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Patologia

Arbovirosi

di Monica Vaccaretti

Le arbovirosi sono zoonosi causate da virus trasmessi da vettori antropodi, come zanzare e zecche, tramite morso o puntura. Rappresentano un problema di salute pubblica in quanto le malattie possono essere anche gravi. Gli oltre 100 arbovirus classificati nel mondo - la maggior parte dei quali appartengono alle famiglie dei Togaviridae, Flaviviridae e i Bunyaviridae – sono infatti responsabili di infezioni, sia importate che autoctone, che colpiscono sia l'uomo che gli animali con manifestazioni cliniche variabili.

Quali sono e come si manifestano le arbovirosi

zanzara arbovirus

Le zanzare possono essere vettori di diversi arbovirus.

Le più note arbovirosi autoctone diffuse in Italia sono le Encefaliti da morso di zecca (TBE), le infezioni aviarie da virus Usutu, le infezioni neuro-invasive da virus Toscana (Tosv) e la West Nile Disease (Wnd) o Febbre del Nilo Occidentale.

Le arbovirosi di importazione sono Chikungunya, Dengue, Zika. Tutte sono soggette a sorveglianza epiedemiologica speciale. Per tali malattie sono previste attività di sorveglianza integrata, coordinate dall'Istituto Superiore di Sanità e dall'Istituto zooprofilattico dell'Abruzzo e del Molise.

In collaborazione con il ministero della Salute vengono inoltre pubblicati periodicamente Piani di sorveglianza e risposta con l'obiettivo di garantire su tutto il territorio nazionale un'individuazione precoce dei casi e ridurre il più possibile un'eventuale diffusione.

I sintomi più comuni sono febbre e malessere generale. In alcuni casi, soprattutto nelle persone anziane e nei soggetti fragili, queste malattie possono causare problemi di salute anche gravi. Il morso di zecche portatrici del virus della Tbe rappresenta un rischio anche per le persone giovani e sane, con possibili complicanze gravi e/o invalidanti in un soggetto su cinque.

L'encefalite da zecca (Tick Borne Encephalitis - TBE) si manifesta, entro 4 settimane dal morso, con febbre, stanchezza, mal di testa, dolori muscolari e nausea. Nel 10-20% dei casi si verifica un coinvolgimento nervoso che può portare ad un'encefalite che può risultare fatale. Esiste un vaccino, efficace e ben tollerato.

L'Usutu è un'infezione aviaria di origine africana estremamente rara negli esseri umani per cui non esiste né un vaccino né una terapia specifica. Viene trasmesso da un Flavivirus patogeno per gli uccelli, lo stesso agente causale della febbre West Nile.

Sebbene la sintomatologia sia simile, i due virus differiscono per la frequenza con cui si registrano casi di mortalità negli uccelli e per l'impatto sulla sanità pubblica.

La febbre West Nile viene trasmessa da zanzare infette, soprattutto dalla Culex Pipiens. Il periodo di incubazione varia da 2 a 14 giorni e la maggior parte delle persone è asintomatica. Se presenti, i sintomi durano qualche giorno e sono caratterizzati oltre che da febbre anche da cefalea, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, eruzioni cutanee.

La forma più grave colpisce soltanto l'1% delle persone infette e si manifesta con febbre molto alta, emicrania, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi della vista, torpore, convulsioni sino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici, una volta superata l'infezione, possono essere permanenti.

L'infezione provocata dal virus Toscana, ancora poco conosciuto e che prende il nome dalla regione in cui è stato isolato per la prima volta negli anni Settanta, è trasmessa dai pappataci ed è associato a casi di meningite e di meningoencefalite nell'uomo, soprattutto nei mesi estivi.

È uno dei principali agenti eziologici della febbre da pappataci insieme ai sierotipi Napoli e Sicilia. Nella maggioranza dei casi provoca una forma febbrile lieve e autolimitante ma può decorrere anche in maniera asintomatica. Nelle forme più gravi l'inizio della sintomatologia è improvviso ed è caratterizzato da mal di testa, febbre, nausea, vomito e dolori muscolari. È stata segnalata anche la presenza di eritema cutaneo maculo-papulare.

La Chikungunya viene trasmessa da zanzare del genere Aedes (zanzara Tigre). Si tratta di una malattia febbrile acuta che esordisce improvvisamente con febbre e dolori articolari. I sintomi si sviluppano generalmente 4-8 giorni dopo la puntura e sono lievi a tal punto che la malattia può passare inosservata o mal interpretata nelle aree endemiche.

In alcuni casi la sintomatologia include dolori gastrointestinali e complicanze oculari, cardiache e neurologiche. Le complicanze gravi sono rare, tuttavia il dolore articolare può essere molto intenso e limitare la mobilità del paziente e persistere per mesi dal superamento dell'infezione.

La Dengue è trasmessa da zanzare infette, principalmente Aedes Aegypti. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni e durante questo periodo una zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. Si tratta di una malattia febbrile i cui sintomi compaiono solitamente 3-14 giorni dopo la puntura.

Compare febbre anche elevata, mal di testa acuti, dolori attorno agli occhi, dolori articolari e muscolari anche molto intensi, nausea e vomito. Nei casi più gravi possono verificarsi febbre emorragica, problemi respiratori e collassi che possono essere letali.

Poiché esistono quattro sierotipi virali della malattia, la guarigione fornisce immunità permanente solo contro il sierotipo specifico e pertanto è possibile una reinfezione con un sierotipo diverso. La diagnosi è clinica ma può essere confermata da indagini di laboratorio.

La malattia da Zika virus è tipica delle zone tropicali e si trasmette all'uomo attraverso la puntura delle zanzare del genere Aedes, sia aegypti che zanzara tigre. È possibile la trasmissione interumana per via sessuale e materno-fetale. Generalmente asintomatica, quando compaiono dopo 3-14 giorni di incubazione i sintomi includono febbre, eruzioni cutanee, congiuntivite, dolori muscolari e articolari, malessere e mal di testa che durano 2-7 giorni.

Sono state trovate evidenze di un'associazione tra l'infezione contratta in gravidanza e malformazioni congenite nonché con la sindrome di Guillain-Barré post infettiva. Non esiste un vaccino.

Infermiere

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