
118-infermiere-soccorritori
E’ utile ricordare quanto previsto dall’art. 10 DPR 27 Marzo 1992 : “Il personale Infermieristico Professionale, nello svolgimento del servizio di emergenza, può essere autorizzato a praticare iniezioni per via endovenosa e fleboclisi, nonché a svolgere le altre attività e manovre atte a salvaguardare le funzioni vitali, previste dai protocolli decisi dal medico responsabile del servizio”.
Gentile Direttore,
chiedo ancora una volta ospitalità nella sua pagina per ribadire alcuni concetti più volte espressi e che ci lasciano sempre più disorientati, mi riferisco a quanto sta accadendo in Emilia Romagna.
Viene da riflettere su quanto arretrato si questo paese che, nonostante gli sforzi non riesce a guarire da questa atavica malattia che lo affligge: “Il Corporativismo”.
Già qualche anno fa si leggeva di simili esposti in procura poi , come era logico aspettarsi , archiviati.
E’ utile ricordare quanto previsto dall’art. 10 DPR 27 Marzo 1992 : “Il personale Infermieristico Professionale, nello svolgimento del servizio di emergenza, può essere autorizzato a praticare iniezioni per via endovenosa e fleboclisi, nonché a svolgere le altre attività e manovre atte a salvaguardare le funzioni vitali, previste dai protocolli decisi dal medico responsabile del servizio”.
Tale previsione normativa è stata peraltro abbondantemente superata dal copiosa normativa prodotta dal 1999 ad oggi, là dove si statuisce l'evoluzione della professione Infermieristica , da ausiliaria al Medico a professione autonoma. ( D.M 739/1994, Legge 42/1999, L. 251/2000/ L 43/2006).ecc.
Senza entrare nel merito delle appena citate leggi e stante la previsione del succitato articolo, ci si chiede: quali sarebbero gli eventuali illeciti disciplinari posti in essere dai Medici firmatari dei tanto contestati protocolli operativi che prevedono procedure di intervento di Infermieri in alcuni casi di soccorso in emergenza?
Non sono personalmente entusiasta circa l’attribuzione di queste ormai celebri competenze, cosiddette avanzate, agli Infermieri, non perché non siano condivisibili, ma per il fatto che la professione Infermieristica ha altre problematiche, altre priorità da affrontare, senza contare che tali eventuali competenze verrebbero svolti "Et amore Dei" visto i pochi spiccioli previsti per i rinnovi contrattali.
Non è del tutto vano ricordare ai lor signori quante volte gli Infermieri hanno supportato medici giovani e con poca esperienza nella attività clinico assistenziali, fermo restando, ovviamente, le specifiche competenze.
Siamo convinti che la stragrande maggioranza dei medici operanti nei servizi di emergenza 118 hanno un’altra idea del rapporto professionale Medico/Infermiere e che tali iniziative provengono da signori sedute dietro le scrivanie.
I paventati rischi: “ È una questione di sicurezza dei pazienti” , sembrano non convincere più nessuno, tanto meno il citare ripetutamente quell’ “atto medico” non meglio definito perché non previsto da nessuna norma.
Certo, i tribunali daranno sicuramente ragione agli infermieri, ma siamo sicuri che i cittadini percepiranno questa stucchevole querelle come una preoccupazione per la loro salute e non come puro corporativismo?
Cordialità
Matteo Incaviglia
Segretario AADI - Associazione Avvocatura Diritto Infermieristico - Sicilia
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