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Smartphone-Mania: una dipendenza che ha contagiato anche gli Infermieri

di Domenica Servidio

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Smartphone-mania, è il fenomeno della nostra epoca. Un fenomeno silente e diffuso a macchia d’olio anche tra gli infermieri.

PESARO. Non è più facile lavorare senza il proprio smartphone in divisa. Siamo tutti figli della tecnologia e dei social network, figli di un’epoca nella quale se hai un dubbio a lavoro, consulti internet per chiarire in pochi istanti ogni perplessità. Figli dell’istantanea velocità di comunicazione: pensa ad esempio a quante volte utilizzi Whatsapp o la chat di Facebook.

Visto in questi termini potrebbe sembrare super vantaggioso aver a disposizione strumenti così veloci che riescano a migliorare la qualità delle nostre azioni, ma è sempre così?

Navigare così spesso sul web può creare dipendenze?

Effettivamente è sufficiente pensare a quante volte al giorno utilizziamo il nostro smartphone per navigare sul web. L’esigenza e la necessità di restare connessi col resto del mondo, l’utilizzo dei social network sembra aver ormai contagiato tutti.

È un atteggiamento assai diffuso e che preoccupa molti psicologi, alcuni dei quali sostengono che soprattutto nei giovani l’estremo e assiduo utilizzo dello smartphone può determinare importanti disturbi alimentari.

Il Dr. Orsi dell'Ordine degli psicologi del Lazio sottolinea che tale comportamento riduca la consapevolezza di cosa e quanto si mangia. Spiega Orsi: “Catturati dal mondo digitale ci si dimenticherebbe di ciò che si ha nel piatto e di quanto si sta mangiando o, addirittura si consuma "cibo spazzatura" senza limiti. Il rischio di disordini alimentari e obesità aumenta così in modo significativo”.

L’insorgenza di tale dipendenza, secondo quanto espresso dagli esperti è dettata anche dai comportamenti dei soggetti che per particolari necessità sono temporaneamente lontani dal proprio cellulare: necessità di stare sempre in rete, nervosismo, perdita della cognizione del tempo.

Per non parlare della famosa doppia spunta di whatsapp! È online, ha visualizzato ma non risponde: in quei momenti la mente umana è capace di fare innumerevoli pensieri, incrementando nervosismi e stress! Poi è diventato consueto trascorrere serate in compagnia e vivere attimi di pura solitudine, cene in cui non si comunica perché troppo impegnati a fotografare cibi che pubblicheremo su instagram o link in cui taggheremo tutti gli amici di compagnia su FB.

Secondo una ricerca elaborata da Ipsos MediaCT 1, gli utenti di smartphone del Belpaese sono diventati circa 20 milioni, il 52% in più rispetto al 2010.

Inoltre la ricerca evidenzia che più della metà dei 20 milioni di utilizzatori (60%) difficilmente si separa dal proprio smartphone e lo utilizza ovunque: in casa (98%), fuori casa (88%), in ufficio (77%) e spesso lo consulta assieme ad altri media: mentre ascolta musica (47%) o guarda la tv (32%) e nel 30% dei casi persino quando naviga su Internet con un altro dispositivo.

Concludiamo condividendo la riflessione di un giovanissima adolescente figlia di questa generazione:

«Siamo nella generazione in cui ci si innamora davanti un cuoricino rosa in chat e non davanti ad un tramonto. Siamo nella generazione in cui usciamo con gli amici e nel frattempo si chatta con altri su whatsapp . Siamo nella generazione in cui si va a cenare fuori e invece di catapultarsi sul piatto, si fa la foto della pietanza per caricarla su instagram. Siamo nella generazione in cui se si incontra una persona interessante la si cerca il giorno dopo su facebook , invece di parlarle subito. Sono in una generazione che non mi appartiene e non so come uscirne... Dove sono finiti gli abbracci?»

Lina Turano

NurseReporter

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