"La cosa che più mi ha fatto riflettere è stato il mio mancato impiego nell'infermeria militare del 4° Reggimento Guastatori". Le abbiamo posto 5 domande irriverenti, vediamo cosa ha risposto...
Sei una delle poche Infermiere che hanno chiesto ed ottenuto di entrare nell'Esercito Italiano. Quanto eri contenta di questa tua scelta?
La tua esperienza sotto l'Esercito non è stata poi così rosea, quali sono stati i tuoi errori e cosa ti aspettavi dal mondo militare?
Il primo periodo, quello dell'addestramento, è stato esaltante. Fisicamente e psicologicamente molto duro, ma apprezzavo il rigore che ci veniva insegnato, ho imparato tantissimo e farò tesoro a vita di quanto ho appreso. Forse ho sbagliato a credere fosse ovunque così, essendo un centro di addestramento reclute tutto era incentrato su allenamenti, marce tattiche e lezioni, cose che poi, salvo in rari casi, non si hanno più una volta a destinazione. Comunque la cosa che più mi ha deluso è stato il mio mancato impiego nell'infermeria militare del 4° Reggimento Guastatori. Mi è stato detto che la mia laurea non "contava", che dovevo frequentare un corso militare e, che l'unico modo per essere infermieri nell'esercito era frequentare l'Accademia di Allievi Marescialli. In quel momento ho capito che mi sarei congedata, non potevo frequentare per altri tre anni un corso di laurea già affrontato e mettere in "pausa" la mia vita. La mia priorità era far l'infermiera, se non potevo allora avevo semplicemente sbagliato scelta.
Secondo te che differenza di preparazione a livello professionale c'è tra un Infermiere formato presso una Università Italiana e uno formato presso le strutture militari?
Probabilmente la preparazione, in termini di studio, tra un infermiere militare e un infermiere professionale non è tanto differente. Differente è l'esperienza e il campo di applicazione. Un infermiere Professionale può negli anni acquisire esperienza nei reparti più disparati, dal pronto soccorso alla medicina interna, alla pediatria. Un infermiere militare, che opera in missioni fuori area, avrà notevole esperienza nel campo dell'emergenza, devo ammettere la mia ignoranza, non so se siano formati per le procedure ospedaliere base. Nelle infermerie militari quello che ovviamente è richiesto è la valutazione dei parametri e l'esecuzione di vaccinazioni. Se L'ufficiale medico sospetta patologie maggiori richiede approfondimenti e rimanda il soldato all'ospedale Militare. Ripeto, sono ignorante riguardo alla formazione che ricevono i Marescialli nel corpo Sanità.
Ora lavori in Inghilterra. Ti è servita più l'esperienza presso l'Università di Bologna o quella presso l'Esercito Italiano ai fini della tua preparazione e prossima carriera in terra straniera?
Sicuramente la mia formazione universitaria, sembra difficile da credere, ma gli infermieri italiani sono molto apprezzati all'estero. Qui in UK, una volta assunti, si è presi in considerazione e coinvolti nei piani assistenziali fin da subito. Ci sono differenze a livello di formazione e ti viene chiesto di dare prova delle tue capacità teorico-pratiche, ma posso affermare che la preparazione ricevuta presso le università italiane è, a detta di molti, una delle migliori. Quello che ho imparato dall'Esercito e che sto sfruttando è lo spirito di adattamento, ma non ha a che vedere con il lavoro.
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?