#valorizziamogliinfermieripediatrici, è l'hashtag lanciato in rete per dire che "esistiamo" e "che siamo pure noi"
Gentile direttore,
Le invio questa email per raccontarle la mia storia e il dramma che io e le mie colleghe stiamo vivendo in questo periodo di crisi. Sono un'infermiera Pediatrica da un anno ormai e ancora non ho trovato un'occupazione.
Ho girato per tutte le cliniche della Campania (dove ero a conoscenza della presenza di una neonatologia), consegnando personalmente il mio Curriculum. Ho anche inviato per via telematica il mio CV presso altre cliniche presenti nelle altre regioni Italiane. Ma non ho mai ricevuto risposta, non sono mai stata contattata nemmeno per una eventuale sostituzione di pochi mesi.
Molti direttori dinnanzi alle parole "Infermiere Pediatrico" cambiavano atteggiamento e solo alcuni mi hanno detto precisamente che avrei avuto pochissime possibilità di essere chiamata perché preferiscono gli infermieri generali a noi.
Per la nostra figura i concorsi (negli ospedali pediatrici e non) sono sempre di meno e per quei pochi che vengono deliberati i posti sono pochissimi (da 1 ad un massimo di 10).
Nemmeno gli ospedali prettamente pediatrici ci vogliono. Un esempio è l'ospedale Burlo Garofolo di Trieste, prettamente pediatrico ma che ha solo dipendenti infermieri. è una vergogna che il nostro Paese formi una figura specializzata per poi non volerci nei suoi ospedali. In molti reparti di Pediatria e Neonatologia la nostra figura è poco presente e nessuno si impegna per tutelarci. Per questa ragione abbiamo deciso di farci sentire noi, con la speranza che qualcuno prenda a cuore la nostra causa e ci aiuti, in quanto fino ad ora siamo considerate l'ultima ruota del carro.
Proprio un anno fa sono stata presente al convegno tenutosi a Napoli dove si discusse del futuro di tutte le infermiere Pediatriche. La presidente Annalisa Silvestro insieme ad altri rappresentanti hanno sottolineato che le nostre competenze non vanno perse, tuttavia non è stato fatto nessun passo avanti per noi. Si era deciso durante il convegno che il nostro futuro doveva essere stabilito da un sondaggio e che noi avremmo votato. Le tre opzioni erano indecenti e pochissime hanno accettato di votare, scegliendo la seconda scelta ovvero "l'evoluzione della situazione attuale" ,dando delle interconnessioni formative tra l'infermiere pediatrico e l'infermiere. Una scelta sofferta per tutte le infermiere pediatriche in quanto abbiamo compreso che l'unica possibilità per avere un futuro in questo Paese è quello di diventare infermiere e che quindi ciò che è stato detto al convegno sono solo parole date al vento.
Inoltre per la decisione presa dal sondaggio non è ancora stato fatto nulla. Nessuna Università si sta impegnando a creare queste famose interconnessioni così da permetterci a noi infermiere Pediatriche di acquisire il titolo di infermiere, aggiungendo un solo anno di studi piuttosto che ricominciare il percorso formativo dall'inizio. è stato fatto il convegno e poi si sono lavati le mani!!
L'impegno a migliorare la professione infermieristica in Italia è rivolto solo alla figura Infermieristica generale e non alla nostra. Noi siamo ancora viste come delle Vigilatrici d'infanzia (il nome del nostro albo non è mai stato cambiato!) piuttosto che infermiere specializzate nel settore pediatrico.
Le domande che io e le mie colleghe ci poniamo e per le quali vorremmo delle risposte sono molteplici:
State combattendo con gli infermieri per migliorare la sanità italiana e noi in tutto questo dove siamo?
La sanità pediatrica non va tutelata? Non credete che nel settore pediatrico c'è bisogno di competenze specifiche che richiedono molti anni di studi invece che un semplice esame e poche ore di tirocinio nei reparti di pediatria? (molti corsi di laurea in infermieristica non hanno mai fatto svolgere un tirocinio in una pediatria o in una neonatologia! Molti infermieri non sanno assistere un neonato ed alcuni non hanno nemmeno intenzione di lavorare in una neonatologia)
Io non metto in dubbio la bravura dei miei colleghi infermieri tuttavia noi infermiere pediatrici abbiamo conoscenze e capacità che loro non conoscono affatto. Ci è sempre stato insegnato che il bambino non è un uomo in miniatura e la sua salute va e DEVE essere tutelata e garantita dai migliori professionisti sanitari che sono a conoscenza delle migliori evidenze scientifiche in ambito pediatrico.
Quindi concludo con la richiesta di altre domande: Perché non possiamo avere noi il primato all'interno dei reparti di pediatria/neonatologia? Non è possibile stabilire l'obbligo negli ospedali italiani di assumere gli infermieri pediatrici nelle degenze pediatriche? Per quale ragione lo Stato si impegna a formare la figura dell'infermiere pediatrico per poi abbandonarci a noi stesse?
Mi auguro che Lei possa darci una mano nella nostra battaglia e La ringrazio per la sua attenzione.
Cordialmente,
Anna Guadagni
P.S. stiamo combattendo la nostra battaglia in rete con gli hashtag #valorizziamogliinfermieripediatrici #noiesistiamo, aiutateci a sostenerla. Grazie.
* * *
Cara Anna, la ringraziamo per la sua missiva. Molto toccante il suo racconto, identico a quello di tanti altri Infermieri Pediatrici che oggi sono senza lavoro e che sono costretti a rimettersi in gioco per ri-Laurearsi come Infermieri. Terremo presente le sue e le vostre battaglie e non vi lasceremo sole/soli. In bocca al lupo per tutto e non demordete!
Angelo Riky Del Vecchio
Direttore Responsabile Nurse24.it
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