L’ondata del Covid-19 in tutto il mondo e la necessità di cure mediche urgenti e intensive hanno pesato molto sui sistemi sanitari e in particolare sugli ospedali. Gli operatori sanitari sono ad alto rischio di esposizione al Covid-19, sia nella comunità che sul posto di lavoro quando forniscono assistenza ai pazienti e il loro isolamento e quarantena associati a Covid-19 pongono ulteriori oneri sui servizi sanitari. Dal momento dell’introduzione dei vaccini è stata sostenuta la priorità alla vaccinazione degli operatori sanitari e ora stanno iniziando a emergere i primi dati sull’efficacia dei vaccini tra gli operatori sanitari in contesti reali.
Studio su efficacia vaccinazione con 2 dosi Pfizer/BioNTech nei sanitari
A questo proposito alcuni ricercatori hanno verificato l’efficacia del vaccino tra gli operatori sanitari dell’Hadassah Hebrew University Medical Center, un centro medico a Gerusalemme con 6680 dipendenti. È rilevante notare come Gerusalemme sia proprio la città con uno dei più alti tassi di incidenza di Covid-19 in Israele.
Oltre alle sue normali attività, questo ospedale sta attualmente curando pazienti con Covid-19 in otto reparti dedicati. Al fine di creare un ambiente ospedaliero sicuro, questo centro medico ha istituito per tutto il personale un programma di screening proattivo e periodico per la ricerca del SARS-CoV-2.
Dall’inizio dell’epidemia fino al 31 gennaio 2021, su 6680 operatori sanitari, 689 (10,3%) sono stati infettati e la loro positività era dovuta principalmente a causa dell’esposizione al Covid-19 nella comunità. Inoltre, le tendenze nell’incidenza tra gli operatori sanitari erano simili a quella nella popolazione di Gerusalemme.
La vaccinazione con due dosi del vaccino Pfizer/BioNTech, somministrate a distanza di 21 giorni, è iniziata il 20 dicembre 2020. Nel giro di 8 settimane, sono stati vaccinati 5297 operatori sanitari su 6252 (84,7%) che non erano stati precedentemente infettati. La maggior parte degli operatori sanitari (98,9%) che avevano ricevuto la prima dose di vaccino e non erano stati infettati entro il giorno 21, hanno ricevuto la seconda dose.
A questo punto i ricercatori hanno raccolto i dati riguardanti lo stato di vaccinazione degli operatori sanitari e le infezioni che si sono verificate tra di loro. Tra i lavoratori vaccinati, l’incidenza settimanale di Covid-19 dalla prima dose è diminuita notevolmente dopo la seconda settimana e l’incidenza dell’infezione ha continuato a diminuire drasticamente per poi rimanere bassa dopo la quarta settimana.
A partire da settembre 2020 la probabilità di essere indenni da Covid-19 era costantemente diminuita fino all’inizio delle vaccinazioni a due dosi, dopodiché le infezioni tra gli operatori sanitari vaccinati si sono verificate con frequenza molto più ridotta.
I dati derivanti da questo studio dimostrano come la vaccinazione degli operatori sanitari con il vaccino prodotto da Pfizer/BioNTech ha determinato un’importante riduzione dei nuovi casi di Covid-19 tra coloro che hanno ricevuto due dosi vaccino, anche quando è stata notata un’impennata della variante B.1.1.7 fino ad arrivare all’80% dei casi totali.
Questi risultati suggeriscono che una vaccinazione diffusa ed efficace tra gli operatori sanitari fornisce un ambiente sicuro anche in presenza di un alto tasso di infezione da SARS-CoV-2 nella comunità.
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