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Patologia

Schistosomiasi

di Chiara Vannini

La schistosomiasi è un’infezione causata dagli schistosomi. Gli schistosomi sono dei parassiti che fanno parte dei trematodi, una classe di vermi parassiti. La schistosomiasi è una delle infezioni più diffuse causata da un parassita, perché mentre di norma i parassiti infettano l’organismo attraverso l’ingestione e quindi l’apparato gastrointestinale, lo schistosoma è l’unico parassita della famiglia dei trematodi che è in grado di attraversare l’ospite facilmente attraverso la cute.

Cos’è la schistosomiasi

Render 3D di uno Schistosoma

La schistosomiasi è una malattia endemica in alcune zone del mondo e che può manifestarsi nei viaggiatori che decidono di recarsi in alcuni paesi tropicali. Le aree del mondo più colpite dal parassita sono l’Africa, l’America meridionale e l’Estremo Oriente.

Gli schistosomi sono di diversi tipi e sono presenti in maniera differente nelle varie zone del mondo.

Le specie più diffuse di schistosomi

  • Schistosoma mansoni
  • Schistosoma japonicum
  • Schistosoma mekongi
  • Schistosoma guineensis
  • Schistosoma haematobium

L’infezione viene contratta per via transcutanea attraverso il contatto con acque dolci contaminate. I parassiti si attaccano alla cute ed entrano successivamente nel torrente ematico, colpendo il sistema gastrointestinale e genito–urinario.

Febbre di Katayama

Quando invece si manifestano segni o sintomi a breve distanza dalla contaminazione, il primo segno visibile è la dermatite, con eruzioni cutanee associate a prurito. A distanza di 3–4 settimane dal contagio, la persona può manifestare sintomi più importanti sviluppando quella che viene definita febbre di Katayama.

Questa patologia si manifesta con:

  • Iperpiressia, associata a brividi
  • Dolori addominali associati a nausea, vomito e diarrea
  • Malessere generale
  • Mialgie diffuse

Diagnosi di schistosomiasi

La diagnosi viene effettuata attraverso la ricerca delle uova degli schistosomi nelle feci, nelle urine o in campioni bioptici. Per aumentare la sensibilità e la possibilità di riscontrare il parassita nei campioni fecali o urinari, si raccomanda di raccogliere tre campioni in giornate diverse.

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