Organizazzione insostenibile, carenza di personale e mancanza di sicurezza.
Ancora polemiche nell'Asl di Lecce, nei giorni scorsi infatti, sulla stampa locale sono apparsi degli articoli in cui gli infermieri che svolgono la loro attività presso l'ospedale 'Vito Fazzi' sono in stato di agitazione, poiché non si sentono sicuri per via delle continue aggressioni e denunciano l'insostenibile organizzazione del lavoro.
Il Nursind e la UIL-Sanità che lanciano l'allarme dichiarano che si tratta di “quasi uno sfruttamento da <caporalato>, una situazione allarmante di una categoria mortificata e calpestata”. E' stata quindi decisa la mobilitazione per dire basta alle condizioni di stress lavorativo degli infermieri, anche perché la direzione della Asl non ha ancora affrontato il problema delle aggressioni al personale.
A questa situazione si aggiunge il mancato trasferimento dei 107 infermieri della mobilità intra-regionale, poiché le Asl di appartenenza non hanno dato il nulla osta. Si è mobilitato anche il Presidente del collegio Ipasvi di Lecce Marcello Antonazzo chiedendo un incontro con il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Tutto ciò provoca disagio e rabbia degli infermieri che hanno già ricevuto il telegramma della Asl di Lecce circa la propria disponibilità, ma di fatto continuano a fare i pendolari fra Lecce e la sede di lavoro fuori provincia o regione.
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