Anche se è difficile in questo periodo storico per motivi di sicurezza (dopo gli attentati di Parigi) organizzare cortei e assemblee collettive, la Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI dovrebbe intervenire per far propria l'iniziativa di Bologna e mettere in piedi un evento di richiamo nazionale. Presente la senatrice Annalisa Silvestro, ma assente la classe politica che conta e che ha il potere per cambiare le regole del gioco. Annunciato incontro con Beatrice Lorenzin, ministro della Salute.
BOLOGNA. Apprezzabili gli sforzi del mondo infermieristico bolognese ed emiliano-romagnolo, che ha insistentemente voluto il primo #Noisiamopronti Day, per richiamare l'attenzione della politica e della cittadinanza sui problemi della categoria e sul quasi stadio di collasso del Servizio Sanitario Nazionale, ma non basta, occorre fare un salto professionale e culturale in avanti per far diventare questo evento un movimento di pensiero largamente condiviso tra chi tutti i giorni lavora in corsia e non solo da chi dirige da una gelida scrivania.
A Bologna c'era meno gente del previsto, ma c'erano gli #InfermieriItaliani, coloro che quotidianamente si battono per migliorare la qualità del SSN che spesso cozza aspramente con i Livelli Essenziali di Assistenza e con i dettami dei piani triennali regionali e nazionali.
Ad organizzare l'appuntamento bolognese, come noto, è stato il Collegio IPASVI del capoluogo dell'Emilia Romagna, presieduto da Maria Grazia Bedetti. A sostenere l'iniziativa la senatrice Annalisa Silvestro, anche lei bolognese e già presidente della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI. Assente la rappresentante italiana degli Infermieri Barbara Mangiacavalli perché impegnata a Roma in un incontro con l'AGENAS.
Grazie alla rete e al passaparola, si legge in una nota della FNC IPASVI, gli#InfermieriItaliani hanno aderito a centinaia (e le adesioni si moltiplicano ogni giorno) alla campagna, inviando foto che li ritraggono in divisa in ogni settore dell’assistenza: reparti di degenza, sale operatorie, terapie intensive, ambulanze, dai Pronto soccorso all'assistenza in carcere, dagli ambulatori territoriali all'elisoccorso.
E provengono da ogni parte d’Italia e dell’estero, dalla Sicilia al Veneto fino all’Inghilterra.
La manifestazione di Bologna, è stata organizzata senza postazioni fisse, né raduni per rispettare le norme di sicurezza predisposte dopo i tragici eventi di Parigi, raccogliendo i numerosi infermieri che hanno partecipato per una foto dietro lo striscione appositamente predisposto. Ma nonostante questo in piazza c'erano oggi circa 200 infermieri pronti a ‘metterci la faccia’ per reagire “all’attacco, perché di attacco si tratta”, scandisce la presidente Maria Grazia Bedetti, del ruolo degli infermieri del 118. E per chiedere alle istituzioni, Regione in primis, di prendere una posizione definitiva.
La foto di gruppo in piazza è stata preceduta da un incontro presso la Sala Imbeni di Palazzo D'Accursio a cui hanno partecipato l’Assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo, il Direttore del Dipartimento dell’Emergenza dell’Ausl di Bologna Giovanni Gordini e il Presidente del Collegio IPASVI di Bologna Maria Grazia Bedetti, per spiegare le motivazioni dell’evento e aprire un conforto con le Istituzioni grazie anche alla presenza significativa delle Direzioni dei Servizi Infermieristici di Bologna, dei Rappresentanti delle Professioni, della Senatrice Annalisa Silvestro, dei Rappresentanti delle Associazioni professionali (Aniarti, Irc, Aislec) e di alcune organizzazioni sindacali.
“Questa giornata - ha detto Bedetti - è una tappa del percorso, che certo non finisce qui. La nostra campagna ha avuto un numero incredibile di adesioni”.
“Non vogliamo erodere una professione che non è la nostra - insiste Bedetti -, ma semplicemente rispondere ai bisogni dei cittadini”. Peraltro, ricorda la presidente, questo scontro si colloca in un momento problematico “perché gli infermieri sono la categoria che più ha subito il blocco del turn over” e quasi sempre viene lasciata fuori dai processi decisionali. Non solo: dopo anni di fermo si sta lavorando al rinnovo contrattuale, dove però “è previsto un aumento delle retribuzioni di poco più di 7 euro al mese”. Un’offesa, per l’Ipavsi che si dice pronto “a cambiamenti reali e a un contratto dignitoso”.
Aggiunge l’assessore Rizzo Nervo: “Qualcuno, sapendo che oggi venivo qui, mi ha detto che partecipavo al Pride degli infermieri. Ma credo che ci sia molto di più di una rivendicazione orgogliosa della propria professione, ovvero la volontà di spostare l’asticella”. Del resto, secondo Rizzo Nervo, l’approccio multiprofessionale è l’elemento qualitativo che ha permesso l’eccellenza del 118 emiliano-romagnolo. Gordini, dal canto suo, invita al confronto e non alle guerre, difendendo il ruolo degli infermieri nell’emergenza.
Infine arriva anche la senatrice Pd Annalisa Silvestro che annuncia un incontro con il ministro Beatrice Lorenzin per parlare della questione.
La giornata si è conclusa con una foto di gruppo in piazza.
Il Collegio Ipasvi di Bologna ringrazia tutti gli infermieri che oggi sono stati in spiazza e tutti coloro che in questi giorni hanno partecipato all’iniziativa #Noisiamopronti inviando le oltre 500 foto da molte città italiane e dall'estero e gli oltre 3 milioni di visitatori che in queste ultime tre settimane hanno seguito i nostri canali comunicativi.
Nurse24.it era presente in gran segreto a Bologna per verificare anche la bontà dell'iniziativa che avrebbe potuto avere un richiamo maggiore. Sempre meglio del nulla vissuto finora!
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