La senatrice: "siamo fermi, nonostante ci siano tutti gli elementi per poter proseguire"
Annalisa Silvestro, presente al Congresso mondiale WUWHS di Firenze, ribadisce quanto ci sia ancora da lavorare sulla "partita" del riconoscimento clinico, organizzativo e contrattuale delle specializzazioni infermieristiche.
Chiamata ad intervenire in sostituzione della Presidente Ipasvi Barbara Mangiacavalli (assente per impegni imprevisti) all'interno della sessione AISLeC "La Crescita professionale attraverso l'approccio multidisciplinare", nel fare il punto della situazione sulle specializzazioni infermieristiche a livello nazionale, la Senatrice Pd ha ribadito quanto l'Italia proceda con lentezza nel confronto fra le professioni sanitarie.
Se, da un lato, studi come quelli presentati al Congresso di Firenze mettono in luce quanto l'area del Wound Care sia a buon punto nella ridefinizione delle competenze, dall'altro "in Italia siamo fermi, nonostante ci siano tutti gli elementi per proseguire", ha affermato Silvestro; di fatto, le specializzazioni infermieristiche esistono già, ma occorre lavorare ancora molto sul versante del loro riconoscimento clinico, organizzativo e contrattuale.
"Le specializzazioni da noi sono sempre state un po' osteggiate - prosegue - ma io penso che la situazione si sblocchi anche in relazione al fatto che ci sono questi indirizzi del comitato di settore: si parla del professionista sanitario specialista, quindi questo dovrebbe dare una spinta per andare verso la direzione che auspichiamo. Non tanto l'attivazione delle specializzazioni, quanto il vederle riconosciute".
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