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Relazione tra fenomeni, gli studi osservazionali analitici

di Silvia Stabellini

Gli studi analitici hanno come obiettivo quello di individuare le cause della malattia e chiarire quali sono i fattori che ne favoriscono o meno l’insorgenza e la diffusione. Negli studi osservazionali analitici lo sperimentatore non si limita ad osservare e descrivere il fenomeno come negli studi descrittivi, ma i dati raccolti vengono rigorosamente analizzati con l’impiego di analisi statistiche.

Analisi osservazionale, lo studio che analizza statisticamente i dati

Mentre gli studi osservazionali descrittivi sono solitamente usati per delineare in modo generale il fenomeno osservato, senza una vera e propria analisi delle variabili analizzate, gli studi osservazionali analitici devono rispondere ad una precisa domanda: “che relazione c’è fra i fenomeni che prendo in considerazione?”.

In medicina la risposta a tale quesito fornisce dati in merito alle cause o ai fattori di rischio delle malattie, fornendo un valido supporto alla prevenzione.

Prima di partire con uno studio, è di fondamentale importanza porre in modo chiaro e preciso il quesito di ricerca, poiché questo determina il modo di procedere nell’osservazione.

Tipo di studio Vantaggi Svantaggi
Studio di coorte
  • Sono i più rigorosi fra gli studi osservazionali
  • Rappresentano la modalità più corretta per calcolare i tassi di incidenza e di mortalità
  • Lunga durata
  • Non utilizzabili in caso di malattie rare
  • Perdita di soggetti durante il follow-up (abbandono, trasferimento, decesso)
  • Rischio di errore sistematico (bias) di selezione
  • Alti costi di gestione
Studio caso-controllo
  • Contribuisce a chiarire il fattore di rischio che ha determinato lo sviluppo della malattia
  • Utilizzabile per lo studio di patologie rare e rarissime
  • Costi inferiori
  • Meno potenti degli studi di coorte
  • Raccolta dati spesso affidata alla memoria dei soggetti del campione di studio
  • Difficoltà nella selezione del giusto gruppo di controllo
Studio trasversale (cross-sectional)
  • Immediatezza dei risultati
  • Basso costo
  • Breve durata

  • Impossibilità di identificare direttamente la relazione tra esposizione e stato di malattia

Studio di coorte

Uno studio di coorte può essere sia prospettico che retrospettivo. Prende in considerazione un gruppo di individui che presentano caratteristiche comuni (sesso, età, etnia…) e che hanno come unica differenza tra loro l’esposizione o meno al fattore di rischio (es. fumo di sigaretta).

Questo gruppo viene osservato per un periodo di tempo prestabilito, al termine del quale si analizzerà la presenza o meno dell’esito atteso (es. cancro ai polmoni).

Se l’esito sarà presente in maniera statisticamente significativa nei soggetti esposti rispetto ai non esposti, si potrà affermare che l’ipotesi iniziale di relazione tra l’esposizione ad un certo fattore e il presentarsi di un evento, è vera.

I dati vengono raccolti tramite la documentazione clinica esistente come le schede di dimissione ospedaliera (SDO), certificati di morte, archivi dei medici di base.

In questa tipologia di studi è fondamentale stabilire a priori il tempo di osservazione e l’esito da valutare.

Sono considerati i più rigorosi fra gli studi osservazionali e rappresentano la modalità più corretta per calcolare i tassi di incidenza e di mortalità. Non sono utilizzabili in caso di malattie rare.

Hanno però anche degli aspetti negativi come la lunga durata, che porta con sé un altro grande problema: quello della perdita di soggetti durante il follow-up, sia per abbandono, che per trasferimento, che per decesso.

Questo rende difficile mantenere costanti i parametri iniziali dello studio e può portare ad un bias (errore sistematico) di selezione. Inoltre, il protrarsi di uno studio per molto tempo, porta inevitabilmente ad un innalzamento dei costi di gestione.

Studio caso-controllo

Lo studio caso-controllo è uno studio retrospettivo che prende in considerazione due gruppi omogenei che differiscono solo per la presenza o meno di un esito (ENDPOINT).

Dal momento dell’inizio dell’osservazione si procede indietro nel tempo e si esamina l’associazione tra un fattore eziologico sospetto e la comparsa di una certa malattia.

Questa tipologia di studio contribuisce a chiarire qual è il fattore di rischio che ha determinato lo sviluppo della malattia e, partendo dal risultato (OUTCOME), permette di studiare anche le patologie rare e rarissime con un numero ristretto di soggetti e un costo inferiore rispetto allo studio di coorte, anche se sono meno “potenti” di questi ultimi.

Ci sono anche altri limiti che riguardano questa tipologia di studio, il primo dei quali riguarda la raccolta dati in merito all’esposizione ad un fattore di rischio che spesso è affidata esclusivamente alla memoria dei soggetti arruolati nello studio. Un altro problema è la selezione del giusto gruppo di controllo: sono moltissime le variabili che possono influire sulla comparsa di una malattia e se si sbaglia a selezionare il controllo lo studio può cadere completamente.

Studio trasversale (cross-sectional)

Questo particolare tipo di studio trasversale, raccoglie informazioni riguardanti l’esposizione ai fattori di rischio e l’insorgenza della patologia nello stesso momento e sullo stesso soggetto.

È uno studio nel quale la presenza o l’assenza di una variabile sanitaria prestabilita come esito (ENDPOINT), viene determinata per ciascun soggetto arruolato ad una determinata scadenza.

Lo scopo è raccogliere, elaborare ed interpretare le informazioni relative alla distribuzione di una data patologia in dato momento, fornendo così il tasso di prevalenza della patologia e la prevalenza del fattore di rischio associato.

La prevalenza è il rapporto tra il numero dei casi con una certa malattia, in quel momento e il numero di soggetti della popolazione in esame.

Lo studio cross-sectional viene utilizzato anche per valutare l’accuratezza diagnostica dei test in ambito clinico: confronto fra il test diagnostico in studio e il gold-standard diagnostico di riferimento, in cieco e in modo indipendente, su un gruppo di pazienti con sospetto di malattia.

In questa tipologia di studio gli aspetti positivi riguardano l’immediatezza dei risultati, il basso costo e la breve durata. Per contro, il principale problema sta nel fatto che la relazione temporale tra l’esposizione e lo stato di malattia non può essere direttamente identificata.

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