Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale Healthcare, è stato condotto dall’Aou di Modena sui quasi 6mila dipendenti dell’Azienda. Da marzo 2020 a gennaio 2021 è risultato infettato il 13% degli operatori, con il tasso che sale a 13,8% considerando solo il personale sanitario.Tra di loro ad ammalarsi di più sono stati infermieri e Oss, seguiti dai medici
, illustra la dottoressa Casolari.
Rischio di infezione da SARS-CoV-2 tra gli operatori sanitari
Non solo sovrappeso, obesità nonché malattie respiratorie croniche, ma anche ruolo professionale – con prevalenza per infermieri e operatori socio sanitari – e turni di lavoro notturni. Sono questi gli elementi di maggiore rischio venuti alla luce dallo studio condotto dal Servizio di sorveglianza sanitaria dell’Aou di Modena tra marzo 2020 e gennaio 2021 sui circa 6.000 lavoratori dell’azienda. Di questi, 765 sono risultati positivi ad almeno un tampone durante i primi undici mesi della pandemia. Ovvero: il 13% degli operatori è stato infettato da Sars-CoV-2 (fuori dall’Europa, uno studio condotto in Qatar ha analizzato le reinfezioni Covid-19, ponendo particolare attenzione rispetto alla severità clinica della malattia). Denominato “Factors Associated with Sars-CoV-2 Infection Risk among Healthcare Workers of an Italian University Hospital”, lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale Healthcare ed è l’esito della collaborazione tra la Sorveglianza sanitaria dell’Aou di Modena, la Cattedra di Medicina del Lavoro e la Cattedra di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Sempre in Italia, un anno fa sono stati resi noti i risultati di un’indagine condotta dalla Cattedra di Psicologia Clinica dell’Università Gabriele d'Annunzio di Chieti durante il lockdown della primavera del 2020 – con pubblicazione sulla rivista PloS One – facendo emergere che il 54% degli operatori sanitari in prima linea per l’emergenza Coronavirus ha riportato il bisogno di ricevere sostegno psicologico. Oggi invece questo lavoro che analizza in modo retrospettivo i dati raccolti nell’ambito delle nostre attività e ci dà un’idea di quanto la pandemia abbia colpito direttamente i nostri operatori, che quotidianamente lottano contro il virus
, spiega la dottoressa Loretta Casolari, responsabile della Sorveglianza sanitaria e promozione della salute dei lavoratori dell’Aou di Modena. Che evidenzia: Tra i sanitari, ad ammalarsi di più sono stati infermieri e Oss, seguiti dai medici. In particolare, il rischio di Covid-19 è stato più che triplo negli infermieri e negli operatori socio sanitari rispetto ai non operatori sanitari, e circa doppio nei medici. È stata poi osservata un’associazione tra rischio di infezione e turni di lavoro notturni, significativamente correlata al numero totale di turni nell’intero periodo di undici mesi
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Negli corso degli undici mesi di osservazione765 lavoratori sono risultati positivi ad almeno un tampone: vale a dire, il 13% degli operatori dell’Aou di Modena è stato infettato da Sars-CoV-2 dal 1° marzo 2020 al 31 gennaio 2021
, prosegue la dottoressa. In merito al tasso di infezione,esso sale a 13,8% se si considera solo il personale sanitario
. Per fare un confronto, nel nostro paese sono stati diagnosticati circa 145.000 casi di Covid-19 tra gli operatori sanitari, su una popolazione di 1,3 milioni (dati Eurostat) ossia circa l’11%. Interviene ancora Casolari:Tale leggera differenza può essere spiegata considerando che, soprattutto durante le prime fasi della pandemia, l’Emilia Romagna – così come il resto del nord Italia – è stata una delle regioni più colpite dal Covid-19. Nello stesso periodo, l'incidenza cumulativa nella popolazione generale della provincia di Modena è stata del 5,4%
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E ancora, lo studio ha sì ricercato una possibile associazione tra differenti variabili di tipo lavorativo, ma anche di carattere individuale: il sesso, l’età, l’indice di massa corporea, il fumo di sigaretta, la presenza di malattie croniche. In questo senso, conclude Casolari,è emerso che un aumento dell’indice di massa corporea è un fattore di rischio per ammalarsi di Covid-19. Le persone in sovrappeso e obese si ammalano di più di Covid rispetto ai colleghi normopeso. Anche le malattie respiratorie croniche, tra cui l’asma, sono risultate un fattore di rischio significativo
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