Sono un'infermiera e quando mi sento dire che questo è un lavoro come tutti gli altri mi viene da ridere, ma non lo faccio. Mi astengo pensando fra me e me: beata ignoranza. Penso alla ricchezza che i malati mi donano gratuitamente tutti i giorni. Penso a quanto sia tutto così pesante, ma mi hanno insegnato ad apprezzare la vita e a non rimandare nulla. Penso a ringraziare e godere di ogni attimo, proprio in onore di chi della propria vita è stato derubato e si trova da un giorno all'altro a fare i conti con un'esistenza che si è improvvisamente lacerata.
Questa testimonianza è bellissima. E' tutto quello che ci si aspetta da una infermiera. Purtroppo nella mia lunga frequentazione di ospedali di queste infermiere o infermieri ne ho visti pochi, da contare sulle dita di una mano. Ho visto di tutto, scaricabarili, indifferenza, qualche volta poca professionalità ecc. Ho visto persone molto prese dalla discussione dei propri diritti, del turno che non andava bene, del "toccava a lui e invece lo devio fare io" . Tutti presi dai propri problemi, che facevano diventare questo lavoro "un lavoro come un altro". E' vero che i turni sono faticosi, forse si richiede un lavoro per cui servirebbe più personale, forse ognuno ha i suoi problemi a casa. Ma molte volte è sufficiente una parola intanto che si cambia una flebo, un tono di voce comprensivo, un po' di empatia, un pizzico di pazienza con una persona che non essendo del mestiere è magari spaventata anche da una cosa banale. Purtroppo quindi per tutti i motivi di cui sopra sta diventando "un lavoro come un altro"
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patrizia.
1 commenti
E' vero ma......
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Questa testimonianza è bellissima. E' tutto quello che ci si aspetta da una infermiera. Purtroppo nella mia lunga frequentazione di ospedali di queste infermiere o infermieri ne ho visti pochi, da contare sulle dita di una mano. Ho visto di tutto, scaricabarili, indifferenza, qualche volta poca professionalità ecc. Ho visto persone molto prese dalla discussione dei propri diritti, del turno che non andava bene, del "toccava a lui e invece lo devio fare io" . Tutti presi dai propri problemi, che facevano diventare questo lavoro "un lavoro come un altro". E' vero che i turni sono faticosi, forse si richiede un lavoro per cui servirebbe più personale, forse ognuno ha i suoi problemi a casa. Ma molte volte è sufficiente una parola intanto che si cambia una flebo, un tono di voce comprensivo, un po' di empatia, un pizzico di pazienza con una persona che non essendo del mestiere è magari spaventata anche da una cosa banale. Purtroppo quindi per tutti i motivi di cui sopra sta diventando "un lavoro come un altro"