Nurse24.it
Scopri i master di ecampus sanità

libri e riviste

Qual è la visione della professione infermieristica nella narrativa recente

di Angelo

 

Per poter attuare un processo di cambiamento che porti ad una maggiore consapevolezza del valore e della responsabilità dell’infermiere nella società attuale è necessario comprendere come è considerata la figura infermieristica. Essere consapevoli della visibilità di cui la nostra professione gode nel contesto sociale è fondamentale per instaurare una relazione di fiducia tra infermiere e paziente, primo passo questo per attuare un processo di assistenza che soddisfi i bisogni del malato.

Lo scrittore George Bernard Shaw scriveva: “si usa uno specchio di vetro per guardare il viso e si usano le opere d’arte per guardare la propria anima”. Questa frase può rappresentare una chiave di lettura particolare per la ricerca che si è voluto eseguire, infatti partendo da autobiografie di malati di cancro si è cercato di estrapolare dei dati mediante un disegno di studio qualitativo/fenomenologico.

La figura infermieristica ha un ruolo di prim’ordine nella cura dei malati di cancro.

L’infermiere sa bene che per poter essere di aiuto al paziente deve instaurare una relazione di fiducia. Il paziente deve sapere che ha di fronte un professionista pronto a comprende la sua sofferenza e ad accompagnarlo nei momenti più difficili della sua malattia.

In un articolo pubblicato qualche tempo fa sul settimanale “Famiglia Cristiana” intitolato “Il mio amico Carlo Maria” gli autori descrivevano il rapporto di amicizia tra un malato di Sla Omar Turati e il cardinale Carlo Maria Martini. Turati affermava: ”Penso proprio che l’essere entrambi malati abbia contato molto per la nostra intesa, perché ci sono cose che solo chi ha una patologia può comprendere”.

L’infermiere deve essere quell’amico che attraverso l’ascolto attivo, mediante un rapporto empatico, permetta al malato di esprimere la propria sofferenza, ma anche le proprie emozioni e i propri pensieri, cosa questa che contribuisce a migliorare l’armonia corpo-anima-mente; e per questo, riconsiderando l’affermazioni di Omar Turati potremmo dire che: “l’infermiere deve entrare nel mondo soggettivo del paziente; ciò avviene solo se esiste una relazione di fiducia, fondamentale per l’ elaborazione di un processo di assistenza centrato sui bisogni del malato e necessaria a trasformare la relazione di fiducia in una relazione di aiuto.

Materiali e metodi

La ricerca è stata eseguita con un approccio qualitativo fenomenologico.

Il primo passo è stato quello di eseguire una ricerca bibliografica mediante la quale si è individuata una serie di testi dove gli autori malati di cancro descrivevano la loro esperienza di malattia.

Il passo successivo ha previsto una revisione della letteratura e, trattandosi di una ricerca qualitativa fenomenologica si è proceduto all’estrapolazione dei vissuti esperenziali degli autori nei quali era presente anche la figura infermieristica.

Il campione.

Il campione è propositivo, costituito da testi pubblicati dal 1990 ad oggi e che hanno riscosso un notevole successo letterario. I testi presi in considerazione sono i seguenti:

Commento (0)