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FIASO: nuovo approccio alla gestione di professioni e competenze nel SSN

di Redazione

Ottima riuscita del Convegno nazionale organizzato dal Coordinamento Fiaso Emilia Romagna e dal Direttivo nazionale Fiaso il 21 ottobre a Ferrara. Le 318 presenze in sala e 478 i collegamenti on line hanno ben inaugurato l’inizio della nuova stagione di convegni nell’Aula Magna dell’Azienda Ospedaliero–Universitaria di Ferrara, grazie ad un evento ibrido organizzato in ottemperanza alle regole di sicurezza dettate dal periodo Covid. All’apertura dei lavori hanno portato i saluti l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ferrara Cristina Coletti, Marcella Zappaterra - Commissione sanità Regione Emilia Romagna - in rappresentanza dell’Assessore Raffaele Donini - e la Direttrice dell’Ausl di Ferrara Monica Calamai.

La gestione delle nuove e tradizionali competenze in sanità: tra flessibilità e professionalità

Un momento dell'evento FIASO a Cona (Ferrara)

Numerosi gli ospiti di rilevanza nazionale e internazionale presenti o collegati che hanno portato il loro qualificato contributo al programma della giornata: Mario del Vecchio (Università di Firenze, SDA Bocconi), Ellen Nolte (Professor fo Health Services and System Research, London School of Hygiene & Tropical Medicine), Mauro Bocin (Direttore Risorse Strumentali Servizio Sanitario Regionale Veneto), Antonio Cascio (Direttore governo delle Risorse Umane del sistema degli enti del Servizio regionale, organizzazione e affari generali Regione Emilia Romagna), Luciano Flor (Direttore Generale Sanità Regione Veneto), Giovanni Pavesi (Direttore Generale Welfare Regione Lombardia), Kyriakoula Petropulacos (Direttore Generale Cura della Persona, Salute e Welfare Regione Emilia Romagna), Tiziano Carradori (Direttore Generale Ausl Romagna), Silvia Briani (Direttore Generale AOU Pisana e Coordinatrice Fiaso Regione Toscana), Luca Baldino (Direttore Generale Ausl Piacenza), Massimo Fabi (Direttore Generale AOU Parma), Massimo Gallerani (Direttore Dipartimento Medico ad Attività integrata AOU Ferrara), Barbara Mangiacavalli (Presidente Fnopi), Chiara Serpieri (Direttore Generale ALS VCO) e Marco Blanzieri in rappresentanza di FP CGIL, CISL e UIL Regione Emilia Romagna.

Il focus del convegno verteva sulle competenze - tradizionali e nuove - in sanità, sulla formazione e sulla valorizzazione delle risorse umane e sulle opportunità offerte da una loro innovativa e appropriata gestione. L’evento dal titolo “La gestione delle nuove competenze in sanità: tra flessibilità e professionalità” si è svolto nell’aula magna dell’Azienda ospedaliera universitaria di Ferrara.

Vi hanno preso parte esponenti delle istituzioni locali e regionali, del mondo accademico e del management di Aziende sanitarie protagoniste di interessanti esperienze sul tema con l’obiettivo di dibattere delle questioni più rilevanti del Sistema sanitario nazionale e porre in essere un confronto sulle politiche sanitarie del prossimo futuro.

Nel corso del dibattito è stata condivisa la necessità di portare a sistema quanto appreso nella fase emergenziale pandemica e adottare misure e politiche concrete su tre livelli:

  1. Il livello centrale, per la definizione di strutture contrattuali che aiutino la flessibilità e lo sviluppo delle competenze
  2. Il livello regionale, per la promozione e il sostegno dei cambiamenti necessari all’interno delle Aziende
  3. Il livello delle comunità professionali, sulla differenziazione tra competenze e ruoli e delle Aziende sanitarie per generare il cambiamento e l’organizzazione del lavoro

Una parte significativa dell’innovazione manageriale introdotta durante l’emergenza pandemica ha coinvolto le risorse umane e l’organizzazione del sistema. I professionisti - ha sostenuto Giovanni Migliore, Presidente di Fiaso - hanno saputo superare e ridefinire i propri confini professionali e disciplinari da sempre ritenuti immodificabili e inamovibili; l’organizzazione ha saputo introdurre e sostenere con qualità ed efficacia la flessibilità organizzativa.

In questa logica va la proposta Fiaso per la stabilizzazione dei 53mila professionisti della sanità reclutati per contrastare l’emergenza Covid, perché qualsiasi progetto per la sanità del futuro non può che passare attraverso un investimento nelle risorse umane. Non c’è solo riconoscenza verso coloro che hanno dato grande prova di dedizione e resilienza durante la pandemia, ma anche riconoscimento della loro professionalità preesistente e di quella acquisita sul campo.

