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Un medico e tre infermieri nel Picc Team di Sassari

di Redazione

Picc

L’utilizzo di un PICC risponde alla esigenza di fornire un valido dispositivo venoso centrale a medio- lungo termine, posizionato con procedure invasive di minore portata a pazienti affetti da patologie oncologiche e non, per i quali mancano le indicazioni per il posizionamento di un CVC tradizionale, a pazienti con patologie acute e croniche, a pazienti che necessitassero di terapia infusionale per periodi di media durata (NPT, emotrasfusioni, antibiotico terapia), a pazienti in hospice in fase avanzata di malattia, a pazienti pronti per essere dimessi a domicilio ma che devono affrontare un lungo periodo di terapia.

SASSARI. Con deliberazione 864 del 23 Ottobre scorso l'Asl di Sassari ha istituito ufficialmente il Picc Team all'interno del Presidio ospedaliero Santissima Annunziata di Sassari.

Il Picc Team é diretto dal Direttore della S.C. di Rianimazione dott. Gugliemo Padua e ne fanno parte, in questa prima fase, 1 medico e tre Infermieri (dott. Solinas e gli Infermieri Nasone, Solinas e Sotgiu) che per la prima volte a Sassari possono, dopo un training durato più di sei mesi, inserire i cateteri venosi centrali per via periferica utilizzando le vene degli arti superiori, con tecnica ecoguidata.

Le nuove procedure e i moderni approcci terapeutici ai pazienti oncologici , geriatrici e traumatizzati oltre che quelli che devono percorrere la via della riabilitazione; la gestione di terapia farmacologiche complesse e di lunga durata richiedono l’impianto di un catetere venoso centrale a lunga e media permanenza che permetta di preservare il patrimonio venoso del paziente e offra sicurezza e facilità d’uso.

Il PICC è un catetere venoso centrale a media permanenza per infusioni venose a bassa e alta velocità di flusso, ad inserimento periferico percutaneo.

L’utilizzo di un PICC risponde alla esigenza di fornire un valido dispositivo venoso centrale a medio- lungo termine, posizionato con procedure invasive di minore portata a pazienti affetti da patologie oncologiche e non, per i quali mancano le indicazioni per il posizionamento di un CVC tradizionale, a pazienti con patologie acute e croniche, a pazienti che necessitassero di terapia infusionale per periodi di media durata (NPT, emotrasfusioni, antibiotico terapia), a pazienti in hospice in fase avanzata di malattia, a pazienti pronti per essere dimessi a domicilio ma che devono affrontare un lungo periodo di terapia.

Sempre più studi evidenziano quanto l’utilizzo di PICC sia preferibile rispetto ad altri device di infusione dal punto di vista di:

• Sicurezza del paziente;

• Costo/Efficacia;

• Efficienza aziendale.


Rispetto all’utilizzo di un ago-cannula, la gestione di un PICC, a fronte di un costo del device superiore se paragonato alla prima, permette di evitare il ricorso a venipunture ripetute, un abbattimento delle infezioni batteriemiche, e una riduzione significativa del tempo dedicato dal personale infermieristico al monitoraggio e sostituzione dei presidi, ed evita il ricorso all’inserimento di un CVC in caso di “esaurimento” del letto venoso del paziente.

Rispetto a un CVC, il PICC è un device meno costoso nel tempo in quanto presenta una minore incidenza di complicanze infettive e di inserimento. Se ben gestito può essere utilizzato per più di un anno, agevolando la vita dei pazienti Durante i primi sei mesi di formazione hanno beneficiato di questo tipo di device più di 30 pazienti sassaresi, fra oncologici e lungodegenti, alcuni dei quali sono stati seguiti nella gestione dei picc nell'ambulatorio interno della Rianimazione.

Ora che l'iter é concluso grazie al forte interessamento e sensibilità sull'argomento del Commissario della Asl di Sassari Sussarellu, il Picc Team della Rianimazione é, da alcune settimane, ufficialmente operativo e gli impianti dei cateteri procedono quotidianamente con successo con piena soddisfazione dei pazienti che ne beneficiano

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