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Convegno Infermieri

Como, un evento sugli ambiti disciplinari dell'Ordine

di Mimma Sternativo

"Gli ambiti disciplinari nell'area degli ordini delle professioni infermieristiche". L’Ordine delle professioni infermieristiche di Como ha festeggiato la giornata internazionale dell’infermiere 2018 con un evento formativo di confronto tra professioni e di analisi su passato, presente e futuro della professione infermieristica, dopo l’istituzione dell’Ordine.

Ambiti disciplinari ordini professioni infermieristiche, l'evento Opi Como

convegno 12 maggio opi como

Un momento del convegno Opi Como sugli ambiti disciplinari nell'area degli ordini delle professioni infermieristiche

Ad aprire il convegno, un emozionato e giovanissimo neopresidente dell'Ordine degli Infermieri di Como, Dario Cremonesi, che per l'intera giornata, da perfetto padrone di casa, con un pizzico di humor ha fatto da moderatore tra i tanti professionisti e le grandi autorità dell'assistenza, quali Marisa Cantarelli e Barbara Mangiacavalli.

Grazie agli infermieri che formano le future generazioni di professionisti - ha detto Cremonesi - poiché la passione per questo particolare, impegnativo e delicato ambito giustifica la nostra presenza oggi; grazie agli infermieri che coordinano e che attraverso capacità organizzative rendono possibile il gioco delle parti e la realizzazione dell’assistenza infermieristica e non solo.

Grazie agli infermieri che dirigono, poiché espongono la propria delicata posizione in un’arena di quotidiano potere, a tutela di modelli organizzativi innovativi che i colleghi stessi possano esperire. Grazie agli infermieri che scelgono di impegnarsi in ulteriori percorsi di studio o che ricercano e che attraverso questi potenti strumenti generano nuove conoscenze e competenze, nel costante interesse delle persone assistite.

Grazie agli studenti, presenti oggi, che hanno compiuto una scelta coraggiosa che saprà presto ripagarli, se saranno capaci di scorgere e riconoscere soddisfazione anche attraverso la fatica.

All'evento è stato presente anche il presidente dell'ordine dei medici di Como, Gianluigi Spata, che si è detto soddisfatto della nascita dell'Ordine degli infermieri: Finalmente avete l'Ordine. C'è chi non vuole capire che il sistema regge grazie al sacrificio delle professioni sanitarie.

Ed è stato Cremonesi a sottolineare ancora una volta l'importanza dell'Ordine ai giorni d'oggi: Mi piace pensare che la nostra professione sia come un concerto a 4 mani: il management, la formazione, la ricerca e l'assistenza infermieristica. Talvolta è difficile da scorgere nella quotidianità, ma sono logicamente interconnesse tra loro e non può esistere una senza l'altra.

Agli ordini - ha proseguito il presidente Opi Como - viene affidata la responsabilità di favorire la comunicazione tra gli ambiti della disciplina infermieristica, una rete di infermieri tra infermieri, una sorta di brand che sceglie le strategie e le posizioni da mantenere. Una rete tra le reti che potremmo definire noi infermieri con le altre professioni sanitarie tutte orientate allo stesso obiettivo ma con mezzi differenti.

Tra i presenti, anche il sindaco di Como, Mario Landriscina, medico 118: Tutti hanno bisogno di questa professione - ha detto - e non lo dico per benevolenza, io sono entusiasta di questa storia che abbiamo fatto, continuate a difendere la vostra storia con le unghie e con i denti non solo dagli attacchi esterni ma anche da quelli interni, lottate per il confronto per le pari opportunità, per essere sempre in prima linea. Nella nostra professione il risultato è la sintesi delle nostre competenze, ognuno con il proprio ruolo.

Non dimentichiamo le nostre radici che sono la certificazione di quello che siamo ora e che diventeremo in futuro, siamo diventati ente sussidiario dello stato, gli ordini agiscono per la tutela dell'articolo 32 della Costituzione.

Gli infermieri sono il 40% della forza lavoro del Ssn. Abbiamo dinanzi una grande congiuntura per i prossimi dieci anni, dobbiamo accelerare, dobbiamo lavorare sull'infungibilità delle specializzazioni infermieristiche e la modifica delle skill mix: bisogna costruirle. Dobbiamo recuperare il ruolo infermieristico regalato ad altri, sul territorio, sulla prevenzione, sulle strutture post ricovero, sugli hospice e sul fine vita.

Ragionare sulla specializzazione vuol dire diminuire la flessibilità, ma anche dare più valore agli specialisti. Bisogna cambiare i metodi di reclutamento di questa professione, basta con questi concorsi indistinti da cui pescare professionisti diversi. Mi hanno accusata di essere stata di parte e di aver fatto la sindacalista, ma io non sono d'accordo su questo nuovo Ccnl, perché non tiene conto del contesto attuale

E proprio in memoria delle nostre radici, dopo essere stata onorata del canto e del suono di personaggi illustri del Teatro alla Scala di Milano, è intervenuta Marisa Cantarelli con una lezione magistrale sulla terza edizione del modello delle prestazioni infermieristiche: Ne ho sentita la necessità, perché mi sono accorta che del modello veniva apprezzata la metodologia e non il concetto, forse avevo sbagliato anch'io. Io ho lavorato per 50 anni e quindi ho visto una buona parte della nostra storia. L'infermiere è una persona che ha le sue idee, la sua cultura e se vogliamo che segua una certa linea dobbiamo capire questo che il lavoro non deve essere fatto solo sulla persona assistita. Come professionisti dobbiamo adeguarci alla professione, non possiamo dire non mi piace una cosa e quindi non la faccio. È importante ciò che l'infermiere fa, ma è importante soprattutto perché lo fa e che risultati si aspetta.

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