Cala l'interesse dei giovani europei verso le professioni sanitarie, in particolare per quelle mediche ed infermieristiche. Sono sempre meno infatti soprattutto quelli che vogliono fare il medico o l'infermiere. Le giovani generazioni non nutrono generalmente aspirazioni in ambito sanitario in quanto le carriere sono considerate poco attrattive, soprattutto a causa delle condizioni di lavoro e degli stipendi bassi. Tale diffuso fenomeno, osservato in metà dei Paesi Ocse, emerge dal rapporto “What do we know about yuong people's interest in health career?” in cui l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico presenta i risultati di un'accurata indagine condotta tra il 2018 e il 2022 e suggerisce alcune soluzioni per invertire la tendenza.
Giovani e infermieristica: stipendi bassi e stress allontanano le nuove leve
Il documento evidenzia altresì una persistente disparità di genere nelle aspirazioni di carriera nel settore, laddove presenti.
Le ragazze mostrano infatti un interesse significativamente maggiore rispetto ai ragazzi, sia per la medicina che per l'infermieristica.
Secondo gli autori del report, questa tendenza comune anche fuori dai paesi Ocse può rappresentare un ostacolo per la diversificazione del settore sanitario ma anche una sfida per attrarre e coinvolgere maggiormente gli uomini nelle professioni infermieristiche, da sempre dominate ovunque nel mondo dalle donne.
Anche in Italia, la percentuale femminile tra gli studenti di infermieristica supera l'80%. Nel 2022 soltanto il 18% degli iscritti ai corsi di laurea per infermieri era di genere maschile.
Analizzando le ragioni per lo scarso interesse manifestato dai giovani in questo ambito di carriera lavorativa, gli autori del report ritengono che la pandemia di Covid-19, sebbene abbia esaltato il ruolo essenziale del personale sanitario e ne abbia messo in luce l'importanza cruciale nel fronteggiare una così grave crisi globale, abbia altresì evidenziato le difficili condizioni lavorative, lo stress elevato e le retribuzioni non adeguate di questi professionisti, scoraggiando così molti giovani dall'intraprendere tali carriere.
La difficile situazione in Italia
Dai dati del report emerge che la situazione sarebbe particolarmente preoccupante in Italia dove, sebbene il numero di laureati in medicina ed infermieristica sia generalmente aumentato in linea con gli altri paesi europei, risulta in diminuzione del 20% il numero degli studenti che provano ad accedere ai programmi di formazione infermieristica.
Tra il 2015 e il 2022 il numero di laureati in infermieristica è cresciuto del 12% e quello dei laureati in medicina del 20% raggiungendo nel 2022 la quota di 18500 neo infermieri e di 9600 medici in più. Le candidature per infermieristica sono passate invece da 0 mila a 24mila annuali.
Allo scopo di soddisfare una domanda crescente di infermieri, è stata aumentata allora la capacità formativa universitaria incrementando del 15% il numero di posti disponibili per i corsi di laurea in infermieristica. Non si è tuttavia riusciti con questa misura a colmare la significativa riduzione delle candidature.
Si ritiene pertanto che l'espansione della capacità formativa rischi di essere inefficace se non verrà accompagnata da un adeguato numero di candidati motivati e qualificati. A differenza della Francia, che ha registrato un forte aumento delle domande grazie a piattaforme di selezione centralizzate come “Parcoursup”, l'Italia presenta una tendenza inversa.
Dal 2019 le nuove immatricolazioni sono infatti in continuo calo a fronte di un tasso occupazionale degli infermieri molto positivo che, tuttavia, pur attestandosi al 92% nel 2022, evidenzia anche una carenza strutturale di personale nel settore.
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?