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Cosa accade con la rottura prematura delle membrane (PROM)

di Sara Visconti

La rottura prematura delle membrane (PROM) è la rottura delle membrane amnio-coriali che determina perdita di liquido amniotico prima dell’inizio del travaglio di parto, indipendentemente dall’età gestazionale in cui si verifica l’evento. Insieme alla perdita di liquido amniotico possono associarsi anche perdite vaginali muco-ematiche, perdite ematiche e sensazione di pressione a livello pelvico. Le cause che stanno alla base di una rottura prematura delle membrane sono molteplici, ma si pensa che un ruolo chiave venga svolto da infezioni vaginali ed urinarie, per diffusione di agenti infettivi per via ascendente.

Diagnosi di rottura prematura delle membrane

Le complicanze includono infezioni feto-neonatali (corioamniosite e sepsi) e parto pretermine, mentre la morbilità (tra cui ipoplasia polmonare, malformazioni scheletriche, emorragia intraventricolare, enterocolite necrotizzante) e la mortalità neonatali conseguenti alla prematurità sono fortemente correlate all’epoca gestazionale.

La diagnosi di PROM avviene soprattutto su base clinica: presenza in vagina di liquido amniotico o vernice caseosa visibile o meconio.

Nei casi di incertezza, per verificare che si tratti realmente di liquido amniotico, gli esami specifici indicati sono:

  1. Prom test: simile al test di gravidanza, si raccoglie la secrezione vaginale su un cotton fiock e si mette in un liquido reagente. La comparsa della doppia striscia ci dice che si tratta di liquido amniotico. La sensibilità del test non è del 100%, cioè un test negativo non esclude che ci possano essere perdite di liquido amniotico, magari intermittenti
  2. Esame vaginale con speculum: si visualizza il liquido in vagina
  3. Ecografia ostetrica: il riscontro di anidramnios può essere sospetto per PPROM, ma un liquido amniotico normale non esclude la presenza di una rottura del sacco “alta”.

È importante distinguere la vera rottura del sacco da altre situazioni, del tutto innocue, come:

  • Idrorrea gravidica: legata al fatto che i genitali materni diventano molto vascolarizzati durante la gravidanza e si possono verificare perdite liquide trasparenti, non indicative per infezioni o patologia
  • Incontinenza urinaria: perdite di urina dopo tosse o starnuti.

Come si gestisce una rottura prematura delle membrane

Le cause che stanno alla base di una rottura prematura delle membrane sono molteplici, ma si pensa che un ruolo chiave venga svolto da infezioni vaginali ed urinarie, per diffusione di agenti infettivi per via ascendente.

Detto ciò, nel management va posta particolare attenzione alla sorveglianza del rischio infettivo.

Le donne che rilevano una perdita di liquido amniotico dai genitali devono recarsi in pronto soccorso ostetrico e, una volta accertata la rottura prematura delle membrane, ne seguirà il ricovero.

La gestione si distingue in base all’epoca gestazionale, in quanto cambieranno il tipo di complicanze, il trattamento e il timing del parto.

Sorveglianza del neonato a termine nei casi di PROM > 24 ore

Dopo il parto le mamme devono essere invitate ad allertare tempestivamente il personale di assistenza qualora comparissero segni riferibili a stato di malessere del neonato nei primi giorni di vita, ma in particolare nelle prime 12 ore.

Neonati asintomatici nati da madri rimaste a membrane rotte per un periodo superiore a 24 ore dovrebbero essere sottoposti a stretta osservazione considerando i seguenti parametri:

  • Stato di benessere generale
  • Movimenti toracici e eventuale alitamento delle pinne nasali
  • Colorito cutaneo
  • Alimentazione
  • Tono muscolare
  • Temperatura
  • Frequenza cardiaca e respirazione
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