L’ecografia office (o ecografia di supporto) in ostetricia e ginecologia è un esame ecografico eseguito a sostegno della visita ed è finalizzato alla ricerca di dati diagnostici che possono essere utilizzati a completamento del controllo clinico. Raccomandazioni basate su buone e concordi evidenze scientifiche ritengono che non sia utile effettuare un esame ecografico durante ogni visita ostetrico-ginecologica, quindi ne sostengono un uso ad hoc e non routinario.
Indicazioni all’ecografia office in ostetricia e ginecologia
Ecografia office in ostetricia | Ecografia office in ginecologia |
- Identificazione in utero della/delle camere ovulari e del/degli embrione/i-feto/i e dell’attività cardiaca embrio-fetale - Valutazione della presentazione fetale - Valutazione quantitativa del liquido amniotico (con modalità soggettiva oppure mediante misurazione del diametro anteroposteriore della falda maggiore di liquido amniotico o dell’AFIAmniotic Fluid Index) - Valutazione della cervice uterina |
- Valutazione dell’ecogenicità di una tumefazione pelvica (solida/cistica) - Controllo localizzazione IUD |
L’ecografia office può essere effettuata per via transaddominale o trans vaginale con ecografo real-time dotato di sonda addominale di almeno 3,5MHz e/o di sonda vaginale di almeno 5MHz.
Ruolo dell’ostetrica nell’ecografia office
In considerazione delle finalità dell’esame ecografico office e delle competenze raggiunte dall’ostetrica nel nostro Paese si ritiene che l’office ecografia possa essere effettuata anche da tale figura professionale per la valutazione dei rilievi ecografici, obiettivi dello stesso esame, previo opportuno training formativo teorico pratico.
In caso di riscontri che si discostino dalla fisiologia, è opportuno programmare l’effettuazione di un esame ecografico “standard”.
Office ecografia ed ecografia standard a confronto
L’ecografia “standard” o di I° livello ha come scopo principale il miglioramento della conduzione ostetrica e dell'esito perinatale, piuttosto che l’identificazione delle malformazioni.
Con l'ecografia è infatti possibile evidenziare dal 30% al 70% di tutte le malformazioni: da un minimo del 20% per l'apparato muscolo-scheletrico ad un massimo del 90% per l'encefalo.
Secondo le linee guida SIEOG vengono stabilite tre ecografie da effettuare in tutto l’arco della gravidanza e specificatamente:
- nel primo trimestre di gravidanza a 11/13 settimane
- nel secondo trimestre a 20/22 settimane
- nel terzo trimestre a 30/32 settimane (quest’ultima non più raccomandata dalle linee guida della gravidanza fisiologica e sostituita con la valutazione della distanza sinfisi fondo).
Ciascuna delle tre ecografie standard effettuate nel corso della gravidanza ha finalità diverse.
Ecografia I° trimestre | Ecografia II° trimestre (morfologica) |
Ecografia III° trimestre | Ecografia office |
Viene utilizzata per stabilire la datazione ecografica (in base alla misurazione del CRL, cioè la distanza tra il vertice e il sacro dell’embrione), il numero delle camere gestazionali per la diagnosi di gemellarità, la vitalità embrionale e la presenza di eventuali alterazioni annessiali |
Viene utilizzata come screening delle malformazioni fetali in quanto a questa epoca la maggior parte degli organi fetali ha raggiunto lo sviluppo completo | Valutazione della crescita fetale, del liquido amniotico, della posizione e del grado d’invecchiamento della placenta |
Rimane un’ecografia di supporto alla visita che non va ad indagare l’anatomia fetale e annessiale |
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