L’alcolismo è un disturbo definito dal Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition (DSM-V) come uso problematico di alcol
, che comprende sia abuso sia dipendenza, con sottoclassificazione in lieve, moderato e grave; tale disturbo è caratterizzato dall’ incapacità di chi ne è affetto di astenersi dal consumo di alcolici.
Un po’ di numeri sull’uso problematico di alcol
Dati statistici relativi al biennio 2020-2021 evidenziano che: più della metà degli adulti con età compresa fra 18 e 69 anni dichiarano di consumare bevande alcoliche di cui una parte assunti fuori pasto, in quantità elevate, con consumo binge (fenomeno del binge drinking: “abbuffata di alcolici” nonché assunzione di 6 o più bicchieri di alcolici).
Fra le persone che hanno controindicazione ad assumere alcolici ci sono una altissima percentuale di pazienti con malattie epatiche (53.9%) e in numero significativo donne in gravidanza e allattamento, rispettivamente 12.1% e 30.1%.
I dati sono in continuo aggiornamento e il biennio analizzato mette in luce dati inerenti al periodo pandemico da Covid-19, che purtroppo non è stato privo di conseguenze sulla problematica relativa all’abuso di sostanze alcoliche.
Consumo di alcol | |||
Italia n=36344 | |||
% | IC95% inf | IC95% sup | |
Consumo alcol | 55.8 | 55.2 | 56.4 |
Consumo fuori pasto | 7.5 | 7.2 | 7.9 |
Consumo abituale elevato | 2.4 | 2.2 | 2.6 |
Consumo binge | 7.9 | 7.5 | 8.3 |
Consumo a maggior rischio | 15.0 | 14.5 | 15.5 |
Consumo di alcol in condizioni in cui l'assunzione è controindicata | |||
Italia n=36344 | |||
% | IC95% inf | IC95% sup | |
Consumo di alcol in persone con malattie del fegato | 53.9 | 48.3 | 59.5 |
Consumo di alcol in donne in gravidanza | 12.1 | 7.7 | 18.6 |
Consumo di alcol in donne in allattamento | 30.1 | 23.6 | 37.5 |
Attenzione degli operatori sanitari | |||
Italia n=36344 | |||
% | IC95% inf | IC95% sup | |
Bevitori a maggior rischio consigliati di bere meno dal medico | 6.0 | 5.1 | 7.0 |
*Fonte: EpiCentro ISS
Cause di alcolismo
Le principali cause di alcolismo sono legate a fattori genetici, psicologici e ambientali. Dal punto di vista dei fattori genetici ci sono diversi studi che hanno dimostrato come la probabilità di sviluppare una dipendenza da alcolici sia in percentuale considerevole (fino al 30%) nei soggetti figli di alcolisti, altri ancora hanno dimostrato come figli di genitori adottivi con problematiche di alcolismo abbiano comunque una probabilità maggiore di sviluppare la dipendenza, evidenziando come il contesto familiare, quindi ambientale in questo senso, possa influire anche quando la familiarità diretta per genetica non sussiste.
I fattori ambientali possono poi essere molteplici: contesti sociali, pressioni sociali, social media che inducono un interesse verso l’assunzione di alcolici fino a renderla dipendenza in tutti quei soggetti più a rischio.
Le cause psicologiche sono legate principalmente all’utilizzo dell’alcolismo come evasione da stress, ansia, traumi (spesso infantili), depressione e altri disturbi; in questi casi l’alcol viene assunto come “terapia” per alleviare i sintomi negativi.
Sintomi e diagnosi di alcolismo
Secondo quanto riportato dal DSM-V, per poter formulare una diagnosi di “disturbo da uso di alcol” è necessario analizzare accuratamente tutti i sintomi presenti e qualora dovessero sussistere almeno 2 dei sintomi elencati per un periodo continuativo di almeno dodici mesi si può parlare di diagnosi di alcolismo.
