Finalmente una presa di posizione seria e sensata da parte di un Ente pubblico che riconosce il ruolo e il valore professionale degli Infermieri Italiani.
BOLOGNA. Dopo le polemiche emerse nei giorni scorsi in Emilia Romagna e a livello nazionale a seguito della sospensione di 4 medici del 118 da parte dell'Ordine dei Medici di Bologna per avere dato spazio agli Infermieri per la prescrizione di farmaci nell'emergenza/urgenza, ora arrivano le bacchettate alla classe dirigenziale medica da parte della Regione, che nell'ultima seduta assembleare ha stigmatizzato le decisioni di chi fa ancora finta di non capire che il mondo sanitario e i suoi attori professionali si sono evoluti e sono cresciuti.
Con una risoluzione approvata da Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà, Movimento 5 Stelle (con il voto contrario di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale), l'Assemblea legislativa emiliano-romagnola si schiera apertamente a favore dei 4 medici sospesi e degli Infermieri in servizio negli Ospedali pubblici e privati, sul territorio e soprattutto nel 118, che vanno assolutamente. La Regione con questa decisione vuole "garantire un giusto equilibrio e rispetto dei diversi ruoli tra medici e professionisti della salute, riconoscendo il valore di esperienze pilota e indicando in modo chiaro, certo e omogeneo le modalità di lavoro delle equipe di soccorso".
Ad illustrare la risoluzione ai consiglieri regionali presenti ci ha pensato Giuseppe Paruolo (PD, nella foto), che ha ricordato energicamente che gli Ordini dei Medici di alcune città dell'Emilia-Romagna hanno presentato esposti e aperto procedimenti disciplinariche hanno portato alla sospensione di alcuni medici responsabili, secondo le accuse di chi li ha giudicati, di aver redatto procedure e istruzioni operative che regolano l'intervento degli Infermieri sulle ambulanze del Servizio 118. Le organizzazioni ordinistiche hanno motivato la "questione" dichiarando che sarebbero state attribuite al personale infermieristico "competenze che sono invece esclusiva prerogativa del medico".
Non la pensano così dall'Assemblea della Regione Emilia Romagna. Tutti gli interventi che hanno fatto seguito alle comunicazioni di Paruolo, anche quelli contrari, non hanno potuto esimere dalla necessità di trovare una intesa tra le parti: "siamo convinti che oggi l'Italia è pronta a valorizzare le figure professionali dei medici e degli infermieri, chi vuole la lotta a tutti i costi è fuori partita; invece di pensare a sanzioni disciplinari, che nei fatti rischiano di farci tornare indietro di anni rispetto alla evoluzione tecnica, scientifica e del sapere moderno - ha dichiarato ai microfono di Nurse24.it l'esponente del PD - è opportuno che tutti, compreso l'Ordine dei Medici di Bologna, ci adoperassimo per definire la modalità per guardare al futuro nell'interesse unico della popolazione; non scordiamoci che noi tutti, politici e professionisti della salute ci occupiamo dei pazienti, che devono rimanere al centro della cura; una visione medico-centrica dell'assistenza è fuori da ogni logica e lontana dalle richieste attuali di salute della gente che soffre e che sta male".
Nei giorni scorsi c'era stato un intervento in Parlamento da parte della senatrice Annalisa Silvestro, a cui ha fatto seguito la levata di scudi di Barbara Mangiacavalli in rappresentanza della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI e delle principali figure politiche, istituzionali, associazionistiche nazionali dell'emergenza/urgenza.
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