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Tentano di salvare "Zidane" e ora sono messi sotto accusa dalla loro ASL

di Redazione

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Due medici nei guai a Gravina di Puglia. Per protesta si incatenano davanti ai cancelli dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari. "Se abbiamo fatto qualcosa di grave ci diano una pena esemplare, altrimenti pretendiamo le scuse e un risarcimento morale ed economico".

GRAVINA DI PUGLIA. Cercano di salvare la vita ad un paziente e ora sono perseguitati dalla loro Azienda Sanitaria. Accade in Puglia dove due medici dell'Emergenza, Francesco Papappicco e Francesca Mangiatordi si sono incatenati l'altra mattina in segno di protesta davanti ai cancelli della sede Barese della locale ASL.

INFERMIERE DI REPARTO

I medici e gli infermieri dell'emergenza sono continuamente sottoposti a stress fisico e psichico. E ora l'Asl di Bari decide persino di punirli...

La loro colpa? Quello di aver tentato di rianimare il calciatore Domenico Martinucci, meglio conosciuto negli ambienti sportivi come "Zidane". Almeno è quello che hanno riferito alla stampa i due medici interessati dalla vicenda e dalla presunta azione di mobbing perpetrata nei loro confronti dall'Ente pubblico per il quale lavorano.

"Accetto le critiche e se ci sono delle contestazioni gravi sotto il profilo professionale voglio pene esemplari, così non fosse si tratterebbe di una persecuzione", ricorda a Nurse24.it il dott. Papappicco, medico del 118 della postazione di Gravina di Puglia.

Zidane era stato ferito gravemente dopo una esplosione in una sala giochi ed era miracolosamente sopravvissuto anche grazie al pronto intervento di medici e infermieri. Le sue condizioni però si sono aggravate ulteriormente nelle settimane successive fino a portarlo qualche giorno fa alla dipartita terrena.

L'eccesso di zelo dei due medici, che sono anche sindacalisti e che da tempo si battono per i diritti degli operatori sanitari, è costato loro un provvedimento disciplinare da parte della Asl di Bari e una indagine interna per capire cosa è successo in quei minuti di soccorso.

Il provvedimento arriva a cinque mesi di distanza dall’esplosione della bomba alla sala giochi Green Table di Altamura (marzo 2015). Una decisione che ai più appare strana e lacunosa nelle motivazioni.

A favore dei due medici si è levata la protesta dei colleghi pugliesi che lamentano la mancanza cronica oramai di personale e di mezzi di soccorso.

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