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Severino Borri: "29.000 sterline l'anno per gli Infermieri Italiani in Inghilterra, ma conviene?"

di Angelo

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Il presidente del Collegio IPASVI di Imperia analizza la situazione lavorativa e gli scandali sanitari in terra britannica e trae le sue conclusioni nell'ambito di un apposito convegno a La Spezia.

LA SPEZIA. Qual è la situazione occupazionale attuale tra gli Infermieri in Inghilterra e quale futuro è previsto per gli Infermieri Italiani che stanno per prendere servizio in Gran Bretagna o già lo hanno fatto nei mesi e negli anni passati? Se n'è discusso a La Spezia nel corso di un importante convegno organizzato dalla locale Ipasvi in collaborazione con i colleghi di Imperia.

Ad analizzare nello specifico l'argomento ci ha pensato Severino Borri, presidente del Collegio Ipasvi di Imperia, che ha posto una domanda ai presenti: conviene andare a fare l'Infermiere in Inghilterra per 29.000 sterline annue?

Il "Francis report", ha ricordato Borri nel corso dell'evento congressuale spezzino, è stato pubblicato come risultato di una indagine della Health Commission inglese per l’inusuale alto tasso di mortalità del Mid Staffordshire NHS Foundation trust. Il rapporto conclude che ai pz era negata assistenza in modo routinario dal sistema impegnato nel taglio alla spesa, target e processi. A causa delle cure scadenti sono morti più di 1200 pz tra il 2005 e il 2008.

A molti pazienti erano negati gli elementi di assistenza di base.

In definitiva il sistema ha perso di vista la sua fondamentale responsabilità di provvedere alle cure.

Il National Health Service (il sistema sanitario inglese) è vecchio di quasi 70 anni ed è una struttura troppo macchinosa. Allo stato attuale è una delle più grandi aziende pubbliche europee e copre tutti gli aspetti della salute collettiva, dalla prevenzione all’emergenza, dalle cure domiciliari all’elisoccorso.

Il sistema è gratuito per chi ne usufruisce ma è gravato da una tassazione esosa. I fondi vengono erogati a dei consorzi creati da medici di base che acquistano servizi dagli ospedali per l’area di loro specifica competenza. Gli stessi medici possono comprare servizi in altre aree se non li ritengono sufficienti in quella in cui operano. Il sistema inglese, con molte falle ma con molti pregi è di natura meritocratica e premia i più bravi.

L’efficienza tuttavia spesso cozza con una burocrazia oltre i limiti, che rallenta l’assistenza.

Quando recentemente ci sono stati gli scandali del Mid.Staffordshire e del Francis Report la parte pubblica è corsa subito ai ripari e si sono cercate le pecche nel sistema, cercando di rimediare al rimediabile e in tempi molto brevi.

Per gli Infermieri l’Inghilterra è una “terra santa”, nel senso che se si vuole fare carriera è possibile farlo anche velocemente e il ruolo del “nurse” è riconosciuto in ogni dove. Ritornando alla burocrazia, la sua lentezza crea spesso malumori tra i pazienti e i professionisti sanitari.

Se da una parte quindi ci troviamo di fronte ad un servizio molto evoluto, dall’altra ci scontriamo con un NHS troppo vecchio e pesante.

Per farsi un'idea di ciò che succede in Inghileterra: La situazione degli organici ospedalieri in Gran Bretagna.

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