La pandemia ha prodotto un disallineamento tra l’urgenza della domanda e le modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie. Con il reclutamento straordinario di personale e le riorganizzazioni, si è potuto far fronte all’ampliamento degli organici depauperati da anni di sottofinanziamento e dalla carenza di risorse sia mediche specialistiche sia assistenziali ha dichiarato Paola Bardasi, coordinatrice Fiaso Emilia-Romagna e commissario straordinario dell’Aou Arcispedale Sant’Anna di Ferrara.

Il Covid ha rimescolato le carte; tutti hanno superato i propri perimetri professionali per dare risposte ai pazienti e fronteggiare l’ondata pandemica. Ora è necessario dare un ordine, una razionalità all’indistinto, con una visione nuova. L’assessore alle Politiche per la Salute dell’Emilia Romagna, Raffaele Donini, è intervenuto con un messaggio inviato per l’apertura del convegno sostenendo che la crisi sanitaria che abbiamo vissuto nei mesi della pandemia ha messo in evidenza grandi spazi di miglioramento per i nostri servizi sanitari. E parlo di “servizi” al plurale, perché la nostra offerta sanitaria non soltanto è articolata in una pluralità di discipline, professioni, strutture pubbliche e private, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, ma è un insieme di 21 diversi sistemi sanitari che lavorano in parallelo e si misurano quotidianamente con la sfida di un coordinamento per garantire i livelli essenziali di assistenza, ma anche molto altro.

In questa organizzazione “corale”, la politica raccoglie le diverse istanze rappresentate nella società e assolve al compito di fornire una visione e di assicurare i mezzi necessari per la realizzazione dei valori e degli obiettivi del servizio sanitario. Ma la politica non potrebbe mai attuare questo alto mandato da sola. Il cuore di una macchina così complessa è una classe dirigente che, in particolare nel corso degli ultimi trent’anni, cioè da quando nel 1992 sono nate le aziende sanitarie come le conosciamo oggi, è cresciuta enormemente dal punto di vista delle competenze professionali e gestionali.

La cultura della managerialità che si è sviluppata nel nostro paese, che in questo ambito rappresenta un unicum per competenze e professionalità coinvolte, ha garantito una programmazione e costruzione di servizi orientati alla qualità della presa in carico del cittadino, al raggiungimento di obiettivi ed esiti che fanno dell’Italia uno dei paesi più avanzati sotto il profilo sanitario, come molti indicatori comparativi dimostrano.

In questo contesto la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO), da oltre venti anni è parte integrante di questo processo di trasformazione e crescita del nostro Servizio Sanitario Nazionale, attraverso la garanzia di una classe dirigente aggiornata e in grado di leggere una società complessa e in evoluzione e di proporre soluzioni organizzative e clinico-assistenziali nonché un supporto continuativo al processo di crescita dei professionisti e dei manager, nel rispetto del mandato di un servizio sanitario che è pubblico, plurale, universale.

La flessibilità e la professionalità, a cui fa riferimento il titolo di questo incontro, non sono quindi due dimensioni che possono essere disgiunte, in un contesto di alta qualità quale quello in cui ci misuriamo. Lo sapevamo anche prima del Covid, ne abbiamo fatto esperienza anche durante la pandemia e sono certo che saranno la misura del nostro valore anche nei tempi a venire. Se la pandemia è stata una sfida immensa per le nostre aziende sanitarie, la ripresa post-pandemica e la gestione del PNRR rappresentano oggi una sfida altrettanto immane, ancorché meno drammatica. Una sfida in cui tutte le articolazioni del sistema saranno chiamate a giocare un ruolo e che sono certo FIASO saprà cogliere al meglio, accompagnando ancora una volta il nostro sistema.

Significativo il contributo della neo Rettrice di Unife Laura Ramaciotti, che ha sostenuto: Credo fermamente nel rapporto stretto tra università, imprese, pubblica amministrazione e sistema sanitario e sociale. La nuova frontiera dei saperi da tempo richiede una forte interazione tra le istituzioni e tra ambienti scientifici diversi. Ogni professione oggi, ancor più quelle sanitarie, non può prescindere da una multidisciplinarità che vede coinvolti tanti ambiti diversi, rispetto ai quali ritengo che una università generalista come la nostra possa giocare un ruolo di sponda significativo. Non solo va garantita piena collaborazione nella formazione continua, ma anche nell’individuazione di nuovi percorsi di sapere che rispondano nel modo più flessibile possibile ai fabbisogni emergenti.

Durante il convegno sono risuonate diverse parole: adattabilità, versatilità, trasversalità e rapidità - ha concluso la Coordinatrice Fiaso Emilia Romagna Paola Bardasi - Dietro queste parole ci sono capacità e competenze che hanno fatto la differenza nella gestione della pandemia. Ora è necessario rendere strutturali competenze nuove, ad oggi solo vicariate. Competenze che cercheremo di definire e strutturare affinché ciascuno svolga attività appropriate per ottimizzare l’assistenza ai pazienti.

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