Per polmonite interstiziale si intende una particolare tipologia di polmonite contraddistinta dall’infiammazione dell’interstizio polmonare. Questa patologia si contraddistingue per un’eziologia multifattoriale e si manifesta tipicamente con sintomi quali dispnea, tosse secca, senso di fatica e, se è dovuta a un agente infettivo, febbre. Il suo trattamento varia in funzione delle cause scatenanti e della gravità dei sintomi.
La polmonite interstiziale è una forma particolarmente seria di polmonite infettiva
Per polmonite interstiziale si intende una particolare forma di polmonite caratterizzata dall’infiammazione e, talvolta, dall’ispessimento e dalla cicatrizzazione dell’interstizio polmonare. Questa tipologia di polmonite rappresenta un’interstiziopatia, ovvero una malattia dell’interstizio polmonare (un complesso di tessuti connettivi tipico dei polmoni interposto tra gli alveoli e deputato principalmente a garantire supporto fisico a quest’ultimi).
Eziologia e fisiopatologia della polmonite interstiziale
Come detto in precedenza, la polmonite interstiziale può essere dovuta a diverse cause:
- Disturbi e malattie autoimmuni: artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, sclerosi sistemica e polimiosite
- Esposizione protratta a determinate polveri: silice, fibre di asbesto e polvere di grano
- Radioterapia praticata per il trattamento del tumore al polmone o del tumore al seno
- Iatrogena: chemioterapici (metotrexato e ciclofosfamide), antibiotici (nitrofurantoina, bleomicina e sulfasalazina) e antiaritmici (amiodarone e propranololo)
- Infezioni virali (SARS-CoV-2 e virus respiratorio sinciziale), batteriche (Mycoplasma pneumoniae, Mycobacterium tuberculosis e Chlamydophila pneumoniae) o fungine (Pneumocystis jirovecii)
È da segnalare che, talvolta, la polmonite interstiziale è dovuta a cause non riconoscibili; in determinate circostanze, la condizione è detta più propriamente polmonite interstiziale idiopatica.
Dal punto di vista fisiopatologico la polmonite interstiziale si caratterizza per l’infiammazione delle cellule costituenti l’interstizio polmonare. Questo processo altera il funzionamento degli alveoli e si manifesta, come logica conseguenza, con problemi respiratori.
In alcuni casi particolarmente gravi, all’infiammazione si aggiunge anche un processo di ispessimento e cicatrizzazione dell’interstizio polmonare, che ne compromette la normale elasticità; con la riduzione dell’elasticità dell’interstizio polmonare, gli alveoli riscontrano ancora più difficoltà a svolgere le proprie funzioni e i disturbi respiratori peggiorano.
Fattori di rischio
Nonostante la polmonite interstiziale possa colpire chiunque, le statistiche evidenziano che questa patologia risulta essere più frequente tra alcune classi di rischio:
- Età superiore a 60 anni
- Tabagismo
- Malattie polmonari croniche (es. BPCO)
- Immunodepressione (es. AIDS)
- Attività professionale che prevede l’esposizione a polveri tossiche
Sintomi e complicanze della polmonite interstiziale
- I principali sintomi della polmonite interstiziale sono:
- Dispnea: nelle fasi iniziali di malattia la mancanza di respiro si segnala solamente sotto sforzo, mentre in fase più avanzata compare anche a riposo (segno di una grave compromissione della funzione alveolare)
- Tosse secca
- Astenia e tendenza all’affaticamento anche dopo minimi sforzi
- Febbre (se la polmonite interstiziale ha un’origine infettiva)
In alcuni casi in aggiunta ai sintomi classici la polmonite interstiziale può provocare dolore al petto, stato confusionale, cefalea, perdita di appetito, mialgia e ingrossamento delle falangi distali (dita a bacchetta di tamburo o dita ippocratiche). Inoltre, sebbene in casi ancora più rari, è possibile osservare anche diarrea, dolore e indolenzimento oculare, oltre a un ingrossamento dei linfonodi del collo.
Per quanto concerne le complicanze, la polmonite interstiziale può condurre a un’insufficienza respiratoria acuta che, in assenza di un supporto meccanico alla respirazione, può avere un esito infausto.
In alcuni casi, inoltre, può provocare la formazione di tessuto cicatriziale a livello dell’interstizio polmonare e danneggiare così i polmoni in modo irreversibile (fibrosi polmonare). Limitatamente alle forme infettive di polmonite interstiziale, tendono a essere più a rischio di complicanze i pazienti anziani, le persone affette da immunodepressione, i soggetti con una patologia cronica a carico di cuore o polmoni e i malati di diabete.
Diagnosi e prognosi della polmonite interstiziale
Generalmente l’iter di indagini che conduce alla diagnosi di polmonite interstiziale comprende anamnesi, esame obiettivo, test di valutazione della funzionalità polmonare (ossimetria e, se il paziente è in condizione, spirometria e test da sforzo), RX-torace e TAC-toracica.
In presenza di una polmonite interstiziale di natura infettiva, la ricerca diagnostica include anche esami di laboratorio su campioni biologici del paziente con lo scopo di identificare con precisione l’agente patogeno responsabile dello stato infiammatorio.
Infine è da segnalare che talvolta per diagnosticare e conoscere in modo più approfondito la polmonite interstiziale occorre effettuare esami invasivi quali la broncoscopia e una biopsia polmonare.
Da un punto di vista prognostico, le forme non gravi di polmonite interstiziale sono condizioni con bassa mortalità e da cui è possibile guarire completamente, specie se il paziente è una persona giovane e in salute. Al contrario, le forme gravi tendono a essere fatali o comunque irrimediabilmente compromettenti la salute dei polmoni.
Terapia polmonite interstiziale
Il trattamento della polmonite interstiziale varia in funzione dell’eziologia e della sintomatologia:
Non infettiva: assunzione di farmaci corticosteroidi (es. prednisone) e, eventualmente, farmaci immunosoppressori
Infettiva
- Infezione batterica: antibioticoterapia e, in secondo luogo, riposo, idratazione costante e assunzione di antipiretici in caso di febbre
- Infezione fungina: somministrazione di un farmaco antifungino e, in secondo luogo, idratazione costante e assunzione di antipiretici in caso di febbre
- Infezione virale: sorveglianza ospedaliera attiva dell’infezione (per la quale si attende la guarigione spontanea) combinata a riposo, idratazione costante e assunzione di antipiretici in caso di febbre
Indipendentemente dall’agente eziologico, in tutti i casi in cui la polmonite interstiziale sfoci in insufficienza respiratoria acuta, il paziente necessita al più presto del ricovero ospedaliero in ambito intensivo al fine di essere sottoposto a trattamenti quali intubazione e ventilazione meccanica.
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