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Moggia (ANIARTI): "ecco i nostri standard d'assistenza in area critica e nell'emergenza"

di Redazione

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Presentati a Riva del Garda in occasione del 34° Congresso Nazionale dell'Associazione.

RIVA DEL GARDA. Presentati a Riva del Garda presso il locale Palacongressi gli "Standard Assistenziali di Aniarti". Ad introdurli è stato il presidente del sodalizio, Fabrizio Moggia, che ha aperto ufficialmente i lavori della seconda giornata dell'evento formativo/informativo che vede come media partner Nurse24.it.

Nel corso del Congresso tra le altre cose oggi si sta discutendo di:

- igiene del cavo orale nelle persone sottoposte ad ECMO;

- monitoraggio grafico della ventilazione meccanica;

- linguaggio professionale uniforme e condiviso;

- interventi nelle 24 ore su un paziente ustionato;

- terapie di sostituzione renale continue in ambito intensivo;

- cateterismo venoso centrale e Picc;

- accreditamento e requisiti di sicurezza del paziente;

- assistenza infermieristica in Pronto Soccorso;

- ovorcrowding e algoritmo Nedocs in Pronto Soccorso;

- scala Nems e rilevazione dei carichi lavorativi;

- postura prona nei pazienti con insufficienza respiratoria con NIV;

- ABCDE Bundle e applicabilità del protocollo in terapia intensiva;

- riapertura toracica in emergenza in terapia intensiva cardiochirurgica;

- tempistica nel processo di triage in Pronto Soccorso;

- See and Tread in DEA;

- emogasanalisi arteriosa nell'emergenza;

- Care Pain Observation Tool;

- miglioramento del confort in terapia intensiva;

- la sensazione di sete del paziente in terapia intensiva.

 

Ma cosa sono gli standard assistenziali?

In un servizio apparso su Nurse24.it a firma della collega nursereporter Domenica Servidio si leggeva che: "Lo Standard Assistenziale può essere definito come un indicatore che ci dice qual è l’assistenza infermieristica da erogare in un determinato contesto a un paziente che ha un particolare bisogno di salute, a una determinata tipologia di utenti, con delle competenze specifiche dei professionisti.  Attualmente non esiste una formula che va a definire lo standard infermieristico da adottare in determinate situazioni, né a livello nazionale, né a livello internazionale. Un importante cambiamento avvenuto negli ultimi anni è lo Skill-Mix, ovvero il rapporto tra infermiere-personale di supporto. (...) Esistono dei rischi sulla sicurezza dei pazienti e spesso tali rischi riguardano le lesioni da decubito, le cadute e inoltre la qualità delle cure può essere minacciata da un rischio di errore molto alto determinando un aumento degli eventi avversi. Ciò succede quando il livello di staff è inferiore a quello necessario. La diminuzione della dotazione organica ha degli effetti negativi sul livello di insoddisfazione del personale infermieristico determinando inoltre esaurimento emotivo e depersonalizzazione professionale. Negli altri paesi europei non si parla di minutaggio assistenziale, ma esiste un rapporto  paziente-infermiere, che in Norvegia ad esempio è 5:1, in Spagna 12:1, in Italia tale rapporto è il doppio rispetto ad alcuni ospedali statunitensi (14:1). La media europea è di 8,3. (...). Inoltre lo skill-mix infermiere-OSS, non ha margini di sicurezza se supera il rapporto 65:35."

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