Nursind, con più di 400 infermieri ha partecipato oggi alla manifestazione nazionale per il rinnovo della contrattazione nel pubblico impiego.
ROMA. Una partecipazione da parte del sindacato di categoria infermieristico a una iniziativa promossa dalle rappresentanze del pubblico impiego per sottolineare il forte disagio che gli infermieri vivono nell’ambito dei servizi che garantiscono il diritto alla salute dei cittadini. L'appuntamento si è svolto a Roma in occasione dello sciopero generale del Pubblico Impiego a cui ha aderito anche Nursind.
“Gli infermieri desiderano manifestare il loro dissenso verso una politica che decapitalizza il loro lavoro considerandolo, dopo 6 anni di blocco contrattuale, indennizzabile con 8 euro lordi al mese mentre il governo preferisce decidere autonomamente a chi dare 80 euro al mese e riservare un miliardo di euro ai giovani che compiranno 18 anni (età da cui si può esprimere un voto elettorale). A chi garantisce la salute ai cittadini, a scapito spesso della propria salute, si preferisce dare maggiori responsabilità, zero retribuzione e minori diritti come nel caso del rispetto delle norme sull’orario di lavoro.”
“Regioni, Direttori delle ASL e forze politiche chiedono di continuare a derogare ai diritti che sono riconosciuti in ogni ambito lavorativo dalla normativa europea ammettendo che finora il sistema ha retto con forti carenze di personale sanitario e che i risparmi ottenuti si sono resi possibili proprio sui riposi degli infermieri. Infermieri che producono risparmi grazie ad un super lavoro e a un demansionamento costante, mentre ci sono giovani neolaureati (circa 30 mila) che sono disoccupati o che emigrano per trovare lavoro. Sono queste le politiche governative per l’occupazione e per offrire un servizio sanitario pubblico dignitoso ai cittadini? È in atto una mercificazione del lavoro pubblico basata sul demansionamento e sulla deregolamentazione.”
Accanto alle irrisorie risorse per il rinnovo dei contratti il Nursind è preoccupato per il continuo definanziamento del fondo sanitario nazionale che di fatto sta portando alla privatizzazione dei servizi con una presenza sempre più forte del terzo settore.
Riteniamo quindi che in questo momento si debba far valere la forza dell’unità e perseguire tutti assieme l’obiettivo di uno stanziamento che sia dignitoso per il lavoro di quei dipendenti pubblici che garantiscono il funzionamento della Repubblica e i diritti costituzionali come quello alla salute.
Noi oggi ci troviamo a lavorare in quella terra bruciata prodotta da scelte politiche che saccheggiano la sfera pubblica a forza di definanziamento, privatizzazioni e tagli agli investimenti (investimenti sul capitale umano). In questa situazione il Nursind, in rappresentanza degli infermieri lavoratori, si sente in dovere di fare sentire la propria voce al fine di non essere complice della deroga al dettato costituzionale che si sta perpetrando (mancato rispetto della sentenza della corte costituzionale sul blocco contrattuale e mancato rispetto dei diritti dei lavoratori e della garanzia del diritto alla salute).
Gli infermieri con la loro presenza in piazza chiedono adeguate dotazioni di personale, adeguata organizzazione del lavoro, valorizzazione economica e professionale del lavoro svolto, superamento del demansionamento e dello sfruttamento delle loro competenze.
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