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Salute mentale, dare priorità ai giovani

di Redazione

La cattiva salute mentale è attualmente classificata come uno dei maggiori fattori che contribuiscono allo sviluppo di malattie e allo spreco di potenziale umano in tutto il mondo. Sebbene il panorama della salute mentale dei giovani sia mutevole, le prove suggeriscono che in molti Paesi la loro salute mentale sia in declino negli ultimi due decenni, a differenza della loro salute fisica che ha registrato invece significativi miglioramenti grazie soprattutto ad un maggiore controllo delle malattie infettive.

Salute mentale giovanile, è allerta su crescita di depressione e ansia

salute mentale giovani

L'insorgenza della malattia mentale raggiunge il picco all'età di 15 anni e che il 63-75% degli esordi si verificano entro i 25 anni.

Il fenomeno segnala un avvertimento generale che le tendenze globali e i cambiamenti in molte società stanno aumentando la cattiva salute mentale delle persone.

Risulta infatti che depressione, ansia e disagio psicologico sono in preoccupante aumento ovunque, in particolar modo tra i giovani, definiti come una popolazione di età compresa tra 12 e 25 anni.

Gli esperti ritengono che sia in corso quindi una importante crisi globale della salute mentale, che colpisce soprattutto i giovani da diverse prospettive e sottolineano come tali tendenze negative vadano ben oltre qualsiasi specializzazione clinica e confine geografico.

Probabilmente i giovani comunicano i segnali di avvertimento del nostro mondo moderno ed indicano che la nostra società e il nostro mondo sono in gravi difficoltà. Così gli autori di un articolo della Youth Mental Commission pubblicato su The Lancet Psychiatry che, interrogandosi su come apportare miglioramenti globali significativi al benessere della popolazione giovanile, evidenzia come sia fondamentale dare priorità ai giovani nella prevenzione, diagnosi e cura della cattiva salute mentale e come sia urgente indirizzare l'azione, anche politica, verso un cambiamento duraturo e di impatto.

Gli autori spiegano che nella transizione verso l'età adulta gli adolescenti affrontano una fase cruciale del cambiamento psicosociale. Si tratta di un periodo fortemente influenzato da molteplici fattori che possono avere effetti potenti e duraturi sul loro benessere e futuro sviluppo.

Se condizionamenti ambientali, dinamiche familiari, interazioni sociali, problematiche legate all'occupazione e all'istruzione hanno da sempre avuto un forte impatto sugli adolescenti di ogni generazione, quelli di oggi hanno un maggior rischio di perdere la propria salute mentale a causa dell'esposizione a forze sociali, politiche ed economiche destabilizzanti, a tecnologie dei social media e dell'intelligenza artificiale non regolamentate nonché agli effetti del cambiamento climatico.

Poiché i dati epidemiologici evidenziano che l'insorgenza della malattia mentale raggiunge il picco all'età di 15 anni e che il 63-75% degli esordi si verificano entro i 25 anni, gli esperti della Youth Mental Commission ritengono che qualsiasi miglioramento sostanziale della salute mentale globale debba necessariamente avvenire tramite effetti duraturi sui giovani.

È pertanto verso gli adolescenti che occorre attuare un nuovo e diverso approccio alla salute mentale che affronti non solo i fattori clinici, ma anche quelli sociali e politici. Servono nuovi modelli di cura, supportati da prove e raccomandazioni, che permettano l'accessibilità, la qualità, la prevenzione e l'integrazione nei vari settori dell'assistenza sanitaria.

Tali modelli devono assicurare ai giovani che entrano e si muovono all'interno di qualsiasi percorso di assistenza sanitaria mentale di mantenere il senso di autonomia. Considerando che le malattie mentali, a causa della loro insorgenza precoce e della loro natura generalmente cronica, rappresentano il più alto carico economico complessivo di malattia, occorre definire modelli economicamente vantaggiosi e sostenibili.

È necessario, inoltre, garantire un'assistenza sanitaria mentale per i giovani che sia rispettosa e sensibile ai cambiamenti biologici, cognitivi, sociali e culturali specifici di questa fascia di età.

Fondamentare per migliorare la salute mentale giovanile è l'azione politica, anche se purtroppo, sottolineano gli autori, fatti e numeri cadono nel vuoto in politica, come testimonia anche la mancanza di interventi strutturali in ambito di salute mentale dopo la pandemia, le cui misure per contenerla hanno contribuito a determinare un'impennata di livelli già elevati di cattiva salute mentale giovanile.

Da parte dei decisori politici servono concretezza ed una narrazione efficace per realizzare interventi efficaci che promuovano la salute mentale e prevengano quella cattiva. Servono riforme e nuove strategie per progettare, testare ed ampliare nuovi modelli di assistenza sanitaria mentale basati sulle evidenze, concludono gli autori.

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