I sintomi sono 11, elencati nel documento come segue:
- La sostanza è spesso assunta in quantità maggiori o per periodi più prolungati rispetto a quanto previsto dal soggetto
- Desiderio persistente o tentativi infruttuosi di ridurre o controllare l’uso della sostanza
- Una grande quantità di tempo viene spesa in attività necessarie a procurarsi la sostanza (per es., recandosi in visita da più medici o guidando per lunghe distanze), ad assumerla (per es., fumando “in catena”), o a riprendersi dai suoi effetti
- Craving o forte desiderio o spinta all’uso della sostanza
- Uso ricorrente della sostanza che causa un fallimento nell’adempimento dei principali obblighi di ruolo sul lavoro, a scuola, a casa
- Uso continuativo della sostanza nonostante la presenza di persistenti o ricorrenti problemi sociali o interpersonali causati o esacerbati dagli effetti della sostanza
- Importanti attività sociali, lavorative o ricreative vengono abbandonate o ridotte a causa dell’uso della sostanza
- Uso ricorrente della sostanza in situazioni nelle quali è fisicamente pericolosa
- Uso continuativo della sostanza nonostante la consapevolezza di un problema persistente o ricorrente, fisico o psicologico, che è stato probabilmente causato o esacerbato dalla sostanza
- Tolleranza, come definita da ciascuno dei seguenti: a) il bisogno di dosi notevolmente più elevate della sostanza per raggiungere l’intossicazione o l’effetto desiderato; b) un effetto notevolmente diminuito con l’uso continuativo della stessa quantità della sostanza
- Astinenza, come manifestata da ciascuno dei seguenti: a) la caratteristica sindrome di astinenza per la sostanza (riferirsi ai Criteri A e B dei set di criteri per Astinenza dalle sostanze specifiche); b) la stessa sostanza (o una strettamente correlata) è assunta per attenuare o evitare i sintomi di astinenza
Note: DUA (Disturbo da uso di alcol) lieve se presenti 2-3 sintomi, moderato se presenti 4-5 sintomi e grave se presenti 6 o più sintomi.
Complicanze e trattamento dell’alcolismo
Gli effetti che causa l’alcolismo sono gravi e di diversa natura: fisici, psicologici e sociali.
Danni fisici dell’alcolismo
I danni fisici possono portare a gastrite, esofagite, deficit vitaminici, ma soprattutto danni epatici che possono evolvere in cirrosi o neoplasie maligne con rischio di sviluppare problematiche secondarie come diabete, disturbi cardiovascolari e tutte le potenziali complicanze che possono derivare.
Infine, danni cerebrali, causando un rallentamento dell’attività cerebrale da inibizione del neurotrasmettitore eccitatorio glutammato con conseguente deficit di apprendimento, giudizio, autocontrollo, sintomi che peggiorano e diventano cronici nei pazienti con abusi nel lungo periodo
Danni psicologici e sociali legati all’alcolismo
Danni psicologici, poiché i soggetti che ne sono affetti hanno una predisposizione a sviluppare relazioni di conflitto con familiari e amici; danni sociali, emergono statistiche che parlano di comportamenti antisociali associati ad abuso di alcol come: omicidi 40-50%, aggressioni di vario genere 40%, stupri 50%.
Come si cura l’alcolismo
Il trattamento dell’alcolismo deve essere necessariamente l’astensione completa dall’assunzione di sostanze alcoliche; il percorso di recupero deve essere effettuato in ambiente protetto come una struttura ospedaliera, in grado di sostenere il soggetto nell’affrontare specialmente il periodo iniziale di astensione completa che crea inevitabilmente problematiche relative all’astinenza.
Per poter intraprendere un trattamento risolutivo è necessario partire dal presupposto che il soggetto deve comprendere la propria situazione problematica e ammettere di non saper gestire in autonomia, solo a quel punto, una volta consapevole, sarà in grado di intraprendere un percorso di recupero.
Il trattamento prevede un percorso multidisciplinare dove si interviene sia dal punto di vista internistico per problematiche organiche, ma anche sostegno psicologico e motivazionale, specialmente per indurre nel soggetto la totale comprensione dell’importanza del percorso di trattamento per evitare ricadute.
Alcol e guida
L’abuso di alcolici, anche non a livello patologico, può portare a gravi complicanze, talvolta fatali, come incidenti stradali. Alcune statistiche parlano di 1.2 milioni di morti al mondo nell’anno 2019 di cui un 6% associato ad abuso di alcolici, nonché 72000 morti (molto spesso giovani) potenzialmente evitabili.
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