Il cheratocono è una patologia non infiammatoria, cronica e progressiva a carico dell'occhio, più precisamente della cornea, che è la parte membranosa anteriore dell'occhio. Esso è caratterizzato da un assottigliamento dello strato corneale causato da un indebolimento del tessuto, con conseguente sfiancamento che fa assumere alla cornea un aspetto a forma di cono (da cui deriva il nome della patologia).
Segni e sintomi di cheratocono
L' insorgenza è in età giovanile, 14/16 anni, fino alla sua stabilizzazione che solitamente avviene intorno ai 40 anni, con una incidenza di 1/10.000 abitanti. Le cause di cheratocono non sono chiaramente definite, ma sembrano esserci correlazioni con fattori ereditari, lassità palpebrale, connettivopatie, lievi traumatismi "involontari" e frequenti come lo sfregamento degli occhi, sindrome di down, patologie congenite.
Il cheratocono comporta un cambiamento della forma della corneale tale da produrre un astigmatismo irregolare associato ad un importante calo del visus.
I sintomi manifestati sono:
- Visione offuscata
- Fotosensibilità
- Calo del visus in condizioni di scarsa luminosità o in condizioni di eccessiva stanchezza
Diagnosi e trattamento
Per poter fare diagnosi di cheratocono è essenziale una valutazione specialistica da parte dell'oculista che grazie all'ausilio di strumenti come la topografia corneale per lo studio della curvatura della cornea e la pachimetria corneale che ne misura lo spessore, può fare una diagnosi certa e indirizzare il paziente verso il trattamento più adeguato.
Intervenire quanto più velocemente possibile è essenziale considerando che talvolta l'evoluzione della patologia risulta essere particolarmente rapida; la terapia passa dall'applicazione di lenti a contatto all’intervento chirurgico, fino ad arrivare al trapianto di cornea, dove però vi sono tutte le complicanze annesse di rigetto, di alto costo e lungo recupero.
Dal punto di vista chirurgico, da diversi anni, si è diffusa la tecnica chiamata cross-linking: un intervento di parachirurgia oculare, eseguito in day hospital, dove grazie all'applicazione di gocce di riboflavina associata a raggi UVA si va a stimolare il consolidamento delle fibre di collagene corneale indebolite dalla patologia, rallentando o arrestando completamente l'evoluzione del cheratocono.
Prevenzione
Non vi può essere prevenzione primaria considerando che non ci sono fattori di rischio modificabili, è però possibile individuare il più precocemente possibile la patologia e intervenire di conseguenza; un controllo oculistico periodico è importante specialmente quando insorgono sintomi o se vi è una familiarità per lo sviluppo della malattia.
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