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Studenti Infermieri: La visione della persona a 360°

di Deborah Romano

StudentiProfessioniSanitarie

Un gap che ancora esiste dalla teoria alla pratica. Il cambiamento, la transizione, in ogni campo è un passaggio molto difficile, ma bisogna crederci.

StudentiProfessioniSanitarieL’assistenza come ben ci è noto, è un processo in continua evoluzione.
La formazione dunque, seguendo questa traccia, è mutata con gli anni.
La nascita di un corso universitario, infermieristico, ha permesso a noi giovani studenti, già dalle prime lezioni di capire l’importanza, la serietà e le responsabilità che richiede questo lavoro.

Teoricamente affrontiamo tutti gli argomenti che in reparto, gli infermieri affrontano con la naturalezza dell’esperienza, in modo pratico.

La pianificazione assistenziale è l’argomento principale, che già dal primo anno iniziamo a trattare. Tuttavia intraprendiamo anche l’aspetto pratico, grazie ai cosiddetti “mandati”, da eseguire su un singolo paziente, per iniziare a capire realmente cosa voglia dire attuare un accertamento completo, formulare diagnosi infermieristiche specifiche, comprendiamo concretamente l’importanza degli interventi da attuare per raggiungere gli obiettivi, in ordine di priorità, e impariamo a valutare in più periodi il miglioramento o la stabilità del paziente.

L’idea dello “sviluppo del piano assistenziale” sarebbe quella di costruire per ogni singolo paziente un’assistenza personalizzata, secondo i problemi prioritari della persona stessa.


In reparto, l’accertamento molte volte non viene seguito per tutte le sfere del paziente, poiché all’interno della giornata lavorativa  vi sono spesso impegni e talvolta imprevisti, che non permettono di trovare il tempo sufficiente a creare un rapporto di totale e completa fiducia da parte del paziente che si trova all’ingresso del reparto di degenza.

Un altro aspetto importante: in precedenza, nella sanità l’attenzione era posta solo sulla malattia e non sull’uomo stesso; si considerava prioritaria solo la risoluzione della malattia, non considerando aspetti sociali, culturali ed economici della persona. L’attuazione dei piani di assistenza, senza un’adeguata spiegazione, parrebbe delinearsi solo come una sorta di schema standardizzato, in cui viene posta attenzione solo ad un problema, separato da tutti gli altri.

Ecco che emerge il tema fondamentale su cui riflettere: la transizione. La visione della persona a 360°, ancora difficile da far propria.

Noi studenti, molto attenti, non possiamo non accorgerci dell’ineludibile gap che ancora si crea dalla teoria alla pratica. Il cambiamento, la transizione, in ogni campo è un passaggio molto difficile, ma non per questo bisogna credere che la teoria non potrà mai essere attuata veramente.

Bisogna chiedersi il perché di ogni singolo comportamento osservato, bisogna continuare ad informarci, a chiedere spiegazioni, ad aggiornarci.

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