Il nostro Collegio si dichiara assolutamente disponibile a studiare insieme il modo per il ritorno in Italia dei colleghi che onorano la nostra professione all'estero.

Gentile Direttore,

con la presente Le chiedo l’opportunità di poter precisare meglio il nostro pensiero e tentare quindi di spiegarci più adeguatamente, rispetto alla nota formulata in risposta alla Collega Meneghelli.

- Abbiamo risposto prontamente via email agli stimoli della Collega proponendo puntuali temi di discussione sui quali far convergere il confronto anche con “severe” critiche dell’operato e con proposte operative, e su ciò rinnoviamo il nostro interesse al confronto, con i tradizionali metodi o con altri facilmente individuabili;

- Il Collegio IPASVI di Verona non “esorta” ad andare all’estero; cerca, e non sempre ci riesce, di dare delle informazioni sulle opportunità occupazionali e in tal senso accoglie e diffonde in sede le notizie che reperiamo o ci vengono fornite, nello spirito di servizio agli Iscritti;

- Le segnalazioni dei Colleghi su episodi di de-professionalizzazione o su altre odiose situazioni di sfruttamento vengono attentamente vagliate, e con i Colleghi che si occupano specificamente di tale tematica (abbiamo un gruppo di lavoro istituito allo scopo) anche con l’aiuto di legali, per verificare la possibilità di interventi diretti, senza esporre in primo piano i Colleghi stessi. A tal proposito ne approfittiamo per ringraziare quanti ci trasmettono dettagliate e verificabili situazioni: fanno un grande servizio a tutti;

- Le attività di formazione ed aggiornamento crediamo che siano importanti per creare le condizioni di un continuo sviluppo professionale. L’impegno a livello “politico” è quello di far passare l’idea, non scontata, che con l’evoluzione dei bisogni della società l’infermiere risulta essere - ora e nel futuro - una risorsa preziosa e centrale per soddisfare i bisogni sanitari. L’altro fronte su cui sviluppiamo l’azione, nel nostro caso soprattutto con la nostra Regione, è quello di fare in modo che al principio prima enunciato seguano conseguenti determine politico-amministrative coerenti, ad esempio con lo sviluppo dell’assistenza territoriale, l’attivazione degli ospedali di comunità a conduzione infermieristica, l’implementazione delle centrali operative governate da infermieri, la definizioni di standard infermieristici adeguati alle necessità nelle realtà ospedaliere ecc. Ricordo che in tal senso la Regione Veneto ha già adottato dei provvedimenti, che stentano però ad essere tradotti nella pratica ed è soprattutto in questo ambito che l’energia dei Collegi è indirizzata. Non è facile, ma qualche risultato si è portato a casa in termini di prospettive occupazionali e di miglior servizio ai nostri pazienti. E’ questa una partita importante in cui le divisioni tra di noi generano vantaggio agli altri, se non addirittura facilitano la perdita di “spazi” tradizionalmente “nostri”.

- Infine, rinnoviamo, alla collega Meneghelli e tutti gli altri colleghi che onorano la nostra Professione fuori dal nostro Paese, l’auspicio e l’augurio di poter tornare presto, con la convinzione che l’importante esperienza - nel frattempo realizzata - potrà essere messa a disposizione di tutta la comunità professionale ed in tal senso il nostro Collegio si dichiara assolutamente disponibile a studiare insieme in quale modo.

Nel ringraziare per lo spazio concesso è gradita l’occasione per porgere cordiali saluti.

Franco Vallicella, Presidente Collegio IPASVI di Verona

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Carissimo Presidente la ringraziamo per il suo intervento e ben vengano i chiarimenti. Siamo convinti che la collega Meneghelli abbia comunque compreso qualcosa di importante: ovvero che quando all'IPASVI si chiede dall'IPASVI si ottiene. Tutto sta nel come le si chiede le cose. Grazie ancora.

Angelo Riky Del Vecchio, Direttore Nurse24.it