è l'Ocse che, in occasione dell'evento, ha fornito un documento sull'importanza di implementare e incentivare le cure primarie. Miglioramento della salute, dell'empowerment, dell'alfabetizzazione sanitaria, dell'accesso alle cure e riduzione delle disuguaglianze: questi sarebbero, secondo l'Organizzazione, i risultati che si otterrebbero da una buona assistenza sanitaria di base.

Cure primarie: se buone migliorano salute, empowerment e prevenzione

Giulia Grillo con i Ministri della Salute del G7 a Parigi

Più medici di base, meglio pagati e al lavoro in team insieme ad infermieri e professionisti sanitari specializzati. È questo il messaggio che l'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha voluto lanciare in occasione del G7 a Parigi iniziato il 16 maggio.

E, in linea con l'Organizzazione, anche Germania, Canada, Stati Uniti, Francia, Italia, Giappone e Regno Unito, insieme ai loro Ministri della Salute, si sono confrontati sulle diverse modalità per raggiungere buoni livelli di assistenza sanitaria di base. Quanto sostenuto dall'Ocse è che l'assistenza primaria attuale è "debole" specialmente nell'ambito della prevenzione, della gestione della cronicità e dell'utilizzo degli antibiotici.

Ma non solo, ad aggravare la situazione è anche la carenza di infermieri e medici di base, primi per eccellenza nell'erogazione di cure primarie.

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