Migliaia di candidati per una manciata di posti disponibili. Una realtà che in Italia ormai sembra prassi per gli infermieri che cercano di entrare nel pubblico impiego. Uno studio di ricerca pubblicato sulla rivista AIR, Assistenza Infermieristica e Ricerca, ha analizzato e descritto il profilo di una fetta di questi professionisti in cerca del posto fisso.
Infermieri ai maxiconcorsi, chi sono: lo studio
Candidati ad un maxiconcorso per infermieri
Nell'ultimo decennio la riduzione del turnover del personale sanitario ha determinato una riduzione dei concorsi per infermieri , a cui però hanno partecipato migliaia di candidati proiettando l'immagine di una professione di disoccupati.
Da questo assunto è partito il progetto di ricerca intitolato “Profilo formativo, motivazionale e occupazionale di una coorte di infermieri iscritti ad un maxiconcorso ” (a cura di Roberto Accardi , Silvia Pazzaglia , Antonella Demarchi , Barbara Sappa , Dario Laquintana ) - pubblicato sulla rivista scientifica Assistenza Infermieristica e Ricerca (volume 37, n. 1, Gennaio-Marzo 2018) – nato con l’obiettivo di stilare un identikit di quegli infermieri che, tra viaggi della speranza e attese dai tempi biblici, girano l’Italia a caccia del posto fisso.
È da correggere l'immagine distorta che spesso i media restituiscono quando si occupano dei megaconcorsi: il problema non è che ci sono troppi infermieri ma, più probabilmente, pochi concorsi
Metodi e campione dello studio
L’obiettivo del lavoro di ricerca era quello di descrivere il profilo socio demografico, la durata del percorso di studi, le esperienze lavorative pregresse e le preferenze nell’inserimento lavorativo di una coorte di infermieri iscritti ad un concorso in un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico della regione Lombardia.
Per farlo è stato costruito un questionario ad hoc, che è stato somministrato a tutti i candidati prima dell’inizio della prova preselettiva (tenutasi il 14 giugno 2017).
Degli 8.069 infermieri iscritti alla prova preselettiva, si sono presentati 6.566 candidati, 6365 dei quali ha compilato il questionario.
Caratteristiche del campione (n. risposte)
N
%
Sesso (6018)
Femmine
3872
64
Maschi
2145
36
Età (6263)
≤ 25 anni
3017
47
26-30 anni
2342
37
31-40 anni
765
13
> 40 anni
139
3
Con figli (6094)
383
6
Residenza (6147)
Nord
2333
37
Centro
937
16
Sud
2363
37
Isole
480
9
Estero
33
1
Titolo abilitante (6129)
Laurea triennale
6010
98
Diploma
64
1
Titolo equipollente alla laurea triennale
55
1
Durata degli studi (6321)
3 anni
2773
44
4-5 anni
2208
35
6-7 anni
589
9
> 7 anni
761
12
Regione acquisizione titolo (5925)
Stessa regione
2315
39
Altre regioni del Nord
842
15
Regioni centro
923
16
Regioni sud-isole
1845
30
Numero di concorsi sostenuti (6346)
Nessuno
3618
57
1-2
344
5
> 2
2385
38
Tra i dati emersi, spicca come il 43% del campione - composto prevalentemente da donne - abbia sostenuto più concorsi, con una prevalenza di chi ha sostenuto 3-4 concorsi (38%); tra questi, il 9% era già in attesa di una chiamata da una graduatoria a tempo indeterminato.
Ad un anno dalla laurea oltre il 90% del campione lavora (a questa domanda ha risposto il 60% del campione): 451 candidati hanno iniziato a lavorare entro un mese dal conseguimento del titolo, in 1357 entro i tre mesi e 1915 entro i sei mesi.
Dati dai quali emerge una descrizione di continuità dalla formazione all'immissione nel mondo del lavoro , commentano gli autori dello studio, sottolineando come siano dati in linea con quelli di Alma Laurea, che indica i corsi di laurea in Infermieristica tra quelli a più rapida immissione nel mondo del lavoro, con un'occupazione del 70% ad un anno dalla laurea per i professionisti sanitari, che sale oltre il 90% al compimento del quinto anno dall'acquisizione del titolo .
