Indossi la divisa da infermiere, lavori in Rianimazione e la vivi – in tutto il suo infernale splendore – come operatore sanitario. Poi, l’infarto. E passi dall’altra parte, quella del paziente. L’essere tradito dal proprio corpo, dagli stessi organi che ti tengono in vita, rimette in discussione tutte le convinzioni, azzera ogni esperienza e il vissuto diventa solo il ricordo di un’esistenza precedente. Tutto questo è “Domani ci sarà tempo”, il nuovo libro di Andrea Leonelli, un romanzo in cui molti potranno rivedere la propria esperienza umana di dolore e dove alcuni potranno persino trovare delle risposte.
Domani ci sarà tempo, quando le emozioni prendono vita nero su bianco
Domani ci sarà tempo: Quando un infermiere finisce dall'altra parte della barricata, disteso su una barella fra la vita e la morte
”Domani ci sarà tempo” è un libro che, pur essendo autobiografico, mantiene intatti i ritmi di una narrazione più complessa. Non vi è autocelebrazione o la pretesa di dare in pasto al pubblico la propria vita per puro autocompiacimento, al contrario.
Andrea Leonelli racconta il proprio infarto, portando le testimonianze dei medici e degli infermieri che lo hanno assistito e che hanno vissuto in prima persona il dramma di un “collega”.
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L’autore, un infermiere che tempo fa ci aveva raccontato il suo Inferno dentro la Rianimazione, si trova un giorno catapultato dall’altra parte della sanità e descrive attraverso i suoi occhi - e anche attraverso quelli di chi gli erano attorno in quel momento - la sua esperienza come paziente e non come “addetto ai lavori”. Soprattutto ci offre uno spaccato di buona sanità. Quella che difficilmente viene posta sotto le luci quando opera bene, perché la cronaca spesso risalta solo i casi negativi e isolati che fanno molta più notizia.
La verità è che non siamo eterni e non abbiamo una data di scadenza impressa, un countdown in grado di avvisarci, per tempo, quando il nostro momento bussa alla porta. Spesso, il tempo che pensiamo di avere a disposizione pare infinito e la nostra consapevolezza del domani è direttamente proporzionale alla volontà che mettiamo nell’affrontare la vita giornalmente.
Certezze e incertezze si fondono, diventando le due facce di un’unica medaglia.
In questo modo la vita di Andrea ha preso una piega diversa e l’infarto ha creato un confine invalicabile fra ciò che era e ciò che sarebbe stato. Un passaggio decisamente sofferto e ricco di insidie, un’evoluzione che potrebbe capitare a chiunque si ritrovi a dover tracciare una linea decisiva fra il proprio passato e il futuro, tenendo conto che il presente risulta essere altrettanto problematico.
Nell’esatto momento in cui tutto si compie, la nostra visione è sempre offuscata dall’emotività che si viene a creare e, talvolta, un aiuto esterno può essere l’unica soluzione valida per ritrovare sé stessi.
Così Andrea sfugge alla morte, ma si ritrova, suo malgrado, a rincorrerla, come se fosse l’unica alternativa logica.
L’essere stati traditi dal proprio corpo, dagli stessi organi che ti tengono in vita, rimette in discussione tutte le convinzioni, azzera ogni esperienza e il vissuto diventa solo il ricordo di un’esistenza precedente.
Nel caso di Andrea a giocare un ruolo fondamentale è stata la scrittura. Quel mettere nero su bianco le emozioni, i sentimenti, i propri percorsi interiori.
Da questo stato d’animo nascono le sillogi poetiche e “Domani ci sarà tempo”, un romanzo in cui molti potranno ritrovare le proprie esperienze e in cui altri riusciranno, forse, a scovare alcune risposte.
Eppure basta così poco, un niente per cambiare completamente la visione dell’esistenza, per porci di fronte alle nostre responsabilità e ai valori che realmente diamo a ciò che ci circonda.
andrealeonelli
1 commenti
Ringrazio!
#1
Salve a tutti i colleghi e grazie alla Redazione di Nurse 24 per la possibilità concessa.