Lettera aperta ai politici da parte di un collega che segue in prima linea l'argomento e che ci parla della Legge 161 del 2014.
Gentile direttore,
il 25 novembre è giunto e per molte Regioni del nord Italia ancora tarda ad arrivare l’adeguamento alla legge 161/2014.
Per una volta possiamo affermare che il Sud si è adeguato prima rispetto al nord, anzi addirittura prima che la direttiva europea prevedesse le 11 ore di riposo tra ogni turno. Questo, perché già da oltre un ventennio al sud si articolano le turnazioni in modo da non prevedere mattino e notte nella medesima giornata, consuetudine fino ad oggi, in regioni del Nord.
Tale consuetudine è stato utilizzata , al fine di ottimizzare le risorse e garantire i Lea. Purtroppo, oggi sono proprio queste regioni che si trovano in grande difficoltà a garantire gli stessi servizi con il medesimo personale, perché con adeguamento della legge 161/2014 gli organici sono ridotti rispetto alle reali esigenze. Sicuramente altro personale in questo periodo non se ne assumerà e speriamo che tutto ciò non porti alla diminuzione dei servizi offerti.
Per noi attori protagonisti del SSN: il cui obiettivo non è più solo eliminare la malattia, ma promuovere benessere e stili di vita sani, questa Legge doveva essere accolta con grande favore per garantire: la qualità delle cure, la sicurezza dei pazienti e per dire basta a turni massacranti, basta ad organici risicati, e basta disorganizzazione. Invece molti colleghi messi di fronte alla scelta di adeguarsi alla normativa erano quasi favorevoli all’applicazione di eventuali deroghe pur di mantenere i loro 3 riposi e poter fare reperibilità e turni nella casta del 118. Infatti, pur di mantenere tutto ciò preferiscono lavorare in corsia 12h consecutive mettendo a rischio la sicurezza dei pazienti e andando a favorire quelle aziende che non adottano politiche di investimenti sul personale.
Attraverso il suo quotidiano infermieristico invito le Autorità competenti a vigilare sulla corretta applicazione della normativa su permessi, riposi e pronta disponibilità a partire da subito e invito tutti i politici e dirigenti di adottare politiche di riorganizzazione e di investimenti di personale perché oltre ai conti in ordine ci vuole umanizzazione.
Salvatore, Infermiere
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