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Schiavon (ENPAPI): "Infermieri liberi professionisti protagonisti del futuro!"

di Angelo

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Intervista in esclusiva al presidente della cassa previdenziale degli Infermieri che fa il punto sulla situazione libero-professionale in Italia e sulle più recenti decisioni normative che rivoluzioneranno il settore nei mesi e anni a venire.

ROMA. Intervista in esclusiva al presidente della cassa previdenziale degli Infermieri (ENPAPI), Mario Schiavon, che fa il punto sulla situazione libero-professionale in Italia e sulle più recenti decisioni normative che rivoluzioneranno il settore nei mesi e anni a venire.

Al presidente Schiavon, che qui di lato vedete in una foto con la presidente IPASVI Barbara Mangiacavalli, abbiamo posto 7 domande. Vediamo assieme cosa ci ha risposto.

1) Lei rappresenta la Cassa previdenziale degli Infermieri Liberi Professionisti, ovvero quasi il 15% di tutti i “Nurse” italiani. Come vede lo sviluppo della professione in ambito libero-professionale nel nostro Paese?

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Mario Schiavon, presidente nazionale ENPAPI.

ENPAPI, sorto nel 1998 per assicurare la tutela previdenziale obbligatoria dei Professionisti infermieri che esercitano l'attività in forma autonoma, associata o in forma di collaborazione coordinata continuativa, è cresciuto, dal 2003, in modo esponenziale, arrivando a gestire quasi settantamila posizioni assicurative.
In un momento in cui è sempre più forte la domanda di assistenza sul territorio, espressa da cittadini privati che esprimono la richiesta di interventi personalizzati in risposta ai bisogni di salute, il ruolo del libero professionista è sempre più rilevante e, soprattutto, necessario.
ENPAPI, come Ente di previdenza di categoria continua a registrare significativi incrementi nel numero degli Iscritti. Tale fenomeno assorbe solo in parte, purtroppo, quanto avviene in concreto: l’indagine CENSIS, commissionata da ENPAPI e della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI nel 2014, ha evidenziato elevatissime sacche di evasione ad ogni livello.
Lo sviluppo della libera professione, che sicuramente continuerà nei prossimi anni, non potrà non essere accompagnato, nello specifico, da un’attenta azione di monitoraggio sull’esercizio e sul corretto assolvimento degli obblighi deontologici, fiscali e previdenziali. È proprio nel solco di queste considerazioni che i due Organismi rappresentativi della categoria (ENPAPI e Federazione IPASVI) hanno ritenuto opportuno costituire una Commissione Paritetica, il cui lavoro, con ogni probabilità, porterà all’emanazione di nuove linee guida per l’esercizio libero – professionale.

2) Si parla tanto di nuove competenze per gli Infermieri, ma ci sono ancora oltre 30.000 disoccupati e precari nella categoria, mentre in tutti gli ospedali italiani si continua a lamentare la carenza di professionisti dell’assistenza infermieristica. In tale ottica e per alleviare le sopra citate deficienze del Sistema Sanitario Nazionale crede che sarà possibile in futuro per i Liberi Professionisti italiani accedere al lavoro pubblico con convenzione così come accade per i medici?

Il problema dei disoccupati e dei precari ha, secondo me, più livelli di lettura. Da un lato, la presenza di norme che, ormai da qualche anno, impongono il c.d. “blocco del turnover”, contribuendo, in senso negativo, ad accrescere il fenomeno della carenza di infermieri. Dall’altro il citato fenomeno dell’evasione, evidenziato dalla ricerca CENSIS: nel confronto tra il valore annuo delle prestazioni infermieristiche richieste da privati, pari ad € 2,7 miliardi e quello rilevato dalla somma dei volumi di affari dichiarati ad ENPAPI dai liberi professionisti, pari ad € 450 milioni, emerge un divario di enormi proporzioni. È difficile, quindi, valutare il fenomeno della disoccupazione e del precariato senza tenere conto di quanto avviene a livello territoriale, tanto più che, come ripetuto in diverse occasioni, la domanda di assistenza infermieristica si sta spostando sempre di più dalle strutture sanitarie al territorio. ENPAPI, dal canto suo, sta ponendo in essere una forte azione di contenimento dell’esercizio irregolare, usando tutti i mezzi a sua disposizione.
Per quanto riguarda la possibilità per i liberi professionisti di accedere al servizio in convenzione, così come per i medici, il tema dell’assenza della necessaria copertura finanziaria per poterla attuare è, probabilmente, un falso problema: diverse, infatti, sono le spinte e le pressioni dirette ad evitare una modifica dello status quo per la categoria infermieristica.

