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Sara, Infermiera in Inghilterra: "ho abbandonato l'Esercito Italiano perché fortemente delusa!"

di Angelo

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"La cosa che più mi ha fatto riflettere è stato il mio mancato impiego nell'infermeria militare del 4° Reggimento Guastatori". Le abbiamo posto 5 domande irriverenti, vediamo cosa ha risposto...

MILTON KEYNES. Dicotomia tra Infermieri Civili ed Infermieri Militari, ecco cosa ci racconta una collega che ha abbandonato l'Esercito Italiano e ha deciso di trasferirsi in Inghilerra. Si chiama Sara Vaenti, ha frequentato il Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche presso l'Università degli Studi di Bologna (2010-2013) - Polo didattico di Rimini e Cesena. Si è laureata il 27 novembre 2013 con una tesi sul tema "Approccio assistenziale infermieristico al domicilio in paziente pediatrico affetto da Atrofia Muscolare Spinale".
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Sara Vaenti in una foto in "borghese".

"Dopo la laurea sono partita per due mesi di volontariato in Zimbabwe e, al mio ritorno ho affrontato e superato il concorso per Vfp1 dell'Esercito Italiano. Mi sono arruolata il 24 giugno 2014 ad Ascoli (235 RAV Piceno), presso la Caserma Emidio Clementi dove ho frequentato il corso di addestramento base e ho giurato fedeltà alla Bandiera il 24 Luglio 2014. Sono poi stata trasferita il 17 settembre a Trapani per il modulo Kombat. Nuovamente il 27 novembre sono stata trasferita a destinazione presso la caserma del 4° Reggimento Guastatori 'Ciro Scianna' di Palermo. Dopo un anno di servizio mi sono congedata e da giugno 2015 lavoro al Milton Keynes Hospital nel reparto di AMU (Acute Medical Unit)." - introduce così la nostra Sara la sua lunga intervista.

Sei una delle poche Infermiere che hanno chiesto ed ottenuto di entrare nell'Esercito Italiano. Quanto eri contenta di questa tua scelta?

Dopo aver superato il concorso del 2° blocco 2014 vfp1 Esercito ero a dir poco al settimo cielo. Speravo di aver trovato la mia strada, di poter usufruire della mia laurea in un ambito che non fosse la sanità pubblica italiana, vista la difficile situazione attuale in materia di concorsi. Onestamente ne sapevo ben poco della vita militare, a differenza di molti partecipanti non ho ne familiari ne amici nell'arma, mi sono "fidata" di quello che ho letto sul sito ufficiale della Difesa. Ero pronta a partire per ricavare il meglio possibile da questa esperienza.

La tua esperienza sotto l'Esercito non è stata poi così rosea, quali sono stati i tuoi errori e cosa ti aspettavi dal mondo militare?

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Sara Vaenti con alcuni commilitoni.

Il primo periodo, quello dell'addestramento, è stato esaltante. Fisicamente e psicologicamente molto duro, ma apprezzavo il rigore che ci veniva insegnato, ho imparato tantissimo e farò tesoro a vita di quanto ho appreso. Forse ho sbagliato a credere fosse ovunque così, essendo un centro di addestramento reclute tutto era incentrato su allenamenti, marce tattiche e lezioni, cose che poi, salvo in rari casi, non si hanno più una volta a destinazione. Comunque la cosa che più mi ha deluso è stato il mio mancato impiego nell'infermeria militare del 4° Reggimento Guastatori. Mi è stato detto che la mia laurea non "contava", che dovevo frequentare un corso militare e, che l'unico modo per essere infermieri nell'esercito era frequentare l'Accademia di Allievi Marescialli. In quel momento ho capito che mi sarei congedata, non potevo frequentare per altri tre anni un corso di laurea già affrontato e mettere in "pausa" la mia vita. La mia priorità era far l'infermiera, se non potevo allora avevo semplicemente sbagliato scelta.

Secondo te che differenza di preparazione a livello professionale c'è tra un Infermiere formato presso una Università Italiana e uno formato presso le strutture militari?

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Sara Vaenti oggi in divisa da Nurse inglese.

Probabilmente la preparazione, in termini di studio, tra un infermiere militare e un infermiere professionale non è tanto differente. Differente è l'esperienza e il campo di applicazione. Un infermiere Professionale può negli anni acquisire esperienza nei reparti più disparati, dal pronto soccorso alla medicina interna, alla pediatria. Un infermiere militare, che opera in missioni fuori area, avrà notevole esperienza nel campo dell'emergenza, devo ammettere la mia ignoranza, non so se siano formati per le procedure ospedaliere base. Nelle infermerie militari quello che ovviamente è richiesto è la valutazione dei parametri e l'esecuzione di vaccinazioni. Se L'ufficiale medico sospetta patologie maggiori richiede approfondimenti e rimanda il soldato all'ospedale Militare. Ripeto, sono ignorante riguardo alla formazione che ricevono i Marescialli nel corpo Sanità.

Ora lavori in Inghilterra. Ti è servita più l'esperienza presso l'Università di Bologna o quella presso l'Esercito Italiano ai fini della tua preparazione e prossima carriera in terra straniera?

Sicuramente la mia formazione universitaria, sembra difficile da credere, ma gli infermieri italiani sono molto apprezzati all'estero. Qui in UK, una volta assunti, si è presi in considerazione e coinvolti nei piani assistenziali fin da subito. Ci sono differenze a livello di formazione e ti viene chiesto di dare prova delle tue capacità teorico-pratiche, ma posso affermare che la preparazione ricevuta presso le università italiane è, a detta di molti, una delle migliori. Quello che ho imparato dall'Esercito e che sto sfruttando è lo spirito di adattamento, ma non ha a che vedere con il lavoro.

So che segui Nurse24.it, cosa ci suggeriresti di migliorare anche in visione di un popolo infermieristico italiano ormai emigrato in terra straniera?
Seguo Nurse24.it perché mi fa sentire un po' più vicina a casa, tenermi aggiornata riguardo la situazione nazionale rimane importante, al momento sto bene qui, ma non escludo in futuro di tornare. Fate un ottimo lavoro, credo sia evidente. Potreste provare, se vi è possibile, a collaborare con una delle più importanti agenzie per il reclutamento di infermieri italiani, per aiutare i futuri colleghi che vogliono espatriare. una volta partita in molti mi han chiesto quali sono i procedimenti da mettere in atto, su cosa prepararsi per i colloqui, cosa aspettarsi una volta qui, ecc. Ormai è una strada consolidata e cercando in rete si trovano tutte le risposte, voi potreste essere la via ufficiale di informazione.
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