Inquadramento contrattuale dei partecipanti al concorso
Una parte del campione (20%), residente al Sud o nelle isole (9%), dopo la laurea in infermieristica, per un periodo medio di sei mesi, ha svolto un'attività lavorativa diversa da quella infermiersitica.
Solo il 4% svolge attività lavorativa all'estero, prevalentemente nel Regno Unito (104), realtà che non si correla alla partecipazione al programma Erasmus .
Attuale inquadramento contrattuale
come infermiere
N
%
Libero professionista
673
11
Dipendente pubblico, tempo determinato
695
11
Dipendente pubblico, tempo indeterminato
597
9
Dipendente privato, tempo determinato
114
2
Dipendente privato, tempo indeterminato
326
5
Agenzia interinale
500
8
Co.co.co.
70
1
Non lavora
682
11
Non risponde
2708
43
Motivazioni che hanno spinto gli infermieri a partecipare al concorso
Nonostante tra le motivazioni che spingono gli infermieri a partecipare ai maxiconcorsi, la volontà di riavvicinarsi a casa continui ad avere un peso rilevante, il fenomeno della migrazione interna è degno di nota: 1404 candidati hanno dichiarato di di essersi iscritti a questo concorso, perché non ce ne erano nella propria regione.
Migrazione interna, tra l'altro, che comincia fin dall'iscrizione al corso di laurea triennale, durante il quale gli studenti si inseriscono nel gruppo sociale e, quando l'inserimento è positivo, tendono a stabilizzarsi e a rimanere nella città in cui hanno conseguito il titolo, anche per le maggiori possibilità di trovare lavoro.
Cosa l'ha spinta a partecipare a questo concorso?
N
%
Opportunità offerte da una struttura rinomata
2311
36
Ampio numero di posti offerti
1403
22
Assenza di concorsi nella mia regione
1404
22
Opportunità di assunzione presso altri Enti
699
11
Primo concorso dopo la laurea
688
11
Disagio lavorativo nel posto di lavoro attuale
670
10
Possibilità di accedere alle mobilità verso altri Enti
603
9
Ospedale più vicino al mio domicilio
554
9
È la struttura presso cui mi sono formato/a
116
2
Il concorso è uno strumento di selezione superato
I dati raccolti dallo studio di ricerca a cura di Accardi , Pazzaglia , Demarchi , Sappa e Laquintana descrivono una realtà più semplice di quella che si immagina. Ad iscriversi ai maxiconcorsi sono prevalentemente infermieri che, spesso, sono alla loro prima esperienza selettiva da neolaureati in cerca della prima occupazione.
È da correggere, concludono gli autori dello studio, l'immagine distorta che spesso i media restituiscono quando si occupano dei megaconcorsi: il problema non è nell'eccessivo numero di infermieri, quanto piuttosto il basso numero di concorsi.
C'è poi da sottolineare come la modalità stessa del concorso appaia obsoleta al 61% dei candidati, che sarebbe piuttosto favorevole a selezioni come il corso-concorso , in cui ad un inserimento a forte valenza formativa si sovrappone il periodo di prova e l'esame finale, se positivo, immette direttamente nell'impiego a tempo indeterminato.
Cosa si conosceva sul tema
Cosa lo studio aggiunge di nuovo
A causa della riduzione del turnover del personale
si è ridotto il numero dei concorsi
La maggior parte dei partecipanti ha iniziato a lavorare entro un anno dalla laurea
Ai concorsi partecipano migliaia di
candidati provenienti da altre regioni
Il 57% sta affrontando il primo concorso
La carenza di posti di lavoro ha comportato una
modificazione del mercato del lavoro e del tipo di contratti
Il 27% dei candidati lavora (a tempo determinato o indeterminato)
e l'11% come libero professionista
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