Gli infermieri lombardi rinunciano agli incentivi per consentire 250 nuove assunzioni. Plaude l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, che parla di atto di collaborazione e alto senso di responsabilità
. Ma per gli ordini degli infermieri in Lombardia c’è poco da applaudire, anzi per gli Opi lombardi si tratta di un’azione inopportuna
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Opi Lombardia: Serve coraggio e non solo da parte degli infermieri
Ciò che troviamo più inopportuno – dicono i presidenti degli Opi della Lombardia in una nota - è mettere mano proprio agli incentivi, la parte premiante cioè del merito di chi per la carenza di organici lavora più di quanto dovuto senza mai far abbassare il livello della qualità dell’assistenza. E che, per di più, rappresenta la materializzazione dell’aspetto che nella relazione della Corte dei Conti sul contratto da poco firmato è stata la maggior critica dei magistrati: manca del tutto – e gli incentivi ne sono la sostanza – la premialità
. Ciò che invece è auspicabile – continuano - è l'inizio di un confronto fra le organizzazioni sindacali e la rappresentanza professionale, attraverso l'attivazione di un tavolo tecnico permanente al fine di intercettare i contenuti, le istanze e le necessità della comunità infermieristica che gli enti ordinistici veicolano, affinché essa venga realmente rappresentata nei momenti di contrattazione economica professionale
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Si ribadisce l’urgenza di un’interlocuzione strutturata e continuativa con la Regione Lombardia – continuano i presidenti degli ordini infermieristici -, al fine di prevedere analisi e programmazioni condivise auspicando che, al più presto possibile, la Regione si faccia promotrice di forme diverse di reperimento delle risorse e di interlocuzione con il governo centrale, perché la sanità e il personale in testa, non sia più penalizzata economicamente, quasi fosse il “bancomat” della spesa pubblica con tagli ormai miliardari negli anni rispetto alle previsioni di finanziamento
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I meccanismi e gli strumenti ci sono – proseguono i presidenti degli Opi lombardi -. Le idee non mancano davvero, come già in altre occasioni presentate, dallo sviluppo del territorio, ai fabbisogni formativi e protocollo d’intesa regione-università, al calcolo degli organici, palesemente eterogeneo come evidenziato in una recente ricerca regionale
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E prima di ricorrere a “estremi rimedi” per “mali” divenuti altrettanto estremi – concludono i presidenti - gli infermieri, come sempre, sono pronti a collaborare a tutti I livelli per definirli, richiedendo però agli interlocutori anche un coraggio decisionale ormai imprescindibile
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