Compromissione psicologica dell'uso dei nomi nella comunicazione personale quotidiana, l'alexinomia (o alessinomia) è un fenomeno caratterizzato dal conoscere un nome ma non essere in grado di usarlo con conseguente manifestazione di forte disagio sociale ed imbarazzo. Il termine significa infatti “nessuna parola per i nomi”. Le persone non sono sostanzialmente in grado di rivolgersi agli altri per nome ed hanno paura di usare nomi propri di persona.
Compromissione psicologica dell'uso dei nomi nella comunicazione quotidiana

L'alexinomia si verifica come parte di un insieme più ampio di sintomi o disturbi psicologici.
Il comportamento può influenzare tutte le relazioni, soprattutto quelle sentimentali e quelle con l'autorità, sino a ridurne la qualità e a deteriorarle.
La condizione non è dovuta a problemi di memoria o difficoltà di pronuncia quanto piuttosto ad una sorta di blocco o paura paralizzante. Può essere pertanto considerata una fobia, seppur meno nota. La condizione è caratterizzata da intenso disagio psicologico, comportamenti di evitamento, strategie compensative.
Chiamare un'altra persona con il suo nome proprio è socialmente considerato un modo per stabilire un contatto e creare una forma di vicinanza che un individuo affetto da alexinomia considera invece troppo personale ed intima per sentirsi a suo agio e al sicuro.
Usare il nome proprio creerebbe un'intimità percepita come eccessiva. Lo stesso disagio è percepito tuttavia anche nelle relazioni strette ed informali, dove il nome diventa un indice di formalità non necessaria, che diventa quindi strano usare.
La condizione, ancora poco conosciuta e studiata, può interessare tutte le forme di comunicazione, tuttavia, il problema risulta solitamente più forte nella comunicazione verbale diretta, sia in ambienti familiari che professionali.
Come si manifesta l’alexinomia
Durante una conversazione chi soffre di alexinomia, al posto di utilizzare i nomi propri, si serve di pronomi neutri, come “tu” o “voi”. Ne sono colpite persone di tutti i sessi, fasce d'età e di diverse provenienze geografiche, lingue e culture.
Alla base dell'alexinomia ci sarebbero meccanismi cognitivi ed emozionali. Sebbene le cause non siano ancora chiaramente note, alcuni studi condotti nel 2024 suggeriscono che potrebbero essere neurali e sistemiche.
La ricerca ha dimostrato che il comportamento alterato nel pronunciare i nomi è altamente associato all'ansia sociale e all'ansia correlata all'attaccamento e alle relazioni, sebbene non tutti coloro che sperimentano l'alexinomia siano socialmente ansiosi e viceversa.
Altri fattori psicologici che possono causare o contribuire all'esperienza dei sintomi sono una ridotta capacità di regolare le emozioni e bassi livelli di estroversione. È stato dimostrato che anche fattori ambientali, come sistemi di relazioni infantili instabili e stili di attaccamento precoci insicuri, possono contribuire ad una struttura di personalità vulnerabile.
Come si affronta l’alexinomia
Gli individui affetti evitano di trovarsi in situazioni in cui potrebbe essere necessario pronunciare dei nomi, limitando così drasticamente le interazioni sociali, oppure affrontano la compromissione adottando strategie di compensazione - come parlare senza usare nomi, usare il contatto fisico e visivo come mezzo per attirare l'attenzione, fare cenni e usare soprannomi - che finiscono tuttavia per creare una distanza involontaria con gli interlocutori.
Ciò può portare a stress psicologico data la propensione all'insicurezza, ai sentimenti di imbarazzo ed inferiorità. Secondo i ricercatori, questa paura può essere superata con il tempo, la pratica ed il supporto professionale.
Per trattare l'alexinomia viene raccomandata la psicoterapia o il trattamento psicologico clinico. Attraverso la terapia della parola e l'esposizione graduale a situazioni che comportano l'uso del nome, gli individui possono imparare a desensibilizzare le proprie risposte alla paura e sviluppare strategie di adattamento per affrontare le interazioni sociali con maggiore sicurezza.
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