Gli studi sperimentali, in particolar modo gli studi randomizzati controllati (RCT), rappresentano il gold standard nella valutazione di efficacia di un intervento sanitario preventivo, terapeutico o riabilitativo. Gli studi sperimentali sono utilizzati nella sperimentazione dei nuovi farmaci e dei nuovi dispositivi medici, prima della commercializzazione.
Studi sperimentali e l'intervento diretto sulle variabili indipendenti
Gli studi sperimentali, in particolare gli RCT, sono utilizzati nella sperimentazione di nuovi farmaci

A differenza degli studi osservazionali, gli studi sperimentali offrono al ricercatore la possibilità di intervenire in maniera diretta sulle variabili indipendenti, ovvero l’esposizione ad una sostanza o ad una procedura, per poter determinare l’effetto della variabile dipendente, cioè l’esito.
Gli studi sperimentali, in particolar modo gli studi randomizzati controllati (RCT), rappresentano il gold standard nella valutazione di efficacia di un intervento sanitario preventivo, terapeutico o riabilitativo. Si tratta di sperimentazioni pianificate, disegnate e condotte su un gruppo specifico di pazienti, allo scopo di definire il miglior trattamento possibile per le persone affette da quella specifica patologia.
Sono utilizzati nella sperimentazione dei nuovi farmaci e dei nuovi dispositivi medici, prima della commercializzazione.
In Italia, sono sottoposti al controllo delle autorità sanitarie: AIFA, ISS, Comitati Etici regionali e locali. Sono inoltre regolamentati da leggi precise e dettagliate come la Dichiarazione di Helsinki (1964) e le GCP (1980 e successive modifiche e aggiornamenti).
RCT, gli studi sperimentali randomizzati controllati
Le caratteristiche dei soggetti arruolabili nel trial, sono dettagliatamente specificate all’interno del protocollo di studio che, solitamente, prevede la divisione in due o più gruppi (o bracci di studio) che vengono sottoposti a due o più trattamenti diversi.
La distribuzione della popolazione oggetto di studio all’interno di questi bracci deve avvenire in modo del tutto casuale: perciò ci si avvale di sistemi di randomizzazione, cioè di programmi informatici che casualmente assegnano il paziente selezionato ad un particolare braccio di studio.
Questo strumento serve ad evitare errori (bias) e ad aumentare la confrontabilità dei risultati.
Fasi dei Trial clinici | Razionale |
Fase pre clinica - Per i farmaci |
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Fase I - Sicurezza e tollerabilità | Sperimentazione sull'uomo
Farmaci: la domanda di partenza riguarda la quantità di farmaco da somministrare senza provocare eventi gravi
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Fase II - Effetto del trattamento | Il trattamento viene testato su un numero maggiore di soggetti affetti dalla patologia obiettivo della cura per stimare l’efficacia del trattamento, sempre tenendo in considerazione anche l’aspetto della sicurezza del farmaco.
Si può avere un ulteriore suddivisione di questa fase:
Viene effettuata solitamente in pochi centri ben selezionati, al fine di avere un livello elevato di sicurezza della raccolta dati |
Fase III - Efficacia terapeutica |
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Fase IV |
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