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Restano improponibili gli orari di lavoro della sanità pubblica di Reggio Emilia

di Redazione

Sindacati vecchi e sassi

Consegnate 1700 firme al presidente della provincia Manghi e al sindaco di Reggio Emilia Vecchi. Intanto, causa il blocco degli straordinari, si moltiplicano le situazioni che confermano la carenza di personale. E, mentre il l’ospedale nega la carenza di personale, spende 62mila euro per 15 infermieri interinali che lavoreranno in ospedale per un mese.

REGGIO EMILIA. Quasi 2000 firme. Duemila nomi per altrettanti no al turno con due notti consecutive adottato da Ausl di Reggio Emilia e azienda ospedaliera Arcispedale Santa Maria Nuova Reggio Emilia. Tante le firme consegnate questa mattina ai due direttori generali del Santa Maria e dell’Ausl, Antonella Messori e Fausto Nicolini, al sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e a Gianmaria Manghi presidente della provincia di Reggio Emilia, nonché presidente della conferenza territoriale socio sanitaria, l’organismo di governo che riunisce i 45 sindaci della provincia e coordina le politiche socio sanitarie in provincia.

E mentre nelle due aziende continuano le mobilitazioni, ora esplode il caso degli infermieri precari: il 2 dicembre infatti il Santa Maria ha deliberato di assumere 15 professionisti dal 3 dicembre al 4 gennaio, per una spesa prevista di 62mila euro. “Se davvero il Santa Maria non avesse carenza di personale – sostengono i sindacalisti della categorie della funzione pubblica di Reggio Emilia Maurizio Frigeri, Fp Cgil, Davide Battini, Cisl, Mauro Chiarini, Uil e Pasquale Liquori Fials –, così come dichiara costantemente, perché procedere ad assunzioni mensili di infermieri con contratto mensile?”.

Intanto nelle due aziende i dipendenti stanno procedendo al blocco degli straordinari. E stanno emergendo già alcuni casi esemplificativi, soprattutto in determinate unità come malattie infettive, ortopedia degenza, medicine, rianimazione, laboratori, tecnici di radiologia, sale operatorie. Soprattutto in questi reparti o situazioni la carenza del personale, da noi denunciata da tempo, sta mettendo a rischio la qualità e continuità dell'assistenza.

Mentre le organizzazioni sindacali e le rsu stavano consegnando le firme le Aziende hanno fatto pervenire la risposta alla richiesta che le medesime organizzazioni avevano fatto per attivare un confronto urgente sui fondi e sulle progressioni economiche orizzontali. Le Aziende hanno chiesto di sospendere lo stato di agitazione proponendo di riprendere il confronto anche sui turni e dando per l'11 dicembre la propria disponibilità. Per questo, in attesa dell'incontro le organizzazioni sindacali hanno deciso una tregua sindacale, sospendendo temporaneamente lo stato di agitazione, fino alla data dell'incontro.

Le organizzazioni sindacali confidano che le aziende rivedano la propria posizione sulla turnistica alla luce degli effetti negativi che sta producendo e delle iniziative anche di carattere regionale che sono in atto. Diversamente verranno riprese tutte le iniziative a sostegno della vertenza.

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