Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, pensa agli infermieri indiani per colmare la grave carenza di professionisti nel nostro Paese. Gli infermieri mancano in tutta Europa - ha dichiarato il Ministro a Repubblica - Per questo stiamo pensando ad accordi con Paesi extraeuropei, che potrebbero metterci a disposizione professionisti già ben formati, dal punto di vista sanitario e della conoscenza della nostra lingua. Penso ad esempio all’India. Ha già chiuso protocolli con il Giappone e gli Usa. Hanno una scuola infermieristica di alta qualità e ovviamente tantissimi abitanti
. Ipotesi bocciata da Fp Cgil: Oggi si parla di reclutamento di infermieri indiani: quello che il ministro non risolve è il gigantesco tema legato all'attrattività non solo della professione infermieristica ma di tutte le professioni sanitarie nel nostro Paese, e i motivi ben li conosciamo, a partire dalle basse retribuzioni e dai carichi di lavoro troppo elevati
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Carenza infermieri, Fp Cgil: lavorare su attrattività e aumento stipendi
All'iperattività comunicativa del ministro della Salute purtroppo non corrisponde alcuna efficacia nei provvedimenti che il governo adotta. O meglio: che non adotta. Oggi si parla di reclutamento di infermieri indiani: quello che il ministro non risolve è il gigantesco tema legato all'attrattività non solo della professione infermieristica ma di tutte le professioni sanitarie nel nostro Paese, e i motivi ben li conosciamo, a partire dalle basse retribuzioni e dai carichi di lavoro troppo elevati. Circostanze arcinote che il ministro a parole dichiara di conoscere ma nei confronti delle quali non assume alcun atto concreto che possa dare un segnale nella direzione giusta
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Lo scrive in una nota Michele Vannini, segretario nazionale Fp Cgil (Area Sanità). Il ministro Schillaci, che peraltro non ha mai incontrato il sindacato sulla vertenza organico della sanità - scrive ancora Vannini - fa parte dello stesso governo che nella sua prima legge di Bilancio non ha messo un euro per il rinnovo dei contratti, anche dei dipendenti della sanità, contratti che sono scaduti nel 2021. Un governo che nel Def prevede la riduzione delle risorse per il Servizio Sanitario Nazionale a partire dal 2025 su livelli ante Covid, e quindi di gran lunga inferiori rispetto alla media europea. Sarebbe ora di smettere di fare proclami e di pensare alle cose concrete, a partire dal mettere in campo quel Piano straordinario di assunzioni che si può fare se il ministro si impegna a rimuovere i tetti assunzionali
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La Sanità è prossima al tracollo: per parte nostra c'è bisogno di una grande iniziativa che mobiliti la cittadinanza tutta sul grande tema del Servizio sanitario nazionale. Bisogna rispondere ai bisogni di salute di cittadine e cittadini
, conclude la nota.
Laperam
1 commenti
Infermiere Italiano disoccupato
#2
Sono un infermiere ITALIANO con laurea triennale e magistrale e anni di lavoro in intensiva alle spalle. Sono da 1 anno iscritto al centro per l'impego dopo dimissione volontaria dal pubblico impiego; in questo periodo di iscrizione al CPI ho ricevuto una sola proposta di lavoro da una struttura gestita da una cooperativa per 800€/mese (non garantiti poiché altri hanno lasciato il lavoro con arretrati di almeno 2 anni con tanto di piagnistei dalla società che gestisce la struttura). Attualmente lavoro nel settore turismo e guadagno il triplo lavorando un quarto. Per quanto fossi affezionato al mio lavoro da infermiere non vedo una sola ragione che mi incentivi a riprendere con l'attività per la quale sono specializzato. Smettetela di piangere lamentandovi che non si trova personale; i professionisti ci sono, mancano le offerte di lavoro adeguate. Sarei disposto a tornare in corsia qualora mi si offrissero retribuzione ed orari di lavoro adeguati...fino ad allora proseguite pure con il piagnisteo ed accontentavi di soggetti di dubbia qualificazione.