Nel dibattito sulla necessità di ripensare al Sistema dell'emergenza sanitaria in Lombardia continuano le polemiche. Il nostro servizio fa scuotere le sedie di tanti potenti. Non sempre è vero che con i volontari si risparmia, anzi...

Caro Direttore,

mi chiamo Davide, sono uno Studente di Infermieristica  e  volontario presso una "croce" per la quale ho fatto anche il dipendente (niente voucher ma a contratto).

Sposo pienamente quello che ha scritto , ormai si sprecano gli studi che dimostrano come un'emergenza territoriale di alto livello porti a un tempo ridotto di  ospedalizzazione ( e a un miglior outcome)  e quindi a una ridotta spesa da parte del sistema sanitario . Con questo si può assolutamente archiviare il discorso " il volontario costa meno ".
E altresì vero  che il gran numero delle chiamate gestite non hanno carattere di urgenza e quindi potrebbero essere gestite benissimo anche da soccorritori improvvisati .
È innegabile lo sforzo immane che fanno impiegati , idraulici , macchinisti , dirigenti , autisti , casalinghe , studenti che dopo 8 ore di lavoro si ritirovano a guidare in ambulanza e gestire situazione di grandi stress ( sarà mai affidabile come cosa ? Personalmente rabbrividisco solo al pensiero ).

Però , come ci insegna la storia in particolare quella della professione infermieristica , finché la popolazione non pretende servizi di emergenza migliore nessuno glielo fornirà e la popolazione ignora completamente che quando chiama l'ambulanza per una crisi ipoglicemica arriva un equipaggio di ammirevoli volenterosi con 120 ore di corso alle spalle che non sa neanche cosa sia la crisi ipoglicemica ( tranne pochi ovviamente ) e di conseguenza gestisce in modo assolutamente controproducente l'emergenza!

È necessario che siano i volontari stessi ( gli unici che conoscono la reale situazione del soccorso sanitario ) a lasciar da parte il proprio amore per una divisa e qualche sirena e portare avanti i propri diritti da cittadino ( ci sono mille attività di volontariato da fare in alternativa ) nell'emergenza sanitaria.

Attualmente il cittadino vede ancora nel soccorritore una figura di professionalità e di grande competenza senza che lo stesso con un pizzico di umiltà faccia un passo indietro .
( mi potrete dire :" ma non siamo tutti così " " io lo faccio per il bene degli altri " ma in realtà state alimentando un sistema " malato").

Poi potremmo discutere di mille cose : Infermieri ? Medici ? Paramedici ? Far pagare la chiamata alle ambulanze ? Togliere le automediche ? Ma come mai da regione a regione è così diverso ( a Roma un infermiere per mezzo ma non può neanche fare l'acls // in Emilia intuba il Glasgow 3) ? Ecc ecc ma prima è necessario che il cittadino sappia che attualmente gli viene dato , nonostante le tasse che paga , un sistema non adeguato . ( personalmente non amo i paragoni ma SOLO IN ITALIA è così ).

Ultima cosa : il dilemma se l'infermiere ( medico ) può fare il volontario in una croce : partendo dal presupposto che ognuno è libero di fare quello che vuole e personalmente sono un grande amante del mondo de volontariato , credo che sia un'enorme svendita di professionalità oltre alla nascita di dilemmi medico/legali su cosa si può o non può fare . L'infermiere dovrebbe fare un passo indietro e evitare di comprare le patch con la scritta " infermiere " da mettere sulla divisa di volontario , in quel momento non sarà mai avvocato del paziente ( come tanto ci insegna la scuola ) ma sarà fonte di confusione per la persona che andiamo ad assistere ingannandola .

Grazie dell'attenzione , ho scritto di getto e purtroppo non sono un grande scrittore ma credo si sia capito .
Il fatto che ne parliate mi fa tirare un enorme sospiro di sollievo , vuol dire che come sempre l'infermiere è attento alle esigenze della popolazione e contro le logiche sprezzanti del denaro .
Un sistema extra ospedaliero di valore è , e sarà sempre , un indice di grande civiltà e modernità .

Con affetto.

Davide Magni, Studente Infermiere