Infermieri, operatori sociosanitari e socioassistenziali ed assistenti familiari sono un tesoro per le società contemporanee. Sono considerati lavoratori cruciali, perché è il loro lavoro di cura che garantisce il benessere e l'inclusione dei cittadini. Risultano tuttavia vulnerabili. A questi lavoratori fondamentali per la salute delle popolazioni deve essere assicurata pertanto un'attenzione particolare, aumentando quel riconoscimento crescente dato al settore anche dalle istituzioni europee sin dal Piano d'azione 2017-2019 e sottolineato dalla Strategia sull'Assistenza del 2022.
We care for those who care, ricerca finanziata dalla Commissione europea
Attualmente si stanno somministrando questionari ad un campione significativo di lavoratori del settore per sondare il loro grado di consapevolezza sui propri diritti e la loro percezione sulle condizioni di lavoro.
Che sia doveroso riconoscere il valore sociale dei lavoratori dell'assistenza alla persona lo ha ribadito lo scorso aprile anche la Hulpe Declaration on the Future of the European Pillar of Social Rights, soprattutto alla luce delle vulnerabilità e delle disuguaglianze, rese ancor più manifeste dalla pandemia di Covid-19, che caratterizzano questo comparto.
Carenza strutturale di personale , sovraccarico di lavoro, stress correlato e atavica sottovalutazione del lavoro di cura in termini economici e sociali restano le principali criticità da risolvere.
Migliorare la qualità del loro lavoro, aumentare la consapevolezza dei loro diritti e promuovere misure per contrastare le discriminazioni, anche indirette, di cui sono vittime, considerando che il settore è caratterizzato da una forte presenza di donne e migranti, sono gli obiettivi principali proposti da Care4Care , We care for those who care , un progetto di ricerca che si prende cura di chi lavora nel settore dell'assistenza alla persona.
Finanziato dalla Commissione europea nel quadro del programma Horizon Europe e guidato dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università di Firenze, il consorzio Care4Care coinvolge dieci partner tra cui sette università europee, l'European Federation for Family Employment & Home Care e l'European Fedration for Services to Individuals, due associazioni belghe della società civile e l'European Trade Union Insititute (ETUI) che ha sede a Bruxelles.
Il progetto sviluppa un'analisi comparata delle effettive condizioni di lavoro di questi lavoratori , appartenenti ad una categoria considerata vulnerabile, in sei Paesi dell'Unione Europea (Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna, Svezia).
Nella fase di ricerca, ormai conclusa, si è analizzato il quadro regolatorio esaminando dati normativi, legali, contrattuali collettivi, è stata misurata la percezione dei diritti, si sono studiate le condizioni applicate ai prestatori di assistenza e si sono mappate le discriminazioni di genere e quelle legate allo status migratorio.
Istituzioni, organismi di parità e parti sociali hanno discusso i risultati preliminari allo scopo di rafforzare i singoli rapporti nazionali rendendoli più completi ed affidabili. Attualmente si stanno somministrando questionari ad un campione significativo di lavoratori del settore per sondare il loro grado di consapevolezza sui propri diritti e la loro percezione sulle condizioni di lavoro . I dati quantitativi e qualitativi di questa indagine saranno disponibili entro la fine del 2024.
Scopo della ricerca scientifica, di carattere giuridico e psicosociale, sono lo sviluppo e la realizzazione di alcune azioni concrete che possano avere delle ricadute pratiche sulla società civile nonché contrastare e risolvere la particolare vulnerabilità degli operatori addetti all'assistenza.
Gli obiettivi sono la formulazione di un policy paper con raccomandazioni da indirizzare ai soggetti politici nazionali ed europei in vista di una regolazione più stringente ed efficace del settore; la creazione di una piattaforma web di facile consultazione per promuovere la consapevolezza dei diritti dei lavoratori attraverso la raccolta delle informazioni disponibili utili, facilmente comprensibili e tradotte nelle varie lingue; la progettazione e la sperimentazione di percorsi formativi per le parti sociali (sindacalisti e rappresentanti datoriali) per renderle più avvedute rispetto alle criticità del settore e per favorire una contrattazione collettiva più efficace.
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