3) Sempre in termini di occupazione, cosa ha fatto, fa ed ha previsto di fare l’ENPAPI a favore degli Infermieri Liberi Professionisti che si trovano attualmente in difficoltà e sono costretti comunque a versare i contributi alla Cassa previdenziale e a pagare gli oneri tributari allo Stato?

Considerata l’attuale situazione di crisi economica del Paese e le conseguenti difficoltà nello svolgimento dell’attività infermieristica in forma autonoma, si è tenuto conto dell’esigenza di recepire le numerose
richieste di intervento pervenute dagli Assicurati in difficoltà nell’assolvimento degli obblighi previdenziali, adottando alcune misure. Tra queste, le più importanti sono dirette: a rendere più flessibile l’accesso alla rateizzazione nei casi di regolarizzazione degli importi insoluti pregressi; a permettere la proroga e la rateizzazione di quanto dovuto a titolo di conguaglio per l’anno precedente; ad intervenire in favore degli Assicurati che si trovino in uno stato di particolare disagio, a causa dell’interruzione dell’attività, per un periodo continuativo almeno pari a 6 mesi, sospendendo sia il versamento contributivo ordinario sia l’eventuale azione di recupero crediti intrapresa.

4) L’ENPAPI da tempo si occupa anche di formazione degli Infermieri Liberi Professionisti. Crede che le Università Italiane siano preparate nel formare i neo-Infermieri al mondo del lavoro o è necessario intervenire con misure correttive dei piani didattici e clinici?

ENPAPI non si occupa direttamente di formazione, ma interviene a sostegno dei Professionisti in due modi: in primo luogo, attraverso gli incontri territoriali, attraverso i quali cerca di diffondere la cultura del risparmio previdenziale, presentando lo scopo e le funzioni dell’Ente, le prestazioni previdenziali e gli interventi assistenziali a disposizione dei Professionisti. Sotto questo profilo, segnalo che, negli ultimi anni, l’Ente ha organizzato in proprio due cicli di incontri denominato “ENPAPI incontra gli iscritti sul territorio”, realizzatosi con un centinaio di seminari. In secondo luogo, ENPAPI partecipa ad iniziative promosse dalle istituzioni Universitarie, per far conoscere agli studenti del terzo anno del corso di laurea in Infermieristica, attraverso un excursus sui temi della previdenza e dell’assistenza, l’ambito della libera professione. L’impostazione formativa delle università, purtroppo, è ancora troppo orientata verso le modalità di esercizio subordinato, proprio delle strutture ospedaliere o delle aziende sanitarie. ENPAPI, sotto questo punto di vista, ha già sviluppato importanti collaborazioni con Università in tutta Italia.

5) La Presidente della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, Barbara Mangiacavalli, ha recentemente parlato a Ballarò, la trasmissione di intrattenimento politico-culturale di Raitre, di Appropriatezza Organizzativa. Lei è d’accordo su questa linea di pensiero?

La condivido in pieno. Negli ultimi mesi si è molto parlato di appropriatezza, concentrandosi, soprattutto, sul lato prescrittivo, ma, come in ogni realtà strutturata, l’appropriatezza organizzativa deve assumere un valore prioritario, coerente con l’assolvimento del ruolo dell’Infermiere, quale responsabile dell’assistenza alla persona.

6) Con la proposta di legge sul “Rischio Clinico” presentata dall’On. Federico Gelli (PD) si da spazio e riconoscimenti finalmente anche agli Infermieri. Crede veramente che sia un punto a favore della nostra categoria o sia la solita trovata politica per nascondere le vere emergenze nel campo sanitario ed assistenziale?

Non credo proprio si tratti di propaganda. Come ha recentemente affermato l’on. Gelli, si attende da anni una legge che disciplini il tema della responsabilità professionale del personale sanitario. Credo che, ove il Disegno di legge assurga al rango di norma, si potrà essere in grado di aumentare le garanzie e le tutele per i Professionisti, assicurando al paziente, nel contempo, la possibilità di essere risarciti per gli eventuali danni subiti in tempi brevi e certi. Condivido anche l’intento di ricostituire un nuovo equilibrio nel rapporto tra medico e paziente.

7) Infine parliamo di Nurse24.it. Cosa ne pensa della nascita di una redazione dedicata interamente all’informazione infermieristica in Italia?

Considero l’iniziativa in modo molto positivo, riflesso, peraltro, della crescita e della costante qualificazione della professione infermieristica. La recente collaborazione con ENPAPI, peraltro, dà la possibilità ai
professionisti di poter disporre di un’ulteriore “finestra” di attualità sui provvedimenti adottati dall’Ente in loro favore.

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