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Alma Mater Studiorum: Donatella Zanchini parla del Corso di Laurea in Infermieristica

di Angelo

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RIMINI. Nurse24.it parte con una serie di interviste ai rappresentanti delle Istituzioni sanitarie e Universitarie in Italia, al fine di presentare le Facoltà di Medicina e Chirurgia e i Corsi di Laurea Triennale in Scienze Sanitarie.

Iniziamo con la Dott.ssa Donatella Zanchini, direttrice del CDL in Infermieristica di Rimini e docente di "Filogenesi e struttura della disciplina infermieristica". A lei abbiamo posto 5 domande. Vediamo le risposte.

1. Le recenti riforme universitarie hanno cambiato radicalmente il Corso di Laurea di infermieristica. Quali sono le più importanti novità in campo e in cantiere a cui dovrà far fronte lo studente italiano e riminese in particolare?

In questo periodo i Consigli di Corsi di laurea delle professioni sanitarie sono coinvolti nell'applicazione delle modifiche introdotte dal Decreto 270/2004. Questo offre l'opportunità di riaprire il confronto e la discussione sulla formazione alle competenze. I documenti europei richiamano ad una formazione universitaria finalizzata alla creazione di competenze introducendo alcune linee chiave e guida per la riprogettazione dei percorsi curricolari:
- la centralità dello studente nei processi formativi (controllo del proprio iter formativo dello studente che apprende, nuovi approcci pedagogici, strutture di supporto e tutoraggio efficaci ed un curiculum più nettamente centrato, sul soggetto che apprende);
- nuove metodologie di studio (capacità di ragionamento critico, abilità comunicative, competenze che si sviluppano attraverso metodi di apprendimento che pongano lo studente in gruppo, in posizione attiva, coinvolta, partecipata);
- strutture di supporto e tutoraggio efficaci;
- valutazione e certificazione delle competenze.
L'ennesima riforma dei percorsi formativi universitari è una sfida che è ben più e ben altro della solita discussione sulla ripartizione dei crediti e della frantumazione delle discipline, ma prevede:
- la chiara definizione del “core competence”, necessario per risolvere i problemi di salute della popolazione attuale e futura, italiana e europea;
- la definizione dei “saperi” necessari alla costruzione del “core competence”;
- le declinazioni e gli approfondimenti dei “saperi correlati ( in termini ad es: manageriali, economici, etici, organizzativi, sociali, psicologici, educativi);
- la costituzione e/o sinergia con comunità di pratiche e di eccellenza dove gli studenti possano “apprendere” attraverso l'esempio l'essere del professionista integrato al fare, di cui abbiamo estrema necessità.

2. Entrare oggi nel campo del lavoro è sempre più difficile anche per gli infermieri. Da un recente studio della Conferenza nazionale dei corsi per le professioni sanitarie del MIUR si evidenzia un abbattimento della soglia occupazionale di oltre il 10% negli ultimi anni. Cosa suggerisce di fare agli studenti dal lei diretti per non farsi trovare impreparati di fronte a concorsi e a colloqui di lavoro?

Di fatto l'abbattimento della soglia occupazionale del laureato in infermieristica, così come per altre professioni, rende il mercato del lavoro altamente selettivo ed esigente rispetto allo skills-mix che il professionista deve dimostrare di possedere.
La professione ha sicuramente bisogno di riacquistare e rendere visibile e tangibile, nella società in cui viviamo, la sua centralità ed esclusività nei confronti dei cittadini che manifestano un bisogno di assistenza infermieristica. Per non trovarsi impreparati ad un mercato così impegnativo e selettivo, in cui i cittadini chiedono competenze in entrata ed in progress durante tutto l'arco lavorativo, che li tutelino da professionisti inesperti e contribuiscano alla loro sicurezza, la risposta al bisogno non deve esaurirsi nella porzione di competenza detenuta dal singolo professionista. La crescente settorializzazione del sapere e della pratica in medicina, lo sviluppo di specializzazioni differenziate come risposta alla crescente complessità dei bisogni di salute della popolazione, hanno condotto spesso verso un progressivo sviluppo di rapporti univoci medico-paziente o infermiere-paziente. Fornire assistenza in organizzazioni complesse vuol dire essere in possesso di una cultura che orienta la propria competenza, integrata con altre competenze differenziate per profili e competenze, per dare una risposta corale alla domanda di salute.
E' cambiato il paradigma di riferimento: gli assistiti dei servizi sono diversi, le loro esigenze sono diverse, le competenze acquisite oggi dagli infermieri permettono di realizzare un passaggio rilevante dal modello della “dipendenza del paziente”, a quello della “complessità”dimostrando la capacità di anticipare futuri problemi e cambiamenti.

3. Nella società degli e-book, dei tablet e dei telefonini sempre più tecnologici il CdL da lei rappresentato è disposto a scommettere nell'editoria elettronica e nell'utilizzo di tecniche sempre più all'avanguardia per lo studio e per la ricerca in ambito didattico e clinico-esperienziale?

Sicuramente è un campo ancora da esplorare ed approfondire.I tentativi ci sono stati, ma non sempre sono stati sufficientemente efficaci.

4. Dal 4 ottobre 2012 è nato Nurse24.it, un giornale “on line” realizzato da infermieri, studenti infermieri, giornalisti ed operatori del mondo della sanità. Come si pone il CdL da lei rappresentato rispetto al mondo della comunicazione e all'avvento dell'informazione di massa e di rete (social network, siti web, newsletter e blog)?

Il Cdl che io rappresento si pone in maniera aperta, interessata e costruttiva al mondo della comunicazione e della informazione di massa e di rete.
Di fatto, negli ultimi 2 anni, questa modalità il corso di laurea la affronta quotidianamente nell'interfaccia con l'Università che rappresenta, che sta conducendo in maniera sistematica e significativa una “rivoluzione” via web di tutti i processi che accompagnano lo studente nel suo percorso formativo .
Questo significativo cambiamento deve essere accompagnato con attenzione ed analisi continue, ma deve essere sistematicamente perseguito, nella convinzione che studenti e futuri operatori del sistema sanitario, correttamente informati e formati, possano essere una risorsa preziosa e insostituibile nella complessità della società in cui viviamo.

5. Presentiamo la D.ssa Donatella Zanchini dal punto di vista sociale e umano. Quali sono le sue letture e i suoi film preferiti? Ama cucinare? E i suoi viaggi del cuore?

Personalmente attraverso fasi diverse nelle preferenza riguardanti le letture che affronto nel tempo libero. Attualmente quelle che preferisco sono saggi riguardanti tematiche filosofiche e/o dell'età contemporanea, e letture di approfondimento dell'arte (pittura, scultura e architettura) che va dal XII al XVII secolo.
Non ci sono film che preferisco particolarmente; forse “Blade Runner”, per la modalità con la quale presenta la visione di un futuro inquieto ed apocalittico.
Mi piace cucinare, soprattutto primi piatti, ma non eccello in questa dote.
I viaggi del cuore sono quelli trascorsi ed ancora da trascorrere nei paesi del Nord Europa e nel continente Australiano.

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