Promuovere uno spazio per riflettere insieme su due grandi temi che riguardano sostanzialmente lo sviluppo professionale della professione infermieristica in Italia: trovare strategie per trattenere infermieri esperti e strategie per attrarre nuovi infermieri. È stato l'obiettivo del convegno ECM "Professione infermiere: tra attrattività e carenze" tenutosi il 20 e 21 gennaio (presso il Centro Culturale Casa A. Zanussi, Pordenone), organizzato dall'Ordine delle professioni infermieristiche di Pordenone con il patrocinio della Federazione nazionale delle professioni infermieristiche (Fnopi).
Evento ECM: professione infermiere tra attrattività a carenze
Infermieri: ne mancano oltre 60 mila secondo la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche. Il rapporto infermieri-abitanti in Italia è di circa 5,5-5,6 infermieri ogni mille abitanti, uno dei più bassi d’Europa secondo l’Ocse.
Eppure, quella dell’infermiere è la professione del futuro: secondo l’ONU già nel 2015 tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 dell’OMS sostenuti dall’assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’obiettivo n°8 prevede un maggiore investimento nell’istruzione e nell’occupazione degli operatori che difendono la salute.
Il convegno "Professione infermiere: tra attrattività e carenze" è stata un'importante occasione di confronto per riflettere su quanto è accaduto nel contesto pandemico e su quanto sta accadendo in seguito alla firma del nuovo Ccnl Sanità.
L'evento - a cura di Opi Pordenone e accreditato per tutte le professioni sanitarie (7 crediti ECM - Segreteria organizzativa e Provider ECM Izeos S.r.l.) - si è reso utile per discutere di nuovi modelli di erogazione dell’assistenza, di nuovi modi per valorizzare le competenze aprendosi alla condivisione di queste tematiche con le istituzioni politiche.
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