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Confessa l'omicidio: è lui il killer dei fidanzati di Lecce

di Redazione

Ha confessato l'assassino dell'arbitro leccese Daniele De Santis e della fidanzata Eleonora Manta, uccisi la sera del 21 settembre a Lecce. Si tratta di un ventunenne studente di Infermieristica, loro ex coinquilino. Ancora da chiarire il movente, ma secondo la Procura il delitto era fortemente premeditato.

È uno studente infermiere il killer dei fidanzati di Lecce

A.D.M. ha confessato: lo studente infermiere è il killer dei fidanzati di Lecce

Una persona schiva, chiusa, introversa che ieri sera nelle due ore in cui è stato ascoltato dai carabinieri ha subito iniziato a parlare, confessando il tremendo delitto. Sono le parole del colonnello dei carabinieri Paolo Dembech all’indomani dell’arresto di A.D.M., il 21enne studente di Infermieristica originario di Casarano (Lecce), per l’omicidio di Daniele De Santis e Eleonora Manta.

Il giovane ha confessato di aver accoltellato a morte l’arbitro 33enne e la sua fidanzata di 3 anni più giovane, la sera dello scorso 21 settembre. Le vittime conoscevano il loro assassino ed è presumibile che sia entrato nell’appartamento perché aveva ancora le chiavi, ha riferito il colonnello.

A supporto dell’ipotesi c’è il primo fendete inferto in cucina o in prossimità della cucina. Abbiamo ritenuto che il 21enne fosse entrato e non sia stato ricevuto sul ballatoio. Il giovane con ogni probabilità aveva ancora le chiavi dell’appartamento che ha lasciato a fine agosto, momento in cui ha iniziato a pianificare il delitto.

L’appartamento di via Montello era stato fittato senza regolare contratto in maniera sommersa: non c’era alcuna registrazione di questo contratto, ha spiegato il militare. Ancora sconosciuto il movente che forse potrebbe trovarsi nelle vite delle vittime che erano una coppia affiatata e dinamica. Forse l’assassino provava invidia per loro. Daniele era realizzato in tutto al contrario del suo assassino.

L’omicidio resta inquietante perché nel panorama della criminologia non è un fatto ricorrente – ha aggiunto il colonnello – generalmente questo tipo di omicidio è riconducibile a motivi passionali o a torti subiti. Nel caso in esame, sono esclusi motivi passionali né ci sono stati screzi che possono far supporre a una vendetta di tale portata.

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