La filariosi, nota anche come filariasi linfatica, è un’infestazione parassitaria causata da nematodi della famiglia delle Filariidae. La malattia nell'uomo - causata dalla presenza di vermi nei vasi linfatici - si trasmette da una persona all'altra dopo la puntura di una zanzara infetta del genere Culex ed è dovuta a 3 differenti specie di filarie: Wucheria brancrofti, responsabile della maggior parte delle infezioni (circa il 90% dei casi), Brugia malayi e Brugia timori. Raramente è letale, tuttavia se non trattata può generare complicanze serie ed invalidità permanente.
Come si trasmette la filariosi
Le larve infettanti inoculate dalle zanzare migrano nel sangue e raggiungono il sistema linfatico dove si trasformano in vermi adulti in 6-12 mesi: hanno lunghezze variabili, le larve femmine sono lunghe da 80 a 100 mm, possono vivere nell'organismo dai 5 ai 7 anni e producono milioni di vermi microscopici detti microfilarie che circolano nel sangue. L'azione patogena provoca ipertrofia dei tessuti sottocutanei detta elefantiasi.
Il danno al sistema linfatico è classificato in 5 gradi in base alla gravità dell'edema dei tessuti sottocutanei, dal semplice linfedema all'ipertrofia (ispessimento cutaneo o pachidermia e perdita di elasticità) all'infiltrato sino alla grave fibrosi del derma con ipercheratosi e deformazione grossolana delle strutture anatomiche colpite.
La parassitosi è mantenuta per la continua re-infestazione per mezzo di punture ripetute di zanzara. La comparsa della malattia può essere lenta e subdola. Secondo i dati epidemiologici la filariasi linfatica colpisce oltre 120 milioni di persone nel mondo. La forma brancroftiana è largamente diffusa in Africa, Asia sub-tropicale e America centro-meridionale. La forma brugiana è endemica nel sud e nel sud est asiatico.
Sintomi di filariosi
Non sempre chi è infestato manifesta sintomi sebbene il parassita danneggi il sistema linfatico. L'infestazione, infatti, può provocare microfilaremia senza manifestazioni cliniche evidenti. La sintomatologia, causata generalmente da vermi adulti, può essere acuta e cronica.
Segni e sintomi iniziali possono essere aspecifici. La filariosi infiammatoria acuta si manifesta con episodi ricorrenti di febbre, ingrossamento dei linfonodi inguinali ed ascellari e dolori agli arti. I sintomi persistono per 4-7 giorni. Compare linfoadenite, linfangite, epididimite e funiculite (infiammazione del funiculo spermatico).
Se la malattia non è curata il gonfiore tende a diventare cronico e compare linfedema agli arti e ai genitali. I sintomi cronici sono ascessi che drenano all'esterno e formano cicatrici, ipercheratosi, poliartrite, idrocele, elefantiasi. Il movimento risulta difficile e la zona colpita dal linfedema è suscettibile ad infezioni cutanee.
La filariosi cronica è pertanto più insidiosa e può svilupparsi anche dopo molti anni. Si verifica una dilatazione linfatica asintomatica ma nell'area corporea interessata si forma un linfedema come risposta infiammatoria cronica ai vermi adulti aggravata da infezioni batteriche secondarie. Tale linfedema, se non comprimibile ossia se non compare fovea, può progredire in elefantiasi per ostruzione linfatica cronica. Possono comparire anche idrocele ed elefantiasi scrotale.
Segni extralinfatici di filariosi sono ematuria microscopica cronica, proteinuria e lieve poliartrite. La filariosi si può manifestare raramente anche con eosinofilia polmonare tropicale caratterizzata da frequenti broncospasmi, transitori infiltrati polmonari, febbricola e marcata eosinofilia. Tale condizione si può verificare probabilmente come reazione da ipersensibilità alle microfilarie.
Diagnosi e trattamento di filariosi
La diagnosi è di laboratorio: si basa sul riscontro al microscopio nel sangue infetto di microfilarie, sulla visualizzazione ecografica dei vermi adulti vitali nei vasi linfatici e sulle analisi sierologiche che ricercano l'antigene e gli anticorpi specifici contro il parassita.
Il trattamento farmacologico prevede la somministrazione di Dietilcarbamazina, farmaco con azione filaricida scoperto nel 1947. Il linfedema può essere ridotto con bendaggi elastici e sollevando l'arto colpito.
Per prevenire le infezioni cutanee, da trattare con antibiotici orali, è opportuna una costante cura della pelle. Gli antibiotici vengono usati nelle complicanze come la cellulite batterica.
La prevenzione si basa sull'evitare il contatto con la zanzara vettore usando repellenti e zanzariere. Per ridurre la trasmissione e il rischio di contagio nei soggetti che vivono o viaggiano nelle aree geografiche in cui è diffuso il parassita sono in atto programmi di trattamento di massa, attraverso la somministrazione di farmaci per l'eradicazione attuati sin dal 2000 dall'Oms (Global Program to eliminate Lynphatic Filariasis).
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