Secondo la classificazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità il condroma è un tumore benigno dello scheletro che origina nel tessuto cartilagineo, un tipo di tessuto connettivo formato da condrociti dispersi in una sostanza gelatinosa detta matrice. Il condroma deriva infatti dalla trasformazione neoplastica delle cellule della cartilagine ialina.
Che cos’è il condroma
Condroma
Si tratta di una lesione che colpisce tipicamente le piccole ossa delle mani e dei piedi, ma può interessare anche le ossa lunghe del femore e dell'omero, tutte ossa tubulari che sono più sottili nella parte centrale (diafisi) ed hanno le due estremità (epifisi) più larghe ed arrotondate.
Il condroma difficilmente insorge nello scheletro assile, ossia nella testa e nel tronco.
Il tumore si presenta come un nodo di cartilagine , all'interno dell'osso, che non si è ossificato durante il normale processo di ossificazione encondrale. Tende a guarire spontaneamente attraverso l'ossificazione del nodo.
Sono maggiormente a rischio i soggetti tra i 25 e i 50 anni, senza una incidenza particolare in base al sesso. Secondo i dati epidemiologici i condromi rappresentano il 3-5% di tutti i tumori primitivi dell'osso e il 15% di tutti i tumori dell'osso . La loro incidenza potrebbe essere sottostimata, perché la patologia è asintomatica.
Cause di condroma
La causa del condroma è una mutazione genetica del DNA che altera i processi cellulari, con una crescita anomala delle cellule tumorali che si dividono più rapidamente del normale. Gli studi scientifici non hanno ancora individuato i fattori di rischio che favoriscono tale mutazione, pertanto non è possibile alcuna prevenzione.
La lesione tipica del condroma può essere classificata in singola e multipla – le più frequenti - ed esterna, molto rara. Il tipo singolo è detto anche solitario. In presenza di lesioni multiple la condizione è nota come condromatosi di Ollier e sindrome di Maffucci .
Mentre nella malattia di Ollier - forse ereditaria – gli encondromi multipli hanno una distribuzione unilaterale, nella sindrome di Maffucci si distribuiscono in tutto lo scheletro e sono spesso associati ad angiomi multipli dei tessuti molli. Se il condroma cresce sulla superficie dell'osso è definito periostale.
Se si sviluppa dentro all'osso espandendolo e creando così le deformità è chiamato encondroma : cresce nel canale midollare delle ossa tubulari. Il condroma che, più raramente, può svilupparsi verso l'esterno, è detto l'eccondroma.
Sintomi e diagnosi di condroma
Il tumore non dà segno di sé perché solitamente non presenta sintomi . Si scopre casualmente in seguito ad una radiografia eseguita per altri problemi di salute ed appare come un'area osteolitica ovalare. La calcificazione produce sull'immagine radiografica un effetto translucido.
La diagnosi è confermata dalla valutazione clinica del paziente, dalla Tac , dalla risonanza magnetica e dalla scintigrafia ossea . Per fare diagnosi differenziale si può eseguire una biopsia, con un prelievo di un frammento di tessuto ed esame istopatologico, in caso di sintomatologia dolorosa intensa. Il rischio è di non distinguere l'encondroma da un condrosarcoma di basso grado dato che le due lesioni si presentano in modo molto simile.
Inizialmente il condroma può provocare un rigonfiamento o una protuberanza osse a o soltanto cartilaginea. La tipica deformità compare in uno stadio più avanzato, coinvolgendo la regione coinvolta. La crescita del condroma all'interno dell'osso può portare ad una deformità della sede anatomica colpita, provocando una lieve dolenzia alla pressione della zona. Sono possibili fratture patologiche dei segmenti ossei interessati se la crescita è importante. Tali fratture, che possono essere ripetute, sono maggiormente frequenti se il condroma si localizza alle piccole ossa delle mani e dei piedi.
Generalmente asintomatico nella maggior parte dei casi, a seconda dello stadio il condroma può manifestarsi talvolta con un dolore di entità variabile sulla regione colpita che aumenta con la pressione, dolore osseo che può essere seguito da fratture, deformità dell'osso palpabile come nelle falangi.
Per la sua natura benigna il condroma tende a stabilizzare la sua crescita nell'età adulta senza mutare nelle dimensioni e nel grado di calcificazione. Può tuttavia degenerare in una trasformazione maligna e diventare un condrosarcoma. Si parla di condrosarcoma secondario quando esso deriva da un condroma o da un osteocondroma. Il dolore è spesso il primo segno di una trasformazione maligna .
Trattamento del condroma
Non è necessario nessun trattamento specifico se il condroma è asintomatico, ha dimensioni ridotte e non sviluppa deformità ossee. Sarà sufficiente monitorare il suo sviluppo attraverso radiografie periodiche per valutare tempestivamente la sua eventuale evoluzione maligna.
Il trattamento specifico in caso di sintomatologia è chirurgico e consiste in una courettage, ossia lo svuotamento e il raschiamento dell'interno della loggia tumorale con successivo riempimento con innesto osseo. Talvolta può essere necessaria l'asportazione chirurgica del segmento osseo colpito con una resezione totale.
La courettage è possibile soltanto se l'osso è integro, pertanto se il condroma ha causato una frattura si rende necessario prima stabilizzare la lesione ossea. Dopo l'intervento chirurgico la riabilitazione consiste nel mantenere a riposo l'osso per alcuni giorni sino al completo recupero funzionale. La terapia farmacologica può essere raccomandata per la gestione del dolore post intervento. Se non si sviluppa una degenerazione maligna, la prognosi è favorevole.
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